Esame patente moto, le nuove regole dal 2 gennaio
A causa delle difficoltà riscontate per adeguare le aree dove svolgere il “nuovo” esame pratico, il Ministero dei Trasporti ha annunciato una proroga dell'entrata in vigore delle norme al 2 gennaio. Nel frattempo gli esami si svolgeranno secondo il vecchio regolamento
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Per ora si continua come prima
Voluto per adeguare l’esame pratico alla direttiva Europea del 2013, il decreto del Ministero dei Trasporti del 26 settembre 2018 è legalmente entrato in vigore dopo 15 giorni dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Tuttavia, alcuni problemi di carattere tecnico hanno obbligato il Ministero a concedere qualche settimana di proroga. Le nuove modalità d’esame saranno valide quindi solo a partire dal 2 gennaio 2019.
I “problemi tecnici” di cui sopra si riferiscono in particolare alla necessità da parte di numerose autoscuole (le sedi della Motorizzazione non dovrebbero in tal senso avere problemi) di adeguare gli spazi delle piste private, alle nuove prove d’esame che, con il decreto, necessiteranno di più spazio e soprattutto di un asfalto in condizioni migliori. Un problema che nonostante la proroga del Ministero rischia di non trovare, almeno nei tempi stabiliti, alcuna soluzione. Se è infatti difficile immaginare una completa messa a norma di tutti gli spazi privati utilizzati dalle singole autoscuole, è più facile pronosticare un “dirottamento” degli esami presso le sedi della Motorizzazione, con conseguente ingolfamento della macchina e rallentamenti nelle procedure.
I cambiamenti, lo ricordiamo, riguardano tempi e modalità di svolgimento delle due prove pratiche previste per l’ottenimento della patente A1, A2 e A. Nel dettaglio: la prima prova, consistente nello slalom a bassa velocità, seguito da curva ampia e passaggio in corridoio di 1,3 metri di larghezza, dovrà essere effettuata dai candidati nel tempo minimo di 15 secondi, mentre le seconda che prevede superamento di uno slalom e successivo aggiramento di un ostacolo con “frenata d’emergenza” dovrà essere effettuata nel tempo massimo di 25 secondi (qui nel dettaglio spiegavamo le modifiche per l’esame pratico).
Nel frattempo comunque, almeno fino al 2 gennaio 2019, gli esami pratici continueranno a svolgersi secondo il “vecchio” regolamento.
I “problemi tecnici” di cui sopra si riferiscono in particolare alla necessità da parte di numerose autoscuole (le sedi della Motorizzazione non dovrebbero in tal senso avere problemi) di adeguare gli spazi delle piste private, alle nuove prove d’esame che, con il decreto, necessiteranno di più spazio e soprattutto di un asfalto in condizioni migliori. Un problema che nonostante la proroga del Ministero rischia di non trovare, almeno nei tempi stabiliti, alcuna soluzione. Se è infatti difficile immaginare una completa messa a norma di tutti gli spazi privati utilizzati dalle singole autoscuole, è più facile pronosticare un “dirottamento” degli esami presso le sedi della Motorizzazione, con conseguente ingolfamento della macchina e rallentamenti nelle procedure.
I cambiamenti, lo ricordiamo, riguardano tempi e modalità di svolgimento delle due prove pratiche previste per l’ottenimento della patente A1, A2 e A. Nel dettaglio: la prima prova, consistente nello slalom a bassa velocità, seguito da curva ampia e passaggio in corridoio di 1,3 metri di larghezza, dovrà essere effettuata dai candidati nel tempo minimo di 15 secondi, mentre le seconda che prevede superamento di uno slalom e successivo aggiramento di un ostacolo con “frenata d’emergenza” dovrà essere effettuata nel tempo massimo di 25 secondi (qui nel dettaglio spiegavamo le modifiche per l’esame pratico).
Nel frattempo comunque, almeno fino al 2 gennaio 2019, gli esami pratici continueranno a svolgersi secondo il “vecchio” regolamento.
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