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Automobilisti responsabili? Non esattamente: ecco i dati (impietosi) a livello europeo

Allarmanti ma non inattesi, i numeri raccolti dal 12° Barometro della Guida Responsabile fotografano una situazione tutt’altro che rassicurante. Dei 12.400 guidatori europei intervistati, la stragrande maggioranza ammette di guidare con lo smartphone, di distrarsi e di mettersi alla guida anche quando molto stanco
Guida Responsabile?
Gli italiani, al volante, sono distratti e, molto spesso, con lo smartphone in mano. A confermarlo (come se ce ne fosse stato bisogno) ci hanno pensato i numeri restituiti dal 12° Barometro della Guida Responsabile realizzato da Ipsos. Un’indagine approfondita che  ha coinvolto 12.400 persone in 11 paesi europei, compreso ovviamente il nostro. I risultati sono, per quanto ci riguarda, impietosi. Vediamoli più nel dettaglio.

Italiani al volante: sempre distratti
Dall’indagine è emerso come l'82% degli intervistati ammetta candidamente di distogliere lo sguardo dalla strada per più di 2 secondi cioè l'equivalente, a 130 km/h, di almeno 72 metri percorsi "alla cieca”. Non solo: il 50% riconosce anche di avere momenti di distrazione o episodi di vagabondaggio della mente durante la guida ed il 70% di telefonare durante la guida, di cui il 42% regolarmente.

Italiani al volante: il 37% guida anche se stanco o assonnato
Non solo: come se la distrazione da smartphone (o altro) non fosse già di per sè sufficiente, il 15% degli automobilisti italiani ha dichiarato anche di aver già avuto, o rischiato di avere, un incidente a causa di un assopimento. Più nel dettaglio, il 28% ha già avuto l’impressione di essersi assopito per qualche secondo al volante, mentre il 21% ha ammesso di aver già sconfinato sulla corsia di emergenza o sulla banchina della strada a causa di un momento di disattenzione o di assopimento. A rendere il tutto ancor più “inquietante” è il fatto che, tra gli intervistati, il 22% consideri perfettamente legittimo guidare anche se si è molto stanchi o assonnati.

I cattivi guidatori sono sempre gli altri
Paradossalmente - leggendo quanto sopra - pare tuttavia che gli automobilisti italiani si considerino addirittura virtuosi, mentre le cattive abitudini appartengano, durante la guida,  solo “agli altri”. Il 95% degli intervistati ha infatti citato almeno un aggettivo positivo per descrivere il proprio atteggiamento sulla strada: il 77% si considera “vigile” il 51% “calmo” e il 16% cortese.  In generale quindi, sembra che ad essere cattivi guidatori siano sempre gli altri: l’82% del campione ha citato almeno un aggettivo negativo per descrivere il comportamento altrui, che è considerato irresponsabile (46%), pericoloso (35%), aggressivo (22%) e stressato (34%).

E nel resto d’Europa?
Le cose non vanno meglio: il 42% del campione europeo ha ammesso di guidare anche quando è molto stanco ed il 39% pensa addirittura di farlo ugualmente bene. Non solo: l’82% del campione europeo  ha anche ammesso di distogliere lo sguardo dalla strada per più di due secondi, il 75% di usare lo smartphone alla guida e il 12% di avere già avuto, o rischiato di avere, un incidente a causa del telefono.
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