Expo Milano 2015, parcheggi moto troppo salati!
I quattro parcheggi riservati ai visitatori di Expo hanno una capienza totale di circa 23mila posti, ma arrivarci con i mezzi propri non è consigliabile, gli organizzatori hanno fatto di tutto per rendere la vita difficile ai motociclisti, prevedendo tariffe salatissime. Un'altra occasione mancata per far comprendere quanto moto e scooter siano utili per limitare i danni del traffico
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Per raggiungere l'Expo 2015 si può scegliere tra treni, metropolitana e bici elettriche del servizio di sharing Bikemi, per quest'ultimo sono previste 44 stazioni installate lungo il tragitto che collega il centro con il sito di Expo. Invece l’utilizzo di mezzi privati, si tratti di auto o moto, non è stato contemplato, infatti il costo dei parcheggi è decisamente salato, a farne le spese (c'era da dubitarne?) le due ruote. I silos che servono Expo2015 Spa sono in totale 4, capaci di ospitare 23.300 auto e 1.550 pullman: c’è il parcheggio Arese (Ex Alfa Romeo) con 10.000 auto, quello di Fieramilano Rho da 10.000 posti tra auto e pullman, Trenno con altri 1.500 posti auto e Cascina Merlata con i rimanenti. Quest’ultimo è situato in un’area adiacente al sito espositivo e collegato alla manifestazione attraverso una passerella pedonale di circa 500 m; l’area è raggiungibile solo con corsia riservata, per evitare multe è necessario inserire, in fase di prenotazione, il numero corretto della targa del veicolo, proprio come avviene nelle ZTL. Le tariffe giornaliere valide per un giorno sono pesanti: parliamo di 12,20 euro, sia per le automobili che, è questo il dato più sorprendente, per ciclomotori e motocicli. Stesso tariffario per il parcheggio Arese, situato a circa 10 km dalla manifestazione ma collegato ad Expo tramite un servizio gratuito di navette.
Su AdnKronos un breve racconto vissuto da un motociclista in persona illustra la situazione: “Stamani nei pressi di Porta Merlata, quartiere Expo 2015. "Mi scusi, c'è un parcheggio per le moto?". L'addetto con la pettorina indica con aria poco convinta il parcheggio per le auto. "Quello. Costa 12 euro al giorno". "Dodici euro al giorno? Sono impazziti?". Risposta pronta: "Ma questa è Expo”. Come dire, che te lo dico a fare, qui tutto costa. Poi l'uomo si avvicina e sussurra: "Io non ti ho detto niente, ma fai il giro verso di là e davanti alla sede della Mercedes la parcheggi gratis”. Fatto qualche giro, la moto in questione viene parcheggiata, fuori dalle strisce, a fianco di altre due ruote davanti a un caseggiato, sotto gli occhi benevoli di due vigili urbani in motocicletta. "Mi scusi, ma non ci sono parcheggi per le moto qui?", chiede il motociclista, ancora incredulo. Il vigile: "Non li hanno fatti. Vogliono scoraggiare i mezzi privati". Il collega, di rimando: "Tra un po' non fanno passare neanche noi…".
Scoraggiare l’uso di mezzi privati non è certo una cattiva idea, d’accordo; dall’altra parte però, agevolare la scelta di veicoli a due ruote, meno inquinanti e certo non responsabili dei danni del traffico cittadino, sarebbe potuta essere un’idea altrettanto condivisibile, e di certo di buon senso.
Su AdnKronos un breve racconto vissuto da un motociclista in persona illustra la situazione: “Stamani nei pressi di Porta Merlata, quartiere Expo 2015. "Mi scusi, c'è un parcheggio per le moto?". L'addetto con la pettorina indica con aria poco convinta il parcheggio per le auto. "Quello. Costa 12 euro al giorno". "Dodici euro al giorno? Sono impazziti?". Risposta pronta: "Ma questa è Expo”. Come dire, che te lo dico a fare, qui tutto costa. Poi l'uomo si avvicina e sussurra: "Io non ti ho detto niente, ma fai il giro verso di là e davanti alla sede della Mercedes la parcheggi gratis”. Fatto qualche giro, la moto in questione viene parcheggiata, fuori dalle strisce, a fianco di altre due ruote davanti a un caseggiato, sotto gli occhi benevoli di due vigili urbani in motocicletta. "Mi scusi, ma non ci sono parcheggi per le moto qui?", chiede il motociclista, ancora incredulo. Il vigile: "Non li hanno fatti. Vogliono scoraggiare i mezzi privati". Il collega, di rimando: "Tra un po' non fanno passare neanche noi…".
Scoraggiare l’uso di mezzi privati non è certo una cattiva idea, d’accordo; dall’altra parte però, agevolare la scelta di veicoli a due ruote, meno inquinanti e certo non responsabili dei danni del traffico cittadino, sarebbe potuta essere un’idea altrettanto condivisibile, e di certo di buon senso.
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