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Euro 6 moto, quando arriverà?

Prima del definitivo stop alla produzione di motori a combustione nel 2035, costruttori e consumatori dovranno fare i conti con un ulteriore (forse l’ultimo) step in fatto di emissioni:. Per le auto se ne parlerà alla fine del 2024, mentre per le moto bisognerà attendere molto di più. Rimangono comunque sul tavolo numerose problematiche, sia a livello di costi che di efficacia…

Arriva l’Euro 7
La Commissione Europea ha pubblicato da poco le sue proposte per ciò che riguarda i limiti di emissione “Euro 7” previsti per le automobili, considerati come “l'ultima tappa” prima del “definitivo” divieto alla produzione di motori a combustione previsto per il 2035. Per il momento, si parla di auto, ma ovviamente arriveranno anche nuovi standard per le moto. Quali? Considerando che, attualmente, i limiti "Euro 6" per le auto sono sostanzialmente allineati con gli standard "Euro 5" imposti per due ruote, è assai probabile che le future moto ”Euro 6" prenderanno come modello i nuovi standard "Euro 7" decisi per le auto. Standard che, in riferimento alle quattro ruote, dovrebbero essere introdotti gradualmente a partire dal 1° luglio 2025, ma che devono ancora essere definiti per quanto riguarda le motociclette.

 

I nuovi standard Euro 7 (per le auto)
Ciò che stupisce (in positivo penseranno in molti) è che, nonostante si tratti, come accennato sopra, dell’ultimo passo in direzione delle emissioni zero, per quanto riguarda le automobili, i nuovi standard Euro 7 proposti dalla Commissione Europea non appaiono così “radicali” come invece lo sono stati alcuni precedenti limiti sulle emissioni. In sostanza, le norme prendono i limiti attuali per le emissioni di auto diesel e benzina, standardizzandoli - per entrambi i tipi di carburante - sul limite di emissione inferiore in ogni area in cui attualmente c'è una differenza. Per i motori a benzina, ciò significa che non ci saranno cambiamenti nei limiti di emissione di idrocarburi (HC) o NOx, ma solo per ciò che riguarda i limiti di monossido di carbonio (CO), che saranno dimezzati da 1 g per km a 0,5 g per km.
Non solo: le regole Euro 7 introdurranno anche nuovi test condotti per replicare un ipotetico spostamento breve a diverse temperature, oltre a introdurre controlli di conformità per assicurarsi che i veicoli rispettino ancora i limiti imposti fino a 200.000 km e 10 anni, cioè una longevità doppia rispetto a quella prevista con i limiti Euro 6.

 

E per le moto?
Come detto, considerando che gli standard delle attuali moto Euro 5 corrispondono essenzialmente ai limiti Euro 6 delle auto in termini di emissioni di CO, HC, NOx e particolato, è lecito immaginare che, in riferimento alle future moto Euro 6, si raggiungerà lo stesso dimezzamento dei limiti di CO previsto per le nuove auto Euro 7. Tempistiche: è probabile che ci vorranno diversi anni prima che gli standard motociclistici Euro 6 vengano definiti. Prima di allora, il prossimo passo nelle restrizioni sulle emissioni delle due ruote sarà l’Euro 5+, che sarà obbligatoria sulle moto di nuova omologazione a partire dal 2024. Facendo due calcoli, è probabile che le Euro 6 non arriveranno fino alla fine di questo decennio.

 

Sempre ammesso che arrivino…
L'introduzione dell'Euro 7 per le automobili ha comprensibilmente messo in allarme i produttori che, di fronte al divieto dei motori a combustione interna dal 2035, ritengono gli investimenti necessari allo sviluppo di motori a combustione più puliti pressochè “inutili”. Il ragionamento è semplice: tanto vale investire direttamente nell’elettrico (o in altre soluzioni a zero emissioni) anziché spendere tempo, risorse e denaro per mettere a punto motori a combustione dalla vita assai breve.  Stesso discorso si potrebbe fare per le due ruote, tra l’altro  in “ritardo” rispetto alle quattro.

 

I motori non sono tutto
Numerosi studi hanno evidenziato come anche il particolato emesso con l'usura di pneumatici e freni rappresenti ad oggi un serio pericolo per la salute delle persone. Per questo motivo, le norme Euro 7 intendono imporre restrizioni anche a questo tipo di emissioni. Ciò significherà probabilmente che le mescole ed in generale il processo di produzione degli pneumatici e delle pastiglie freno dovranno essere rivisti, con tutto ciò che ne consegue a livello di costi. Gli investimenti saranno comunque necessari considerando che, entro il 2050, la Commissione europea prevede che le emissioni dei freni e degli pneumatici rappresenteranno oltre il 90% del particolato del trasporto su strada e rimarranno per tanto un problema anche una volta introdotte le motorizzazioni (elettriche) a zero emissioni.

In poche parole, anche con l’arrivo dell’elettrico le emissioni rimarranno, per automobilisti e motociclisti, un costante ed a quanto pare insuperabile ostacolo…

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