Food Delivery, Di Maio soddisfatto del primo tavolo di discussione
Il tavolo di confronto al quale hanno presieduto il Ministro Di Maio e i rappresentanti dei riders impegnati nel food delivery ha posto le giuste base per un accordo comune. Soddisfatto anche il Country Manager di Just Eat Italia Daniele Contini che, al termine dell’incontro, ha specificato che compenso equo e sicurezza restano i punti centrali della discussione
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Politica e trasporti
Verso un contratto nazionale
Definiti la Ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio come “il simbolo di una generazione abbandonata, senza tutele e contratto” i riders impegnati nella consegna di cibo in bici o in motorino sono da qualche settimana al centro di una discussione improntata alla ricerca di soluzioni utili a garantire loro diritti sindacali e, in generale, un inquadramento lavorativo più chiaro e meglio regolato. Come già annunciato, è stato per questo motivo aperto un tavolo di discussione al quale, insieme al ministro Di Maio, hanno presieduto i rappresentanti dei ciclofattorini impegnati con le principali aziende del food-delivery.
”L’incontro è stato positivo e in grado di generare il dialogo diretto tra le parti, che si sono confrontate per la prima volta in un unico tavolo. Sono emersi punti di discussione sicuramente utili grazie ai quali si è arrivati a considerare la messa a punto di un accordo specifico per i rider, questo tenendo conto della particolare flessibilità di questo settore e delle esigenze di tutti gli attori, piattaforme, sindacati e rider, soprattutto in termini di tutele”. Così il Country Manager di Just Eat Italia Daniele Contini che, al termine dell’incontro, ha specificato: “Compenso equo e sicurezza restano i punti centrali, oltre a una serie di garanzie aggiuntive importanti. Come Just Eat siamo favorevoli all'utilizzo delle stesse regole per tutto il settore, e il nostro coinvolgimento è fondamentale come leader del mercato, per numero di ristoranti, conoscenza e diffusione del servizio sul territorio. E' previsto un nuovo tavolo a breve al quale parteciperemo insieme ai nostri partner di logistica sul territorio e con l'obiettivo di raggiungere un accordo comune a tutte le parti.”
Soddisfatto anche Di Maio che, pur specificando la possibilità qualora non si trovasse un accordo comune di inserire all’interno del decreto dignità nell'arco dei 60 giorni un’apposita norma che disciplini le tutele minime per coloro che nell’ambito del food delivering lavorano per una piattaforma digitale, ha sottolineato di aver trovato “un grande contributo da parte di tutti quanti”. “Come Stato - ha aggiunto il Ministro - tocca a noi stabilire che cosa è il lavoro legale e che cosa non lo è. È questo passa attraverso un dialogo, una concertazione ad oltranza. Riconvocheremo il tavolo questa settimana per continuare la concertazione”. Punti fermi rimangono quelli di stabilire un “compenso minimo orario, un tipo di tutela Inail e Inps che sia soddisfacente e il diritto a non dipendere da un algoritmo”.
”L’incontro è stato positivo e in grado di generare il dialogo diretto tra le parti, che si sono confrontate per la prima volta in un unico tavolo. Sono emersi punti di discussione sicuramente utili grazie ai quali si è arrivati a considerare la messa a punto di un accordo specifico per i rider, questo tenendo conto della particolare flessibilità di questo settore e delle esigenze di tutti gli attori, piattaforme, sindacati e rider, soprattutto in termini di tutele”. Così il Country Manager di Just Eat Italia Daniele Contini che, al termine dell’incontro, ha specificato: “Compenso equo e sicurezza restano i punti centrali, oltre a una serie di garanzie aggiuntive importanti. Come Just Eat siamo favorevoli all'utilizzo delle stesse regole per tutto il settore, e il nostro coinvolgimento è fondamentale come leader del mercato, per numero di ristoranti, conoscenza e diffusione del servizio sul territorio. E' previsto un nuovo tavolo a breve al quale parteciperemo insieme ai nostri partner di logistica sul territorio e con l'obiettivo di raggiungere un accordo comune a tutte le parti.”
Soddisfatto anche Di Maio che, pur specificando la possibilità qualora non si trovasse un accordo comune di inserire all’interno del decreto dignità nell'arco dei 60 giorni un’apposita norma che disciplini le tutele minime per coloro che nell’ambito del food delivering lavorano per una piattaforma digitale, ha sottolineato di aver trovato “un grande contributo da parte di tutti quanti”. “Come Stato - ha aggiunto il Ministro - tocca a noi stabilire che cosa è il lavoro legale e che cosa non lo è. È questo passa attraverso un dialogo, una concertazione ad oltranza. Riconvocheremo il tavolo questa settimana per continuare la concertazione”. Punti fermi rimangono quelli di stabilire un “compenso minimo orario, un tipo di tutela Inail e Inps che sia soddisfacente e il diritto a non dipendere da un algoritmo”.
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