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Food Delivery, nasce la prima associazione di categoria

Da Deliveroo a Uber Eats, passando per  Glovo, Just Eat e Social Food, le aziende operanti nel food delivery si uniscono sotto un’unica bandiera. La neonata associazione di categoria discuterà col Ministero del Lavoro Luigi Di Maio sulle ulteriori tutele da riconoscere ai rider, compenso minimo e assicurazioni in primis
Food-delivery
Come annunciato dallo stesso Di Maio, al tavolo di discussione al quale hanno presieduto i rappresentanti dei ciclofattorini impegnati nelle principali aziende del food-delivery ne è seguito un altro lo scorso 13 luglio.  In quest’ultima occasione, Deliveroo, Glovo, Just Eat, Social Food e Uber Eats si sono incontrate presso la sede di Confcommercio a Milano, al fine di discutere e confrontarsi sull’argomento contratti e garanzie: dall’incontro è emersa la volontà di dar vita ad una nuova organizzazione associativa in grado di rappresentare, in maniera unitaria, le esigenze del comparto, promuovendo e tutelando una cultura positiva del sistema in cui operano le aziende della consegna di cibo a domicilio. In particolare, le piattaforme di food delivery si sono trovate unite nel sostenere la necessità di garantire piena flessibilità ai rider, inteso questo come un “valore da tutelare per permettere la sostenibilità e la crescita di questo settore, garantendo strumenti a tutela della loro sicurezza e del loro lavoro”.
Così come han fatto gli stessi rider, anche le aziende - secondo le quali il giro d’affari è stimato intorno ai 20mila nuovi posti di lavoro in Italia - hanno scelto quindi di “riunirsi” sotto una comune bandiera. Un’associazione di categoria nata con l’intento di trovare e percorrere una via comune per regolare e disciplinare l’intero comparto del food delivery. 
Tra i primi punti affrontati c’è anche la partecipazione al tavolo del Ministero del Lavoro convocato per il prossimo giovedì 26 luglio: Di Maio ha chiesto che si inizi a lavorare sulle ulteriori tutele da riconoscere ai rider, indipendentemente dal rapporto di collaborazione, e le imprese sono pronte a lavorare con le parti per trattare di temi quali compenso, assicurazioni, dotazioni di sicurezza e processi, nell’ambito delle diverse forme contrattuali del lavoro autonomo.
 
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