Ecco la G 310 RR, la BMW supersportiva ”piccola” che nasce in India
Si era parlato tanto della BMW G 310 RR, la “piccola” d’accesso al mondo delle supersportive della Casa bavarese; ora è stata svelata. La presentazione è avvenuta in India perché è li che viene costruita, negli stabilimenti di Hosur di TVS Motor Company.
Il partner indiano di BMW – tra le altre cose proprietario del marchio Norton – già produce le G 310 R e G 310 GS con il marchio dell’Elica ma soprattutto produce con il marchio proprio la Apache 310 RR: una sportiva sviluppata sulla base della naked G 310 R e con una linea che ha la stessa impronta della S 1000 RR di Monaco
Il partner indiano di BMW – tra le altre cose proprietario del marchio Norton – già produce le G 310 R e G 310 GS con il marchio dell’Elica ma soprattutto produce con il marchio proprio la Apache 310 RR: una sportiva sviluppata sulla base della naked G 310 R e con una linea che ha la stessa impronta della S 1000 RR di Monaco
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Parentela stretta
Da questa è strettamente derivata la G 310 RR appena presentata e la cosa non sorprende visti i forti legami tra i due marchi, e vista l’importanza dell’economia di scala.
La differenza più evidente è nella livrea che BMW propone in due varianti: base Black Storm metallizzata per la G 310 RR, mentre l’altra versione si chiama G 310 RR Style Sport e inalbera la famosa colorazione M, quella dei modelli più sportivi, nei colori Light White Uni – Racing Blue Metallic oppure Racing Red. Sono diversi anche i prezzi: la prima sul mercato indiano costa l’equivalente di 3500 euro, mentre per la seconda ci vuole l’equivalente di 200 euro in più.
Sotto la carenatura dalla silhouette azzeccatissima c’è tutto quello che si può chiedere a una moto del genere: telaio in traliccio di tubi di acciaio e forcellone in alluminio con un unico ammortizzatore in posizione centrale, la forcella è a steli rovesciati e le ruote in lega sono di 17”. Ovviamente i freni sono a disco, quello anteriore con pinza radiale ByBre, e c’è l’ABS a due canali con controllo del sollevamento della ruota posteriore.
Anche il motore è lo stesso della Apache. Un monocilindrico a quattro tempi di 313 cm³ con quattro valvole, alimentazione a iniezione e raffreddamento a liquido. Vengono dichiarati 34 CV a 9700 giri/minuto e una coppia massima di 27,3 Nm a 7700 giri/minuto, con un’accelerazione che permette di passare da 0 a 60 km/h in 2”9. Il cambio è a sei marce e la frizione è dotata di sistema anti-saltella mento. L’elettronica prevede il comando dell’acceleratore ride-by-wire e quattro riding mode (Track, Urban, Rain e Sport) che si differenziano per la risposta alla apertura del gas e l’intensità di intervento dell’ABS. C’è anche il dispositivo che aiuta la partenza aumentando all’occorrenza il numero di giri per evitare lo spegnimento del motore.
Completa il quadro la strumentazione costituita da un pannello TFT da 5” con ampie possibilità di personalizzazione.
Da questa è strettamente derivata la G 310 RR appena presentata e la cosa non sorprende visti i forti legami tra i due marchi, e vista l’importanza dell’economia di scala.
La differenza più evidente è nella livrea che BMW propone in due varianti: base Black Storm metallizzata per la G 310 RR, mentre l’altra versione si chiama G 310 RR Style Sport e inalbera la famosa colorazione M, quella dei modelli più sportivi, nei colori Light White Uni – Racing Blue Metallic oppure Racing Red. Sono diversi anche i prezzi: la prima sul mercato indiano costa l’equivalente di 3500 euro, mentre per la seconda ci vuole l’equivalente di 200 euro in più.
Sotto la carenatura dalla silhouette azzeccatissima c’è tutto quello che si può chiedere a una moto del genere: telaio in traliccio di tubi di acciaio e forcellone in alluminio con un unico ammortizzatore in posizione centrale, la forcella è a steli rovesciati e le ruote in lega sono di 17”. Ovviamente i freni sono a disco, quello anteriore con pinza radiale ByBre, e c’è l’ABS a due canali con controllo del sollevamento della ruota posteriore.
Anche il motore è lo stesso della Apache. Un monocilindrico a quattro tempi di 313 cm³ con quattro valvole, alimentazione a iniezione e raffreddamento a liquido. Vengono dichiarati 34 CV a 9700 giri/minuto e una coppia massima di 27,3 Nm a 7700 giri/minuto, con un’accelerazione che permette di passare da 0 a 60 km/h in 2”9. Il cambio è a sei marce e la frizione è dotata di sistema anti-saltella mento. L’elettronica prevede il comando dell’acceleratore ride-by-wire e quattro riding mode (Track, Urban, Rain e Sport) che si differenziano per la risposta alla apertura del gas e l’intensità di intervento dell’ABS. C’è anche il dispositivo che aiuta la partenza aumentando all’occorrenza il numero di giri per evitare lo spegnimento del motore.
Completa il quadro la strumentazione costituita da un pannello TFT da 5” con ampie possibilità di personalizzazione.
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