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Il Documento Unico di Circolazione è realtà: quali benefici per automobilisti e motociclisti?

A distanza di ben quattro anni dal primo provvedimento legislativo, il tanto atteso e sbandierato Documento Unico di Circolazione è diventato realtà. Pensato per accorpare il Certificato di Proprietà di competenza ACI ed il Libretto di Circolazione del veicolo prodotto dalla Motorizzazione, “dovrebbe” garantire un risparmio di tempo e di denaro
Arriva il DUC
Se ne parla da anni (più precisamente dal provvedimento legislativo 98 del 2017) ed ora finalmente, dopo ritardi, proroghe ed intoppi della farraginosa macchina burocratica italiana, il Documento Unico di Circolazione (DUC) è diventato realtà. Ad essere precisi, il provvedimento di cui sopra è in realtà entrato in vigore dal 1° gennaio 2020 con una sorta di periodo di transizione che prevedeva la progressiva introduzione del Documento Unico in sostituzione della Carta di Circolazione e del Certificato di Proprietà del veicolo, ma è dal 1° ottobre 2021 che il nuovo documento verrà rilasciato al posto della Carta di Circolazione e del CDPD. Per i veicoli già iscritti al PRA al 1° ottobre 2021 e non ancora dotati di DUC, quest’ultimo verrà rilasciato in occasione della prima operazione effettuata per la quale è previsto il rilascio di un nuovo documento (ad es. trasferimento di proprietа, reimmatricolazione/rinnovo di iscrizione). Ciò detto, vediamo ora  quali saranno, di preciso, obblighi e benefici per automobilisti e motociclisti italiani.

Pratiche più snelle e veloci
Pur restando l’anomalia del doppio registro (Motorizzazione e Pra - pubblico registro automobilistico) il Documento Unico di Circolazione promette uno snellimento burocratico: mini-volture (passaggi di proprietà a favore dei Concessionari/Commercianti di veicoli), cessazioni dalla circolazione (radiazioni) per rottamazione o per definitiva esportazione all’estero, oppure pratiche come quelle delle immatricolazioni, delle re-immatricolazioni o dei trasferimenti di proprietà avverranno in modo più agile poichè un solo certificato attesterà contemporaneamente il possessore e i dati tecnici del veicolo, risparmiando sulla duplicazione fra bolli e informazioni ripetute.

Costi ridotti (ma è tutto da vedere)
Più rapide e semplici, le pratiche di cui sopra dovrebbero (siamo ancora nella teoria) risultare più economiche. Nel dettaglio, il DUC dovrebbe eliminare due marche da bollo per un costo totale di 32 euro e la tariffa PRA (Pubblico Registro Automobilistico) per l’iscrizione o la trascrizione del veicolo all’Aci passare da 27 a 20 euro.  Bisognerà però capire 1 se davvero ci sarà il risparmio (il DUC sarà pienamente operativo dal mese di novembre) e, 2, se l’eventuale risparmio non verrà inficiato da altre eventuali spese (siamo pur sempre in Italia…). 
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