Incidenti stradali – Il modello è la Slovacchia
L'Europa ha fissato come obiettivo per il 2020 il dimezzamento del numero di incidenti stradali mortali. Il modello da seguire è la Slovacchia, capace di abbattere gli incidenti del 37% in un triennio. Per conoscere il risultato dell'Italia dovremo attendere invece novembre
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Politica e trasporti
Ce la faremo?
Per il 2020 l'Italia e gli altri paesi dell'Unione Europea avranno un obiettivo ambizioso sul fronte della sicurezza stradale, abbattere la mortalità del 50%. Un traguardo difficile da raggiungere perché è il risultato di una serie infinita di fattori, a partire dall'educazione stradale fino alla cura e all'ammodernamento delle strutture. Per quanto riguarda il nostro paese, a livello di Governo, qualcosa sembra muoversi e nel prossimo Codice della Strada potremmo trovare alcune disposizioni che porteranno a un netto miglioramento della rete stradale. Per quanto riguarda l'educazione stradale, invece, la strada è ancora lunga. Un dato che fa riflettere ad esempio è quello relativo agli incidenti causati dagli automobilisti al telefono che raggiunge la percentuale del 12,9 sul totale, un comportamento pericoloso e, a quanto pare, ben lontano dall'essere sradicato. Chi invece in Europa sta facendo passi da gigante è la Slovacchia, capace di ridurre la mortalità del 37% in tre anni. Un risultato che supera di gran lunga anche la media fatta segnare dagli altri 28 paesi, attestata sul -18% e frutto di una martellante campagna stampa sulla sicurezza stradale e un massiccio intervento sulle infrastrutture del paese.
Dietro la Slovacchia troviamo Spagna e Portogallo a -32 e -31% e la Grecia -31%, seguiti da Cipro -27%, Danimarca -25%, Bulgaria e Romania -23 e -22%. La Francia è a -19%, mentre Finlandia, Svezia e Serbia non superano la soglia del -5%. Sono andati male, invece, Estonia, Malta e Lussemburgo, che fanno invece registrare un'inversione di tendenza. Nessun dato certo per quanto riguarda l'Italia, visto che per avere i dati del 2013 bisognerà aspettare il prossimo novembre.
Per il 2020 l'Italia e gli altri paesi dell'Unione Europea avranno un obiettivo ambizioso sul fronte della sicurezza stradale, abbattere la mortalità del 50%. Un traguardo difficile da raggiungere perché è il risultato di una serie infinita di fattori, a partire dall'educazione stradale fino alla cura e all'ammodernamento delle strutture. Per quanto riguarda il nostro paese, a livello di Governo, qualcosa sembra muoversi e nel prossimo Codice della Strada potremmo trovare alcune disposizioni che porteranno a un netto miglioramento della rete stradale. Per quanto riguarda l'educazione stradale, invece, la strada è ancora lunga. Un dato che fa riflettere ad esempio è quello relativo agli incidenti causati dagli automobilisti al telefono che raggiunge la percentuale del 12,9 sul totale, un comportamento pericoloso e, a quanto pare, ben lontano dall'essere sradicato. Chi invece in Europa sta facendo passi da gigante è la Slovacchia, capace di ridurre la mortalità del 37% in tre anni. Un risultato che supera di gran lunga anche la media fatta segnare dagli altri 28 paesi, attestata sul -18% e frutto di una martellante campagna stampa sulla sicurezza stradale e un massiccio intervento sulle infrastrutture del paese.
Dietro la Slovacchia troviamo Spagna e Portogallo a -32 e -31% e la Grecia -31%, seguiti da Cipro -27%, Danimarca -25%, Bulgaria e Romania -23 e -22%. La Francia è a -19%, mentre Finlandia, Svezia e Serbia non superano la soglia del -5%. Sono andati male, invece, Estonia, Malta e Lussemburgo, che fanno invece registrare un'inversione di tendenza. Nessun dato certo per quanto riguarda l'Italia, visto che per avere i dati del 2013 bisognerà aspettare il prossimo novembre.
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