Honda Hornet by Roberto Totti - L’endurance a casa vostra
Arriva direttamente dagli stand di EICMA 2016 questo bel kit di Roberto Totti, che trasforma la Honda Hornet in una replica delle moto da endurance degli anni Ottanta. Sei i kit disponibili offerti, oltretutto, a buon prezzo
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Fuoriserie
Una enduracer domestica
La promessa scritta su un bancale che faceva da podio per la Honda era tanto divertente quanto interessante: "Portaci una Hornet e diventa così!".
Esatto, se voi portate una Honda Hornet 600 (prodotta tra il 2007 e il 2013) nell'atelier bolognese di Roberto Totti, ve la trovate trasformata in una vera e propria "belva" da gare di durata, la HET, Hornet Endurance Tottimotori. Oltre alle indubbie qualità estetiche, la special diTotti ha un altro grande pregio il prezzo: 6.800 euro (base esclusa).
E’ una bella trovata quella di Totti, che lascia intatta la moto: nessun pezzo originale viene tagliato, il solo limite è il numero di kit a disposizione. Sono solo 6 per ora le possibilità di ritrovarsi quel cupolone bianco rosso e blu in garage.
La HET è un inno agli anni Ottanta veloci, o meglio è un inno alle gare di durata in cui Honda ha sempre figurato bene, tanto da battezzare in passato alcune sue motociclette con il nome di una delle gare di endurance più famose: “Bol d’Or”. Negli anni Settanta e Ottanta il campionato endurance si fregiava di nomi e motociclette che sono entrate nell’immaginario degli appassionati: le rosse Honda Japauto, le Kawasaki Godier Genoud bianche e verdi e tante altre riconoscibilissime prima di tutto dalla loro livrea. Il team Honda ufficiale, l’allora racing Service Center, RSC, che poi diventerà HRC, si fregiava di un tricolore diventato vero e proprio simbolo della casa, ripreso e declinato anche su altre belve da gara e la Honda RS1000 che vinse il mondiale nel 1980 sembra proprio la zia famosa e vincente della Hornet pensata da Roberto Totti.
Il kit di trasformazione prevede, a livello di sovrastrutture, l’utilizzo di alcuni supporti per l’installazione della bellissima semicarena, un nuovo serbatoio in vetroresina con tappo avio e l’imponente codone monoposto sorretto da un nuovo telaietto posteriore.
Per tutti coloro che erano abituati a condividere la propria Hornet con un passeggero, niente paura: sotto al codone c’è una sella biposto.
Altra chicca vintage è la conversione del mono posteriore, ora sdoppiato in una coppia di ammortizzatori ortodossi per l’epoca a cui si ispira questa special.
Del colore meraviglioso in rosso/blu/bianco abbiamo già parlato, ma non è l’unica parte che ha cambiato tinta: infatti anche il telaio nella parte anteriore è stato verniciato, di nero opaco.
Lo scarico, un bel cannone satinato, è assolutamente perfetto per forma e proporzioni.
Bellissima nella resa estetica, questa special ha tutti i crismi per poter andarsene in giro per strada, come confermato dalle frecce vintage, le due emblematiche parabole anteriori fuori dalla carena oppure il doppio faro posteriore.
Al Maestro non si può appuntare nulla per questa special. O forse sì: 6 kit sono davvero troppo pochi.
La promessa scritta su un bancale che faceva da podio per la Honda era tanto divertente quanto interessante: "Portaci una Hornet e diventa così!".
Esatto, se voi portate una Honda Hornet 600 (prodotta tra il 2007 e il 2013) nell'atelier bolognese di Roberto Totti, ve la trovate trasformata in una vera e propria "belva" da gare di durata, la HET, Hornet Endurance Tottimotori. Oltre alle indubbie qualità estetiche, la special diTotti ha un altro grande pregio il prezzo: 6.800 euro (base esclusa).
E’ una bella trovata quella di Totti, che lascia intatta la moto: nessun pezzo originale viene tagliato, il solo limite è il numero di kit a disposizione. Sono solo 6 per ora le possibilità di ritrovarsi quel cupolone bianco rosso e blu in garage.
La HET è un inno agli anni Ottanta veloci, o meglio è un inno alle gare di durata in cui Honda ha sempre figurato bene, tanto da battezzare in passato alcune sue motociclette con il nome di una delle gare di endurance più famose: “Bol d’Or”. Negli anni Settanta e Ottanta il campionato endurance si fregiava di nomi e motociclette che sono entrate nell’immaginario degli appassionati: le rosse Honda Japauto, le Kawasaki Godier Genoud bianche e verdi e tante altre riconoscibilissime prima di tutto dalla loro livrea. Il team Honda ufficiale, l’allora racing Service Center, RSC, che poi diventerà HRC, si fregiava di un tricolore diventato vero e proprio simbolo della casa, ripreso e declinato anche su altre belve da gara e la Honda RS1000 che vinse il mondiale nel 1980 sembra proprio la zia famosa e vincente della Hornet pensata da Roberto Totti.
Il kit di trasformazione prevede, a livello di sovrastrutture, l’utilizzo di alcuni supporti per l’installazione della bellissima semicarena, un nuovo serbatoio in vetroresina con tappo avio e l’imponente codone monoposto sorretto da un nuovo telaietto posteriore.
Per tutti coloro che erano abituati a condividere la propria Hornet con un passeggero, niente paura: sotto al codone c’è una sella biposto.
Altra chicca vintage è la conversione del mono posteriore, ora sdoppiato in una coppia di ammortizzatori ortodossi per l’epoca a cui si ispira questa special.
Del colore meraviglioso in rosso/blu/bianco abbiamo già parlato, ma non è l’unica parte che ha cambiato tinta: infatti anche il telaio nella parte anteriore è stato verniciato, di nero opaco.
Lo scarico, un bel cannone satinato, è assolutamente perfetto per forma e proporzioni.
Bellissima nella resa estetica, questa special ha tutti i crismi per poter andarsene in giro per strada, come confermato dalle frecce vintage, le due emblematiche parabole anteriori fuori dalla carena oppure il doppio faro posteriore.
Al Maestro non si può appuntare nulla per questa special. O forse sì: 6 kit sono davvero troppo pochi.
Foto e immagini
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Il solo fatto di cambiare la fanaleria la rende fuorilegge e il passaggio dal mono ai due ammortizzatori... dopo un collaudo in motorizzazione (se si capita con l'ingegnere di luna buona) e un altro po' di soldi spesi potrà circolare.
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