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Il casco intelligente che chiama i soccorsi e "monitora" il pilota

Un casco intelligente e “attivo”, che monitora le palpebre del pilota avvertendolo in caso di colpo di sonno e chiama i soccorsi in caso di incidente. Il brevetto, firmato da un giovane e intraprendente 19enne, potrebbe presto diventare realtà
Nuovo brevetto casco smart
Caschi sempre più intelligenti che monitorano, filmano, “guidano” e aiutano, oltre ovviamente a proteggere in caso di caduta. Il concetto del casco che si fa “smart” e rimane connesso non è più una novità in se e per se, ma di brevetti interessanti ne nascono sempre di nuovi: l’ultimo, made in italy, è stato elaborato da un ragazzo classe 1997 nato in Romania e trasferitosi con la famiglia a San Giovanni Valdarno nel 2007. Quella di Emanuel è un’idea innovativa che prevede un sistema di allarme e di avviso montato nel casco in grado di avvertire i soccorsi in automatico in caso di caduta, garantendo così al pilota un intervento quanto più rapido possibile. Ma il prototipo di Emanuel prevede anche un sistema di monitoraggio in grado di accorgersi quando le palpebre si chiudono per troppo tempo e di emettere quindi un leggero suono, come un sibilo, che sveglia e avverte il guidatore colto da stanchezza e  colpo di sonno. L’idea è quindi quella di trasformare il casco da accessorio passivo ad attivo: “ci sono altri caschi sul mercato dotati di Gps, Bluetooth e altre tecnologie, ma non puntano allo stesso obiettivo della mia invenzione - sottolinea Emanuel - gli altri caschi presenti sul mercato usufruiscono del Gps non per geolocalizzare l'utente nel momento dell'incidente ma per assistere la guida nel traffico. Se qualcuno cade dalla moto e perde conoscenza, di notte, in una strada non trafficata, nessuno lo vede ed è da solo, chi chiama i soccorsi?”. Lo fa il casco, partendo dallo  stesso concetto ormai condiviso anche dai sistemi di chiamata intelligenti montati su alcuni nuovi modelli,  uno su tutti (perchè primo nel settore due ruote) l‘Emergency Call di BMW. Ex studente dell’Itis Galileo Ferraris, grande appassionato di computer e tecnologia nonché curioso autodidatta, Emanuel ha trovato una collaborazione per lo sviluppo della sua idea, che presto potrebbe diventare realtà: "uno studio legale di Roma ha sponsorizzato la ricerca e il brevetto, non avevo un centesimo in tasca. Ho poi trovato un'azienda disposta a collaborare per la produzione del casco. Penso sia un buon inizio, ma ho ben altro in testa”. 
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