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EU: dal 26 più colonnine di ricarica su tutte le autostrade

Dal 1 gennaio 2026, dovrà essere presente un impianto di ricarica rapido da 400 kW ed almeno uno da 150 kW ogni 60 km lungo tutte le autostrade del continente. Queste le direttive decise dal Parlamento Europeo. Fattibile? Stando ai numeri di oggi (almneo in Italia), la cosa sembra assai difficile…

Più colonnine in autostrada
Al di là dei costi d’acquisto, tra i principali problemi che ad oggi affliggono i veicoli elettrici, auto o moto che siano, vi sono senza dubbio quelli dell’autonomia e dei tempi di ricarica. Programmare un lungo viaggio attraverso il paese è, per chi al volante o in sella ad un mezzo elettrico, cosa essenziale: il numero di colonnine è ancora scarso ed i tempi di ricarica decisamente troppo lunghi. Se l’obiettivo è quello di implementare l’utilizzo di mezzi a batteria, urge una soluzione. Di qui le nuove regole varate dall’Unione Europea: un impianto di ricarica rapido da 400 kW ed almeno uno da 150 kW ogni 60 km lungo tutte le autostrade del continente.

La situazione in Italia
Cosa non facile visto lo stato attuale, almeno in Italia: poco più di 250 punti di ricarica sulla rete autostradale (i numeri sono quelli elaborati lo scorso anno da InsideEVs.it) mal distribuiti, con Emilia Romagna, Lombardia, Valle d’Aosta e Umbria con più di un’area di servizio attrezzata con colonnine ogni 100 km e, giusto per fare una proporzione, autostrade di Basilicata, Molise e Sicilia  del tutto sprovviste. L’obiettivo imposto dall’EU appare ancor più difficile da raggiungere se si considerano poi le tempistiche indicate: un impianto di ricarica rapido da 400 kW ed almeno uno da 150 kW ogni 60 km entro il 2025. Impossibile, ma non è tutto, considerando che in base alla tabella di marcia richiesta dell’Europa, i punti di ricarica dovranno crescere ancor più velocemente dopo il 2025, con colonnine di potenza totale minima di 600 kW entro il 31 dicembre 2027 e caricabatterie da 150 kW sempre in funzione senza riduzione di portata. Come agire? Almeno in Italia, la responsabilità parrebbe dei dei concessionari autostradali, per legge obbligati a dotare tutte le tratte di loro competenza delle necessarie infrastrutture. Infine, il problema dei pagamenti che, sempre in base a quanto deciso a Bruxelles, dovranno poter essere effettuati presso tutti i punti di ricarica, con carte di pagamento o dispositivi contactless e senza necessità di abbonamento.

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