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I tassi di interesse: ti finanzio ma...

Prima di sottoscrivere un finanziamento meglio capire quanto ci costerà. Non è difficile: bisogna solo sapere cosa chiedere
La bella stagione è il momento migliore per vendere le moto: per invogliare i possibili clienti, in questi mesi sconti e promozioni spuntano come funghi. Da qualche tempo però le offerte delle case sono sempre più spesso condite da finanziamenti “facili e leggeri” con rate posticipate o altre ingegnose formule. Capire se queste formule sono veramente convenienti non è impossibile: tutto dipende dal tasso d’interesse, il “famigerato” TAEG che per molti consumatori è un vero sconosciuto. Vediamo invece di conoscerlo meglio.

 


Il Taeg comprende tutto

Il “Tasso Annuo Effettivo Globale” (questo significa la sigla misteriosa) è il prezzo che pagherete per i soldi chiesti in prestito. Più è alto il tasso d’interesse, maggiore sarà la cifra che alla fine avrete restituito alla banca. Quindi chiedete sempre a quanto ammonta il TAEG prima di firmare qualsiasi contratto di finanziamento: questo indicatore è l’unico veramente completo, perché oltre al rimborso del capitale e al pagamento degli interessi tiene conto di:
✔ Spese di istruttoria
✔ Spese di revisione del finanziamento
✔ Spese di apertura e chiusura della pratica di finanziamento
✔ Spese di incasso delle rate
✔ Spese di assicurazione
✔ Spese di intermediazione
✔ Ogni altra spesa relativa al finanziamento. 

Il Tan, invece, può ingannare
Le società che offrono i finanziamenti cercano spesso di dare risalto soprattutto al TAN (Tasso Annuo Nominale) che ha il “vantaggio” di indicare solo la misura annua degli interessi e non tutte le altre spese che invece sono considerate dal TAEG. Ecco perché il TAN è sempre più basso del TAEG, molto più allettante… ma anche ingannevole.

Come varia il prezzo

Come tutte le merci, anche il prezzo del denaro cambia a seconda del “negozio” a cui ci si rivolge. I tassi d’interesse quindi cambiano (anche di parecchio) da banca a banca. Mai fermarsi dunque alla prima offerta, soprattutto se a farla è il concessionario: se non ci sono campagne ufficiali della case, è possibile che il suo TAEG non sia il più conveniente, perché sul finanziamento oltre al guadagno della banca c’è da aggiungere quello del rivenditore. Non “entusiasmatevi” neppure per le offerte che si possono ottenere sui siti di banche e società finanziarie: in mancanza di un confronto con altre offerte, non è affatto detto che sul web si ottenga il tasso più conveniente. 
Confrontateli su internet
Per trovare le rate più leggere può essere utile internet: ci sono siti specializzati nel mettere a confronto (e vendere) i finanziamenti offerti dagli istituti di credito: con pochi “clic” si trova a colpo sicuro la rata più leggera. Il confronto con i concorrenti spinge poi le banche a offrire spesso su questi siti i tassi più vantaggiosi.
Al momento i siti comparatori sono due:
www.prestitionline.it
www.facile.it

Le parole dei finanziamenti

Il linguaggio usato nei contratti di finanziamento è complicato, bisogna però conoscerlo per bene per evitare “fraintendimenti” pericolosi per il nostro conto in banca.
Ecco quello che c’è da sapere.
Piano di ammortamento è il percorso (numero delle rate e tempo) che bisogna fare per restituire i soldi con gli interessi.
Montante il totale dei soldi che bisogna restituire, è composto dal capitale (l’importo richiesto) più gli interessi.
Oneri accessori sono le spese da aggiungere oltre a interessi e al capitale.
Cosa deve esserci nel contratto
I contratti per la concessione dei prestiti devono contenere alcune indicazioni, altrimenti non sono validi.
Ecco quelle più importanti.
✔ Il tasso di interesse, il TAEG e l’importo totale dovuto
✔ La durata del finanziamento
✔ L’importo totale del credito
✔ Tutte le spese “caricate” nel contratto
✔ I dati del consumatore e la denominazione del finanziatore


Se non pago rischio

Saltare il pagamento anche di una sola rata anche per una semplice dimenticanza è un rischio che è meglio non correre. Ecco cosa accade a chi diventa un “cattivo pagatore” per le banche.
Una clausola che si trova in tutti i contratti prevede che  “il mancato pagamento di una (o due) rate comporta la decadenza del cliente dal beneficio del termine”. In sostanza vuole dire che la banca non accetta più che il rimborso avvenga con rate mensili, ma può richiedere subito tutto il dovuto. Questo lavoro “sporco” viene ceduto dalle banche a società specializzate nel gestire i cosiddetti “crediti difficili” che addebiteranno a loto volta le spese di mora e recupero, facendo aumentare così il debito del consumatore.
Basta crediti
I “cattivi” che non pagano finiscono in liste specifiche consultate da tutte le banche prima di concedere qualsiasi prestito. Chi è schedato ci resta anche per alcuni anni, durante i quali difficilmente riuscirà ad ottenere prestiti o mutui... e se ci riuscirà, li otterrà a tassi ben poco convenienti.
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Babonzolo
Lun, 04/23/2012 - 17:35
è che le rate bisognerebbe abolirle. Troppe banche ti concedono prestiti senza che se ne abbiano le garanzie. Poi però quando si tocca il fondo, non se ne esce più.