Honda e la MotoGP, rivoluzione in vista nel mercato piloti?
Il passaggio di Pol Espargaro in Hrc incontra resistenze ma può innescare l'effetto domino. Non manca l'usato sicuro: Crutchlow e Petrucci sono in cerca di una sella, ma KTM e Aprilia a questo punto non hanno fretta di chiudere. La superbike può diventare più interessante per i piloti esperti, e cosa succederebbe se Jorge Lorenzo si convincesse a scegliere le derivate di serie?
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Il mercato piloti in MotoGP è attivo più che mai, molto più di quanto si poteva ipotizzare solo lo scorso inverno. A scompaginare le carte al momento è la questione Pol Espargaro, con lo spagnolo di KTM che sembra vicinissimo a concludere il proprio passaggio in Hrc, quasi sicuramente al fianco di Marc Marquez. Certo, a Mattighofen non sono contenti e gli austriaci stanno facendo leva sulle opzioni di rinnovo a proprio favore per cercare di trattenere il catalano in arancione.
Un feedback affidabile
Il grande regista dell'operazione lato Hrc è Alberto Puig, che è rimasto scottato dall'esperienza di questo inverno: con Lorenzo reduce dall'operazione alla spalla, parte dello sviluppo era ricaduto su Cal Crutchlow e il feedback ottenuto tra lui, Stefan Bradl e Alex Marquez non aveva evitato a Honda di prendere la strada sbagliata nel lavoro sulla nuova Rc213V.
La situazione è stata risolta quindi in extremis con i test del Qatar grazie all'otto volte campione del mondo, ma il manager spagnolo vuole per il futuro al fianco di Marc un pilota che abbia sufficiente esperienza: per portare punti in campionato e un significativo apporto nelle prove. Detta in questi termini suona come una bocciatura per lo stesso Cal, il cui lavoro in questi anni è stato fondamentale, senza contare che nell'ultimo biennio è stato l'unico pilota Honda andato a podio (e capace di vincere) oltre a Marc. Espargaro però è più giovane di Crutchlow e a maggior ragione la carta anagrafica va a vantaggio di Alex Marquez, che a questo punto dovrebbe finire nel team LCR di Lucio Cecchinello. Cosa pensano di tutto questo il fratello Marc e il manager Alzamora? Il silenzio di questi giorni lascia intendere un ambiente in subbuglio.
Usato sicuro
A questo punto il mercato della MotoGP ha una certa disponibilità di piloti - dal talento certificato dai risultati- che non hanno ancora firmato. Se per Andrea Dovizioso e Valentino Rossi le strade di Ducati e Yamaha sembrano tracciate, per Crutchlow e Danilo Petrucci la partita invece è aperta. In fondo si tratta di piloti vincenti, che gravitano sulle stesse selle disponibili. Dopo la richiesta di squalifica per Andrea Iannone da parte dell'agenzia Wada (4 anni), che rischia di mettere fine alla carriera del pilota di Vasto, un posto in Aprilia è altamente probabile che si liberi. Il secondo invece è stato occupato da Aleix Espargaro: lo spagnolo ha rinnovato fino a fine 2022 e ora bisogna capire se a Noale per la seconda moto vogliono un altro pilota esperto o piuttosto puntare su un un nuovo talento, magari nostrano (Enea Bastianini? Fabio Di Giannantonio?). In Ktm invece il problema è opposto, con due rookie e un quasi deb già sotto contratto (Brad Binder, Iker Lecuona e Miguel Oliveira), mentre manca il pilota di esperienza. Pit Beirer si è mostrato però freddino su Petrucci “è veloce sul bagnato”, mentre Crutchlow ha sondato il terreno sia in Austria che a Borgo Panigale senza riscontrare particolari entusiasmi.
Tra i giovani contesi da tutti c'è Jorge Martin: il talento del manager Albert Valera è vicino a Ducati che aveva pensato a lui per sostituire Jack Miller nel team Pramac. In alternativa a Borgo Panigale potrebbero anche pensare a una mossa in contro tendenza, promuovendo Johann Zarco. Il francese dovrà far vedere però prima come si trova sulla GP19 del team Avintia. Il destino del transalpino è curioso: nonostante due stagioni convincenti in Tech3, il due volte campione del mondo di Moto2 ultimamente trova poco riscontro e lo stesso Puig, che pure lo aveva provato sul finale del 2019 in LCR con discreti risultati, non ha preso seriamente in considerazione l'idea di coinvolgerlo in futuro con la casa dell'ala dorata.
Il travaso con la sbk
In superbike c'è un pilota ambitissimo come Jonathan Rea ancora sul mercato, ma come per Dovizioso, le possibilità che si possa muovere hanno più il sapore di un gioco al rialzo nelle trattative da parte dei manager che di una reale considerazione sulle alternative. Se in Kawasaki si ritengono abbastanza tranquilli, la sella della seconda Panigale V4R Aruba è ancora libera in prospettiva 2021: lo conferma anche Chaz Davies che non ha ancora ricevuto un'offerta da Ducati. Petrucci potrebbe così finire proprio nel team ufficiale, con il gallese dirottato nel team Barni. Ma anche la seconda Honda Hrc, quella al momento occupata da Leon Haslam, nel 2021 si potrebbe liberare e i nomi dei candidati si sprecano, a iniziare da Takaaki Nakagami e lo stesso Petrucci. Non bisogna poi dimenticare che ci sono a spasso piloti come Jonas Folger, che l'anno prossimo potrebbe rientrare nel mondiale delle derivate di serie con Yamaha, creando qualche agitazione tra i compagni di marca, escluso Toprak Razgatlioglu.
Il grande assente
In tutto questo vortice di trattative non è ancora entrato Jorge Lorenzo, che pure ha detto “non prendo in considerazione un ritorno con una moto che non può lottare per il titolo”. Le opzioni per il maiorchino a questo punto si restringono ad attendere una chiamata da Ducati, ma siamo sicuri che si tratti della MotoGP? Forse la superbike potrebbe garantire a Jorge un futuro meno stressante in un team di altissimo livello, un' avventura nuova e stimolante per un pilota che spesso ha dimostrato di non trascurare scenari alternativi alle scelte più semplici. Di sicuro l'amico Max Biaggi potrebbe consigliarlo a dovere...
Un feedback affidabile
Il grande regista dell'operazione lato Hrc è Alberto Puig, che è rimasto scottato dall'esperienza di questo inverno: con Lorenzo reduce dall'operazione alla spalla, parte dello sviluppo era ricaduto su Cal Crutchlow e il feedback ottenuto tra lui, Stefan Bradl e Alex Marquez non aveva evitato a Honda di prendere la strada sbagliata nel lavoro sulla nuova Rc213V.
La situazione è stata risolta quindi in extremis con i test del Qatar grazie all'otto volte campione del mondo, ma il manager spagnolo vuole per il futuro al fianco di Marc un pilota che abbia sufficiente esperienza: per portare punti in campionato e un significativo apporto nelle prove. Detta in questi termini suona come una bocciatura per lo stesso Cal, il cui lavoro in questi anni è stato fondamentale, senza contare che nell'ultimo biennio è stato l'unico pilota Honda andato a podio (e capace di vincere) oltre a Marc. Espargaro però è più giovane di Crutchlow e a maggior ragione la carta anagrafica va a vantaggio di Alex Marquez, che a questo punto dovrebbe finire nel team LCR di Lucio Cecchinello. Cosa pensano di tutto questo il fratello Marc e il manager Alzamora? Il silenzio di questi giorni lascia intendere un ambiente in subbuglio.
Usato sicuro
A questo punto il mercato della MotoGP ha una certa disponibilità di piloti - dal talento certificato dai risultati- che non hanno ancora firmato. Se per Andrea Dovizioso e Valentino Rossi le strade di Ducati e Yamaha sembrano tracciate, per Crutchlow e Danilo Petrucci la partita invece è aperta. In fondo si tratta di piloti vincenti, che gravitano sulle stesse selle disponibili. Dopo la richiesta di squalifica per Andrea Iannone da parte dell'agenzia Wada (4 anni), che rischia di mettere fine alla carriera del pilota di Vasto, un posto in Aprilia è altamente probabile che si liberi. Il secondo invece è stato occupato da Aleix Espargaro: lo spagnolo ha rinnovato fino a fine 2022 e ora bisogna capire se a Noale per la seconda moto vogliono un altro pilota esperto o piuttosto puntare su un un nuovo talento, magari nostrano (Enea Bastianini? Fabio Di Giannantonio?). In Ktm invece il problema è opposto, con due rookie e un quasi deb già sotto contratto (Brad Binder, Iker Lecuona e Miguel Oliveira), mentre manca il pilota di esperienza. Pit Beirer si è mostrato però freddino su Petrucci “è veloce sul bagnato”, mentre Crutchlow ha sondato il terreno sia in Austria che a Borgo Panigale senza riscontrare particolari entusiasmi.
Tra i giovani contesi da tutti c'è Jorge Martin: il talento del manager Albert Valera è vicino a Ducati che aveva pensato a lui per sostituire Jack Miller nel team Pramac. In alternativa a Borgo Panigale potrebbero anche pensare a una mossa in contro tendenza, promuovendo Johann Zarco. Il francese dovrà far vedere però prima come si trova sulla GP19 del team Avintia. Il destino del transalpino è curioso: nonostante due stagioni convincenti in Tech3, il due volte campione del mondo di Moto2 ultimamente trova poco riscontro e lo stesso Puig, che pure lo aveva provato sul finale del 2019 in LCR con discreti risultati, non ha preso seriamente in considerazione l'idea di coinvolgerlo in futuro con la casa dell'ala dorata.
Il travaso con la sbk
In superbike c'è un pilota ambitissimo come Jonathan Rea ancora sul mercato, ma come per Dovizioso, le possibilità che si possa muovere hanno più il sapore di un gioco al rialzo nelle trattative da parte dei manager che di una reale considerazione sulle alternative. Se in Kawasaki si ritengono abbastanza tranquilli, la sella della seconda Panigale V4R Aruba è ancora libera in prospettiva 2021: lo conferma anche Chaz Davies che non ha ancora ricevuto un'offerta da Ducati. Petrucci potrebbe così finire proprio nel team ufficiale, con il gallese dirottato nel team Barni. Ma anche la seconda Honda Hrc, quella al momento occupata da Leon Haslam, nel 2021 si potrebbe liberare e i nomi dei candidati si sprecano, a iniziare da Takaaki Nakagami e lo stesso Petrucci. Non bisogna poi dimenticare che ci sono a spasso piloti come Jonas Folger, che l'anno prossimo potrebbe rientrare nel mondiale delle derivate di serie con Yamaha, creando qualche agitazione tra i compagni di marca, escluso Toprak Razgatlioglu.
Il grande assente
In tutto questo vortice di trattative non è ancora entrato Jorge Lorenzo, che pure ha detto “non prendo in considerazione un ritorno con una moto che non può lottare per il titolo”. Le opzioni per il maiorchino a questo punto si restringono ad attendere una chiamata da Ducati, ma siamo sicuri che si tratti della MotoGP? Forse la superbike potrebbe garantire a Jorge un futuro meno stressante in un team di altissimo livello, un' avventura nuova e stimolante per un pilota che spesso ha dimostrato di non trascurare scenari alternativi alle scelte più semplici. Di sicuro l'amico Max Biaggi potrebbe consigliarlo a dovere...
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