Honda Scooter, la medicina di Amanda Sandrelli
Come fare se va tutto storto? Semplice... basta fare quello che ci riesce meglio e, per l'attrice romana, significa guidare lo scooter: un vecchio Honda Sky tenuto insieme con lo scotch ma che è capace di regalarle la libertà degli anni migliori
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Scooter-terapia
Amanda Sandrelli, intervistata dal settimanale Io Donna, ha raccontato come è riuscita ad affrontare un perdiodo di difficoltà. La psicanalista le ha consigliato di ripartire da quello che sapeva fare meglio. E, a quanto pare, tra i tanti talenti dell'attrice romana, figlia di Stefania Sandrelli e di Gino Paoli, c'è anche quello di guidare le moto, anzi gli scooterini: “Ho iniziato con lunghe passeggiate senza meta per Roma. Oddio, una meta me la davo per non sentirmi una cretina ma ci arrivavo con giri larghi, per le strade che mi piacevano di più.” Amanda ha imparato a guidare i motorini, come spesso accade, da ragazzina, quando a 14 anni impose l'acquisto ai genitori: “Mi fa sentire sicura. Il primo l’ho avuto in regalo a 14 anni da mia madre che non lo voleva, come tutte le madri. Ma il liceo era lontano da casa... Le ho talmente rotto le scatole che alla fine me lo ha preso. Un Boxer blu e mi ricordo come fosse ieri la sensazione di libertà. Uno degli aspetti di quell’età per cui ho una tale nostalgia... È tutto nuovo, per la prima volta il mondo è in mano tua e il motorino è un mezzo per conoscerlo. Potermi muovere ovunque, da sola, in qualunque momento. Lo mettevo sul treno e lo portavo all’Argentario, oppure ci caricavo la tenda per il campeggio sul lago. A un certo punto con un fidanzato ho avuto anche una moto, che cercavo di guidare con i tacchi a spillo.” Oggi, la terapia a due ruote di Amanda è "somministrata" da un vecchio Honda Sky: “Lo scooter di oggi è un pezzo d’antiquariato: piccolo, leggero e tenuto insieme con lo scotch, ma almeno posso lasciarlo in strada senza paura che me lo rubino. Più passano gli anni più mi accorgo che libertà è avere poco.”
Amanda Sandrelli, intervistata dal settimanale Io Donna, ha raccontato come è riuscita ad affrontare un perdiodo di difficoltà. La psicanalista le ha consigliato di ripartire da quello che sapeva fare meglio. E, a quanto pare, tra i tanti talenti dell'attrice romana, figlia di Stefania Sandrelli e di Gino Paoli, c'è anche quello di guidare le moto, anzi gli scooterini: “Ho iniziato con lunghe passeggiate senza meta per Roma. Oddio, una meta me la davo per non sentirmi una cretina ma ci arrivavo con giri larghi, per le strade che mi piacevano di più.” Amanda ha imparato a guidare i motorini, come spesso accade, da ragazzina, quando a 14 anni impose l'acquisto ai genitori: “Mi fa sentire sicura. Il primo l’ho avuto in regalo a 14 anni da mia madre che non lo voleva, come tutte le madri. Ma il liceo era lontano da casa... Le ho talmente rotto le scatole che alla fine me lo ha preso. Un Boxer blu e mi ricordo come fosse ieri la sensazione di libertà. Uno degli aspetti di quell’età per cui ho una tale nostalgia... È tutto nuovo, per la prima volta il mondo è in mano tua e il motorino è un mezzo per conoscerlo. Potermi muovere ovunque, da sola, in qualunque momento. Lo mettevo sul treno e lo portavo all’Argentario, oppure ci caricavo la tenda per il campeggio sul lago. A un certo punto con un fidanzato ho avuto anche una moto, che cercavo di guidare con i tacchi a spillo.” Oggi, la terapia a due ruote di Amanda è "somministrata" da un vecchio Honda Sky: “Lo scooter di oggi è un pezzo d’antiquariato: piccolo, leggero e tenuto insieme con lo scotch, ma almeno posso lasciarlo in strada senza paura che me lo rubino. Più passano gli anni più mi accorgo che libertà è avere poco.”
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