Greg Hancock annuncia il ritiro, lo speedway perde una leggenda
Greg Hancock ha annunciato il suo ritiro dalle competizioni, il californiano, quarantanove anni, doveva prendere parte al campionato iridato che partirà a metà maggio da Varsavia, con una wild card che gli avrebbe consentito di disputare la sua ventiquattresima stagione
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Stop a una fantastica carriera
Nel giorno di San Valentino una notizia inaspettata ha scosso l’ambiente del controsterzo mondiale: Greg Hancock ha annunciato il suo ritiro dalle competizioni. Il californiano, quarantanove anni, doveva prender parte al circuito iridato che partirà a metà maggio da Varsavia, grazie ad una wild card permanente che gli avrebbe consentito di disputare la sua ventiquattresima stagione. La decisione di appendere gli stivali al chiodo ha destato gran scalpore, scatenando una serie infinita di post sui social network e articoli nei portali sportivi web di tutto il mondo.
Hancock ha così spiegato i motivi che lo hanno portato ad una scelta dolorosa, ma ponderata in dodici mesi nei quali è rimasto a stretto contatto con la famiglia, in particolare alla moglie Jennie, a cui era stato diagnosticato un cancro: “Lo scorso anno, in cui non ho corso, ho avuto molto tempo per riflettere sulla mia brillante carriera. Gareggiare ai massimi livelli, vincendo quattro titoli mondiali individuali, più quello a squadre e a coppie, oltre ai successi nel campionato nazionale, sono stati i più bei momenti della mia vita. La mia vita è radicalmente cambiata sotto diversi punti di vista, modificando la mia prospettiva professionale. Sono soddisfatto dei traguardi sportivi raggiunti, credo sia giunto il momento di cambiare obiettivi. La scelta, seppur difficile, ritengo sia la migliore. Nonostante ciò, non prevedo di uscire dall’ambiente motoristico. Ho dei piani in testa che sono legati al mondo dello sport, vediamo nelle prossime settimane come evolverà il progetto”.
Armando Castagna, presidente della commissione FIM Track Racing, che con Hancock vanta un rapporto di amicizia prima ancora di un forte rispetto professionale, commenta con amarezza la decisione del pilota statunitense, lasciando aperta ogni porta per un suo futuro nel mondo della guida senza freni: “E’ un grande shock per lo speedway, mancherà ad ognuno di noi. La FIM comprende e supporta i motivi del suo annuncio, siamo vicini a lui e alla sua famiglia in questa decisione. Sono sicuro che Greg non abbandonerà l’ambiente dello speedway, sono convinto che rimarrà nel mondo del Track Racing. La sua esperienza, conoscenza, carisma saranno ben accetti, in qualunque posizione che vorrà ricoprire nello sport. Da amico, gli auguro tutto il meglio per il suo futuro”.
Le statistiche fanno ben comprendere il peso che ha avuto Greg Hancock non solo nel mondo dello speedway negli ultimi trent’anni, ma nella due ruote in generale: 4 titoli mondiali, 21 vittorie di Grand Prix, 92 finali conquistate, 218 presenze nelle tappe mondiali, 1248 batterie disputate di cui 455 vinte, infine 2655 punti raccolti in ventiquattro stagioni iridate. Semplicemente leggendario.
Nel giorno di San Valentino una notizia inaspettata ha scosso l’ambiente del controsterzo mondiale: Greg Hancock ha annunciato il suo ritiro dalle competizioni. Il californiano, quarantanove anni, doveva prender parte al circuito iridato che partirà a metà maggio da Varsavia, grazie ad una wild card permanente che gli avrebbe consentito di disputare la sua ventiquattresima stagione. La decisione di appendere gli stivali al chiodo ha destato gran scalpore, scatenando una serie infinita di post sui social network e articoli nei portali sportivi web di tutto il mondo.
Hancock ha così spiegato i motivi che lo hanno portato ad una scelta dolorosa, ma ponderata in dodici mesi nei quali è rimasto a stretto contatto con la famiglia, in particolare alla moglie Jennie, a cui era stato diagnosticato un cancro: “Lo scorso anno, in cui non ho corso, ho avuto molto tempo per riflettere sulla mia brillante carriera. Gareggiare ai massimi livelli, vincendo quattro titoli mondiali individuali, più quello a squadre e a coppie, oltre ai successi nel campionato nazionale, sono stati i più bei momenti della mia vita. La mia vita è radicalmente cambiata sotto diversi punti di vista, modificando la mia prospettiva professionale. Sono soddisfatto dei traguardi sportivi raggiunti, credo sia giunto il momento di cambiare obiettivi. La scelta, seppur difficile, ritengo sia la migliore. Nonostante ciò, non prevedo di uscire dall’ambiente motoristico. Ho dei piani in testa che sono legati al mondo dello sport, vediamo nelle prossime settimane come evolverà il progetto”.
Armando Castagna, presidente della commissione FIM Track Racing, che con Hancock vanta un rapporto di amicizia prima ancora di un forte rispetto professionale, commenta con amarezza la decisione del pilota statunitense, lasciando aperta ogni porta per un suo futuro nel mondo della guida senza freni: “E’ un grande shock per lo speedway, mancherà ad ognuno di noi. La FIM comprende e supporta i motivi del suo annuncio, siamo vicini a lui e alla sua famiglia in questa decisione. Sono sicuro che Greg non abbandonerà l’ambiente dello speedway, sono convinto che rimarrà nel mondo del Track Racing. La sua esperienza, conoscenza, carisma saranno ben accetti, in qualunque posizione che vorrà ricoprire nello sport. Da amico, gli auguro tutto il meglio per il suo futuro”.
Le statistiche fanno ben comprendere il peso che ha avuto Greg Hancock non solo nel mondo dello speedway negli ultimi trent’anni, ma nella due ruote in generale: 4 titoli mondiali, 21 vittorie di Grand Prix, 92 finali conquistate, 218 presenze nelle tappe mondiali, 1248 batterie disputate di cui 455 vinte, infine 2655 punti raccolti in ventiquattro stagioni iridate. Semplicemente leggendario.
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