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Francia, via ai controlli di rumorosità sulle strade: pronti alle multe?

La Francia ha infine dato il via alla sperimentazione del rilevamento di rumorosità sulle strade. L’obiettivo è quello di testare l’affidabilità delle apparecchiature fonometriche ed al contempo individuare soglie massime oltre le quali fare le multe…
Moto rumorosa?
Come promesso, o meglio, minacciato, già nel 2019 con apposita legge, la Francia è oggi pronta all’installazione dei radar acustici contro l’eccessivo rumore di auto e moto. Accanto ai classici autovelox per la velocità, lungo le strade d’Oltralpe verranno quindi istallati dispositivi di rilevamento (nello specifico un’apparecchiatura dotata di fonometri collegati alla telecamera che fotografa la targa), ma solo in via “sperimentale”: l’obiettivo è infatti quello di raccogliere dati e statistiche, con l’intento poi di passare ai fatti, cioè alle multe, ma solo dalla fine del 2022. A patto comunque che la cosa funzioni e si possa realmente fare: le criticità non mancano di certo. Per esempio, non è chiaro come potrebbe essere rilevata con precisione la rumorosità di un primo veicolo affiancato, seguito o preceduto da un secondo, che potrebbe in questo caso “sporcare” la rilevazione, rendendola del tutto inutilizzabile. Non solo, perché per quanto riguarda l’istallazione dei dispositivi, esistono anche dei “vincoli” da rispettare, come per esempio quello di non essere troppo vicini a un incrocio, a un semaforo o a una fermata dell’autobus. Inoltre, ed è forse la cosa più importante, mancano attualmente le soglie entro le quali un veicolo può o non può essere considerato eccessivamente rumoroso: come fare, quindi, a stabilire se è o meno il caso di erogare la multa? La fase sperimentale servirà proprio a capire se la cosa è fattibile e, soprattuto, in che modo. Da Parigi a Nizza, da Lione a Villeneuve-le-Roi, il Governo, in ogni caso, ha già individuato luoghi strategici in cui istallare le apparecchiature e testarne l’affidabilità. Chiaro che per numerose associazioni motociclistiche (che come abbiamo auto modo di vedere sono in Francia parecchio attive), l’intero progetto altro non sarebbe che un ulteriore modo per fare cassa…Forse un’incentivo all’acquisto di moto elettriche?

E in Italia?

Benché nel vicino Tirolo siano attualmente in vigore leggi più severe in materia (quali il divieto di accesso lungo alcune tratte per i veicoli con emissioni acustiche superiori ai 95 dB), anche l’Italia - o meglio, alcune specifiche località - sembrerebbero cautamente avvicinarsi all’idea. Lo scorso luglio, in Trentino, la polizia locale annunciava infatti controlli a tappeto con il fonometro, minacciando multe salate per chi sorpreso a girare con un terminale di scarico rumoroso oltre la soglia consentita. Nulla a che vedere con i divieti austriaci, ma, forse, un primo passo verso una simile direzione…
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