Horex, prove tecniche di... ritorno
Della bellissima fuoriserie tedesca si erano perse le tracce da qualche anno, ma grazie all'acquisizione del marchio da parte di una grossa azienda tedesca la produzione è finalmente ripartita. Per quanto riguarda la commercializzazione in Italia, Horex è alla ricerca di un importatore, ma la presenza di un esemplare di VR6 in un parcheggio di Villa d'Este durante il celebre Concorso, fa pensare che il suo arrivo sia pressoché imminente
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Il ritorno della sei cilindri tedesca
Era il 2013 quando venne annunciata l'entrata in produzione dei due modelli Horex, Roadster e Classic, dotati entrambi di un fenomenale motore V6 da circa 200 CV, circondato da soluzioni tecniche e meccaniche di livello assoluto. Poi, lentamente di questo marchio tedesco si sono perse le tracce, l'azienda dovette chiudere e nel 2015 il brand è stato acquistato dalla tedesca 3C Carbon, azienda leader nella lavorazione di materiali pregiati e nella costruzione di macchinari per il loro trattamento. Dopo qualche anno di investimenti mirati, Horex ha ripreso la produzione dei due modelli, ma rivisti in chiave più moderna declinandoli al mondo sportivo e a quello café racer. Purtroppo in Italia il marchio non ha ancora trovato un importatore solido, ma sembra che qualcosa in questo senso si stia sbloccando. Una prova è la presenza di un esemplare Horex la scorsa settimana al Concorso d'Eleganza Villa d'Este, "semi-nascosta" in un parcheggio della villa destinato agli addetti ai lavori. Come si può notare dalle nostre foto, la moto, presenta numerosi dettagli in carbonio e un cruscotto massiccio realizzato da VDO, il marchio automotive di Continental (nonché fornitore di dashboard per parecchie case di supercar). La moto in versione 2019 è stata completamente rivista dal punto di vista del motore (160 CV, Euro4 e una coppia mostruosa) e dell'iniezione elettronica, mentre, per quanto riguarda la componentistica, oltre al già citato cruscotto trovano posto soluzioni di assoluto pregio come l'abbondanza di carbonio in molte parti della moto (compreso il sellino del passeggero...) e l'utilizzo di una pelle "da cabrio" per la sella (la stessa che BMW usa per le sue decappottabili). All'epoca uno dei fiori all'occhiello della Horex era la produzione "one man, one bike" dove un solo operaio si occupava del processo di assemblaggio della moto dall'inizio alla fine, compreso il rodaggio al banco prova. Tale pratica (utilizzata in misura minore anche dalla nostrana Ducati) garantisce una cura del lavoro superiore alla classica e impersonale linea di montaggio, ma resta da capire se anche per il nuovo corso, questa tipologia di assemblaggio verrà mantenuta. Quello che invece è certo è che la moto verrà realizzata su ordinazione o al massimo in piccola serie limitata, ma soprattutto, verrà proposta a un prezzo da... intenditori. Si parla infatti di una base di 37.000 euro. Infine, l'ultima informazione disponibile è quella relativa alla data di arrivo: voci bene informate (vale a dire il pilota italiano dell'esemplare presente a Villa d'Este) assicurano il debutto nel nostro paese verso la fine dell'estate.
Era il 2013 quando venne annunciata l'entrata in produzione dei due modelli Horex, Roadster e Classic, dotati entrambi di un fenomenale motore V6 da circa 200 CV, circondato da soluzioni tecniche e meccaniche di livello assoluto. Poi, lentamente di questo marchio tedesco si sono perse le tracce, l'azienda dovette chiudere e nel 2015 il brand è stato acquistato dalla tedesca 3C Carbon, azienda leader nella lavorazione di materiali pregiati e nella costruzione di macchinari per il loro trattamento. Dopo qualche anno di investimenti mirati, Horex ha ripreso la produzione dei due modelli, ma rivisti in chiave più moderna declinandoli al mondo sportivo e a quello café racer. Purtroppo in Italia il marchio non ha ancora trovato un importatore solido, ma sembra che qualcosa in questo senso si stia sbloccando. Una prova è la presenza di un esemplare Horex la scorsa settimana al Concorso d'Eleganza Villa d'Este, "semi-nascosta" in un parcheggio della villa destinato agli addetti ai lavori. Come si può notare dalle nostre foto, la moto, presenta numerosi dettagli in carbonio e un cruscotto massiccio realizzato da VDO, il marchio automotive di Continental (nonché fornitore di dashboard per parecchie case di supercar). La moto in versione 2019 è stata completamente rivista dal punto di vista del motore (160 CV, Euro4 e una coppia mostruosa) e dell'iniezione elettronica, mentre, per quanto riguarda la componentistica, oltre al già citato cruscotto trovano posto soluzioni di assoluto pregio come l'abbondanza di carbonio in molte parti della moto (compreso il sellino del passeggero...) e l'utilizzo di una pelle "da cabrio" per la sella (la stessa che BMW usa per le sue decappottabili). All'epoca uno dei fiori all'occhiello della Horex era la produzione "one man, one bike" dove un solo operaio si occupava del processo di assemblaggio della moto dall'inizio alla fine, compreso il rodaggio al banco prova. Tale pratica (utilizzata in misura minore anche dalla nostrana Ducati) garantisce una cura del lavoro superiore alla classica e impersonale linea di montaggio, ma resta da capire se anche per il nuovo corso, questa tipologia di assemblaggio verrà mantenuta. Quello che invece è certo è che la moto verrà realizzata su ordinazione o al massimo in piccola serie limitata, ma soprattutto, verrà proposta a un prezzo da... intenditori. Si parla infatti di una base di 37.000 euro. Infine, l'ultima informazione disponibile è quella relativa alla data di arrivo: voci bene informate (vale a dire il pilota italiano dell'esemplare presente a Villa d'Este) assicurano il debutto nel nostro paese verso la fine dell'estate.
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