Ebike: il boom delle salite “da campioni”. Anche il Lissolo nella Hall of Fame
Il boom delle e-bike sta portando migliaia di nuovi o ex ciclisti sulle salite delle grandi corse. Ora i motori e le batterie di cui sono equipaggiate le bici a pedalata assistita consentono a tanti, se non a tutti, di scalare le vette dei campioni
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Green Planet
È l’ultima tendenza del ciclismo: affrontare le salite dei campioni, ma farlo con le ebike. E le salite si adeguano: vengono identificate da targhe che ne indicano l’inizio e la cima, sulle quali gli appassionati attaccano gli adesivi della loro società ciclistica o davanti alle quali scattano la foto ricordo da condividere sui social.
Salite per pochi, ora per molti
Il boom delle e-bike sta portando migliaia di nuovi o ex ciclisti tornati in sella sulle strade delle grandi corse. Una gioia prima riservata ai cicloamatori che hanno la voglia e anche il tempo di percorrere almeno 10 mila chilometri l’anno con la loro bicicletta da corsa. È questo l’allenamento richiesto dalle salite impegnative che fanno la differenza tra i professionisti. Ora i motori e le batterie di cui sono equipaggiate le bici a pedalata assistita consentono la gioia a tanti se non a tutti.
Il lissolo + “targato”
Non a caso, la salita del Lissolo, nel cuore della Brianza e cuore della Coppa Agostoni, che quest’anno si svolgerà lunedì 11 ottobre e che conclude la stagione di corse dei professionisti dell’UCI World Tour, ha ricevuto le sue targhe con una cerimonia di inaugurazione nella quale sono state protagoniste anche le bici elettriche. Il Fly Cycling Team, squadra che porta a gareggiare persone che hanno il diabete per lanciare il messaggio che fare sport si può e anzi si deve anche quando si hanno determinate patologie, ha partecipato con le Look E-795 Optimum con cui partecipa da varie stagioni al Giro-E. È la nuova generazione delle bici da corsa a pedalata assistita: peso di 13,6 kg, motore Fazua Evation, feeling di pedalata e aspetto identici a quelli delle bici muscolari di alto livello.
Per chi vuole vivere l’emozione e ha una e-bike, non per forza da corsa, sono tante le salite da campioni in Lombardia che possono essere affrontate. Ecco le 5 più belle.
Lissolo
Breve e impegnativa, perché caratterizzata da improvvisi cambi di pendenza, con strappi molto ripidi alternati a tratti in falsopiano e anche in discesa. Pendenza media dell’8,7% con punte massime del 15,0% nel tratto dopo il Monastero di Bernaga. Fa parte del Circuito del Lissolo, di 24 chilometri, con le asperità di Sirtori, Colle Brianza e appunto Lissolo, un saliscendi secco per un dislivello complessivo di 1836 metri che i campioni della Coppa Agostoni in gara percorrono ben quattro volte.
Passo del Ghisallo
Definita mistica per il suo valore storico e religioso, simbolo del Giro in Lombardia e del triangolo lariano, il Ghisallo è una salita che un ciclista deve affrontare almeno una volta nella vita. Si tratta di una salita che parte da Bellagio e raggiunge il Santuario della Madonna del Ghisallo, protettrice dei ciclisti. Oltre a scorgere una fantastica vista sul ramo lecchese è possibile visitare il Museo del Ciclismo e il monumento al ciclista. Il passo del Ghisallo è un percorso di 9 km con una pendenza media del 5,5%.
Muro di Sormano
Situato nel Triangolo Lariano in provincia di Como, il Muro di Sormano è entrato nella leggenda del ciclismo internazionale come una delle salite più impegnative del passato. Nota ai ciclisti per le sue pendenze impossibili ed estreme che mettono a dura prova anche i campioni. Due chilometri di percorso con una pendenza media del 15,8% con punte del 23%.
Passo del Cuvignone
Tra la Valcuvia e Luino, a pochi chilometri dal confine con la Svizzera c’è Cuvignone, la montagna dei ciclisti del Varesotto. È la salita dove si allenavano due grandi campioni: Alfredo Binda e Ivan Basso. Quasi 800 metri di dislivello in circa 9 km di ascesa con una pendenza dell’8%. Un luogo magico, circondato da una vallata selvaggia e poco abitata.
Passo Gavia
Il Passo Gavia è uno dei valichi alpini più alti che unisce la Valle Camonica alla Valtellina e ha più volte visto transitare i corridori del Giro d’Italia. La salita ha inizio a settentrione del paese di Ponte di Legno, raggiunge il Passo Gavia con una pendenza costante che si attesta attorno all’8%.
Passo del Mortirolo
La salita del Mortirolo, dal versante valtellinese, è considerata da molti la più dura d’Europa. Rappresenta con i suoi prati, pascoli e boschi, un luogo appagante per la vista e per lo spirito. A renderla famosa, la fuga in solitaria dell’emergente Marco Pantani che nel ‘94 l’ha resa meta ambita per gli amanti della bicicletta da corsa, conquistandosi la vittoria in gara. La pendenza media della salita è del 10,4%.
Passo dello Stelvio
Una salita mitica tanto da essere considerata la “Mecca” del ciclismo, la strada che porta al passo Stelvio è immersa in un parco naturale in una zona intrisa di storia. Ci sono tre alternative per raggiungere il passo: dal versante lombardo con partenza da Bormio, dal versante altoatesino con partenza da Prato allo Stelvio e infine dal versante svizzero con partenza da Santa Maria. La pendenza media della salita è dell’8%.
Passo Nota Tremalzo
Tremalzo è una delle mete più ambite dagli appassionati delle due ruote capace di attirare ciclisti da ogni parte d’Europa. A disegnare i versanti della zona sono i bellissimi panorami e le strade intrecciate che formano il percorso da dove si può ammirare il Lago di Garda e tornante dopo tornante ci si avvicina sempre più all’imponente Monte Tremalzo. La pendenza media della salita è del 7%.
Monte Penice
Un percorso in bici piacevole senza pendenze estreme, che parte dalla pianura padana attraversa i vigneti e arriva tra i boschi di montagna, verso i confini meridionali della Lombardia. La strada che porta al passo, da Varzi, è una salita progressivamente sempre più impegnativa e che misura una pendenza media del 5,5%, anche se i cinque-sei chilometri finali sono più severi.
Passo del Vivione
Il Passo del Vivione è un luogo meraviglioso in tutte le stagioni dove la natura è padrona. Un suggestivo itinerario in bici che attraversa la Val di Scalve. Il tracciato è costituito da circa 21km con pendenze che toccano punte tra il 9%-10%, mentre la pendenza media si attesta intorno al 5%.
Salite per pochi, ora per molti
Il boom delle e-bike sta portando migliaia di nuovi o ex ciclisti tornati in sella sulle strade delle grandi corse. Una gioia prima riservata ai cicloamatori che hanno la voglia e anche il tempo di percorrere almeno 10 mila chilometri l’anno con la loro bicicletta da corsa. È questo l’allenamento richiesto dalle salite impegnative che fanno la differenza tra i professionisti. Ora i motori e le batterie di cui sono equipaggiate le bici a pedalata assistita consentono la gioia a tanti se non a tutti.
Il lissolo + “targato”
Non a caso, la salita del Lissolo, nel cuore della Brianza e cuore della Coppa Agostoni, che quest’anno si svolgerà lunedì 11 ottobre e che conclude la stagione di corse dei professionisti dell’UCI World Tour, ha ricevuto le sue targhe con una cerimonia di inaugurazione nella quale sono state protagoniste anche le bici elettriche. Il Fly Cycling Team, squadra che porta a gareggiare persone che hanno il diabete per lanciare il messaggio che fare sport si può e anzi si deve anche quando si hanno determinate patologie, ha partecipato con le Look E-795 Optimum con cui partecipa da varie stagioni al Giro-E. È la nuova generazione delle bici da corsa a pedalata assistita: peso di 13,6 kg, motore Fazua Evation, feeling di pedalata e aspetto identici a quelli delle bici muscolari di alto livello.
Per chi vuole vivere l’emozione e ha una e-bike, non per forza da corsa, sono tante le salite da campioni in Lombardia che possono essere affrontate. Ecco le 5 più belle.
Lissolo
Breve e impegnativa, perché caratterizzata da improvvisi cambi di pendenza, con strappi molto ripidi alternati a tratti in falsopiano e anche in discesa. Pendenza media dell’8,7% con punte massime del 15,0% nel tratto dopo il Monastero di Bernaga. Fa parte del Circuito del Lissolo, di 24 chilometri, con le asperità di Sirtori, Colle Brianza e appunto Lissolo, un saliscendi secco per un dislivello complessivo di 1836 metri che i campioni della Coppa Agostoni in gara percorrono ben quattro volte.
Passo del Ghisallo
Definita mistica per il suo valore storico e religioso, simbolo del Giro in Lombardia e del triangolo lariano, il Ghisallo è una salita che un ciclista deve affrontare almeno una volta nella vita. Si tratta di una salita che parte da Bellagio e raggiunge il Santuario della Madonna del Ghisallo, protettrice dei ciclisti. Oltre a scorgere una fantastica vista sul ramo lecchese è possibile visitare il Museo del Ciclismo e il monumento al ciclista. Il passo del Ghisallo è un percorso di 9 km con una pendenza media del 5,5%.
Muro di Sormano
Situato nel Triangolo Lariano in provincia di Como, il Muro di Sormano è entrato nella leggenda del ciclismo internazionale come una delle salite più impegnative del passato. Nota ai ciclisti per le sue pendenze impossibili ed estreme che mettono a dura prova anche i campioni. Due chilometri di percorso con una pendenza media del 15,8% con punte del 23%.
Passo del Cuvignone
Tra la Valcuvia e Luino, a pochi chilometri dal confine con la Svizzera c’è Cuvignone, la montagna dei ciclisti del Varesotto. È la salita dove si allenavano due grandi campioni: Alfredo Binda e Ivan Basso. Quasi 800 metri di dislivello in circa 9 km di ascesa con una pendenza dell’8%. Un luogo magico, circondato da una vallata selvaggia e poco abitata.
Passo Gavia
Il Passo Gavia è uno dei valichi alpini più alti che unisce la Valle Camonica alla Valtellina e ha più volte visto transitare i corridori del Giro d’Italia. La salita ha inizio a settentrione del paese di Ponte di Legno, raggiunge il Passo Gavia con una pendenza costante che si attesta attorno all’8%.
Passo del Mortirolo
La salita del Mortirolo, dal versante valtellinese, è considerata da molti la più dura d’Europa. Rappresenta con i suoi prati, pascoli e boschi, un luogo appagante per la vista e per lo spirito. A renderla famosa, la fuga in solitaria dell’emergente Marco Pantani che nel ‘94 l’ha resa meta ambita per gli amanti della bicicletta da corsa, conquistandosi la vittoria in gara. La pendenza media della salita è del 10,4%.
Passo dello Stelvio
Una salita mitica tanto da essere considerata la “Mecca” del ciclismo, la strada che porta al passo Stelvio è immersa in un parco naturale in una zona intrisa di storia. Ci sono tre alternative per raggiungere il passo: dal versante lombardo con partenza da Bormio, dal versante altoatesino con partenza da Prato allo Stelvio e infine dal versante svizzero con partenza da Santa Maria. La pendenza media della salita è dell’8%.
Passo Nota Tremalzo
Tremalzo è una delle mete più ambite dagli appassionati delle due ruote capace di attirare ciclisti da ogni parte d’Europa. A disegnare i versanti della zona sono i bellissimi panorami e le strade intrecciate che formano il percorso da dove si può ammirare il Lago di Garda e tornante dopo tornante ci si avvicina sempre più all’imponente Monte Tremalzo. La pendenza media della salita è del 7%.
Monte Penice
Un percorso in bici piacevole senza pendenze estreme, che parte dalla pianura padana attraversa i vigneti e arriva tra i boschi di montagna, verso i confini meridionali della Lombardia. La strada che porta al passo, da Varzi, è una salita progressivamente sempre più impegnativa e che misura una pendenza media del 5,5%, anche se i cinque-sei chilometri finali sono più severi.
Passo del Vivione
Il Passo del Vivione è un luogo meraviglioso in tutte le stagioni dove la natura è padrona. Un suggestivo itinerario in bici che attraversa la Val di Scalve. Il tracciato è costituito da circa 21km con pendenze che toccano punte tra il 9%-10%, mentre la pendenza media si attesta intorno al 5%.
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