Guy Martin: "Chi corre al TT non è un eroe"
Guy Martin non ama essere definito un eroe, consosce bene i rischi che prende, ma la passione lo "costrigne" a farlo. In una recente intervista ha spiegato anche perché continua a lavorare come meccanico quando invece potrebbe fare il pilota professionista
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Guy non le manda a dire
Guy Martin è senza dubbio l'uomo immagine delle road races, le gare su strada inglesi, mon è quello che vince di più, ma è senza dubbio quello più carismatico. Guy piace perchè è trasparente e sincero, quello che la lo fa solo per passione. Per molti fans del TT è un eroe, come tutti gli altri piloti del Mountain, ma su questo argomento Guy non la pensa così: "Sono certamente numeri straordinari quando ti rendi conto di fare un giro alla media di oltre 200 km all'ora e quando superi i 320 di velocità massima, ma questo è quello che ho sempre fatto. Tutto quello che ho da fare è seguire i riferimenti, come quando scendo da Bray Hill, so che devo mettermi in posizione in moto e mettere la sesta e stare attento alle linee bianche e agli altri ostacoli. E' un po' come un gioco al computer, poi la moto si muove parecchio quindi so che devo cambiare la posizione del corpo per bloccare il movimento. Non c'è nulla di eroico in questo, niente di sovrumano, è solo quello che ho descritto e che da fuori fa fare "wow" alle persone. Metto sempre in conto che se cado mi faccio molto male, ma le cose a volte vanno male nella vita. Chi mi critica per questo è perchè lui non lo farebbe mai, ma non per questo io non so cosa sto facendo. Conosco i rischi e nessuno mi obbliga a prenderli". Guy è un ottimo pilota ma non vuole essere considerato un professionista: "Non vengo pagato per fare il TT, quindi non mi vedrete mai a tanti eventi. Molti piloti come me sono professionisti pagati ma non io, io faccio un altro lavoro tutti i giorni (il meccanico di camion ndr). Questo mi rende tranquillo, guido le moto perchè è una cosa che mi piace fare. Sarò sempre molto grato per quello che faccio e per le occasioni che ho avuto anche se delle volte ho qualche difficoltà a gestirle, anche se ora ho trovato un certo equilibrio."
Guy Martin è senza dubbio l'uomo immagine delle road races, le gare su strada inglesi, mon è quello che vince di più, ma è senza dubbio quello più carismatico. Guy piace perchè è trasparente e sincero, quello che la lo fa solo per passione. Per molti fans del TT è un eroe, come tutti gli altri piloti del Mountain, ma su questo argomento Guy non la pensa così: "Sono certamente numeri straordinari quando ti rendi conto di fare un giro alla media di oltre 200 km all'ora e quando superi i 320 di velocità massima, ma questo è quello che ho sempre fatto. Tutto quello che ho da fare è seguire i riferimenti, come quando scendo da Bray Hill, so che devo mettermi in posizione in moto e mettere la sesta e stare attento alle linee bianche e agli altri ostacoli. E' un po' come un gioco al computer, poi la moto si muove parecchio quindi so che devo cambiare la posizione del corpo per bloccare il movimento. Non c'è nulla di eroico in questo, niente di sovrumano, è solo quello che ho descritto e che da fuori fa fare "wow" alle persone. Metto sempre in conto che se cado mi faccio molto male, ma le cose a volte vanno male nella vita. Chi mi critica per questo è perchè lui non lo farebbe mai, ma non per questo io non so cosa sto facendo. Conosco i rischi e nessuno mi obbliga a prenderli". Guy è un ottimo pilota ma non vuole essere considerato un professionista: "Non vengo pagato per fare il TT, quindi non mi vedrete mai a tanti eventi. Molti piloti come me sono professionisti pagati ma non io, io faccio un altro lavoro tutti i giorni (il meccanico di camion ndr). Questo mi rende tranquillo, guido le moto perchè è una cosa che mi piace fare. Sarò sempre molto grato per quello che faccio e per le occasioni che ho avuto anche se delle volte ho qualche difficoltà a gestirle, anche se ora ho trovato un certo equilibrio."
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