Duecento CV per la Yamaha R1 del 2015, prezzo (indicativo) e disponibilità
EICMA 2014 – Arriva direttamente dalla M1 di Valentino Rossi e Jorge Lorenzo la nuova versione della superbike della Casa dei tre diapason, a 5 anni dall’ultimo rinnovamento. La nuova R1 ha 200 CV, 4 mappature del motore e tanta elettronica. Prevista anche una versione limitata M con sospensioni attive, carene in carbonio e modulo GPS per l'acquisizione dati. Arriverà a marzo a un prezzo intorno ai 20.000 euro
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Moto
Dalla MotoGP alla strada
Rispetto alla vecchia versione è un bel salto in avanti quello compiuto dalla nuova R1 che arriva direttamente dalla MotoGp di Valentino. Già nell’estetica (la R1 sarà disponibile blu o rossa), il cupolino che quasi “nasconde” i piccoli gruppi ottici a Led dà alla moto una linea molto simile a quella della M1. Il motore è un classico 4 cilindri frontemarcia “crossplane” da 998 cm3 a scoppi irregolari con 4 valvole per cilindro in gradi di erogare 200 CV con airbox non in pressione. L'albero motore incorpora un albero di bilanciamento ad accoppiamento primario i cui contrappesi sono posizionati vicino ai cilindri esterni: è una soluzione che rende le accelerazioni più brucianti e la coppia lineare e sempre elevata. Al motore ora arriva più aria grazie al nuovo airbox da 10,5 litri, maggiorato del 23% rispetto al vecchio modello; i condotti a lunghezza variabile YCC-I (Yamaha Chip Controlled Intake) si attivano elettronicamente, adattandosi alla velocità del motore, per ottimizzare le caratteristiche di coppia e potenza. Nuovo è anche lo scarico che abbandona la posizione sottocoda per adottare un singolo terminale compatto in posizione centrale che contribuisce a centralizzare le masse. L’elettronica vede una nuova piattaforma inerziale (Inertial Measurement Unit) a 6 assi che consente l'installazione di numerosi controlli elettronici a partire dal D-Mode con quattro mappature selezionabili, Traction Control a controllo variabile in base all’angolo di piega, lo Slide Control, Lift Control (controllo dell'impennata), Quickshifter, Launch Control, ABS con Unified Brake System (sistema di frenata unificata). Passando alla ciclistica, la nuova R1 monta il classico Deltabox in alluminio accoppiato a un nuovo forcellone in alluminio con capriata di rinforzo; il telaietto in magnesio contribuisce a ridurre il peso della moto che è ora di 179 kg. Le sospensioni anteriore e posteriore sono di KYB: la forcella ha steli da 43 mm e un'escursione di 120 mm, mentre dietro c'è un mono completamente regolabile. La ciclistica è completata da una coppia di leggerissimi cerchi in magnesio a dieci razze. I freni sono costituiti da dischi da 320 mm con pinze monoblocco radiali potenziate dal dispositivio di ABS con frenata unificata UBS (Unified Brake System): la forza applicata al freno anteriore è ripartita anche sulla ruota posteriore; quando il pilota agisce sul freno anteriore e posteriore contemporaneamente, il sistema controlla il bilanciamento della forza applicata a entrambi i freni. Altra chicca è la strumentazione: può essere settata in modalità “track” o “Street” a seconda dell'utilizzo (fondo bianco o nero), ognuna delle quali enfatizza i dati necessari all'utilizzo. Assieme alla nuova R1, Yamaha ha presentato anche la versione speciale limitata R1M (solo color Silver Blu Carbon), destinata ai team ed i piloti privati (il modulo per la richiesta è disponibile on line dal primo dicembre 2014 sul sito di Yamaha Motor Italia. È equipaggiata con le sospensioni elettroniche Electronic Racing Suspension (ERS), il Communication Control Unit (CCU), la carena in carbonio e pneumatici Bridgestone con specifiche da competizione. Le sospensioni sono di tipo attivo cioè, i dati istantanei raccolti dai sensori vengono trasmessi a servomotori che regolano l'azione ammortizzante anteriore e posteriore; consentono di scegliere tra modalità manuale e automatica, e ogni modalità offre la possibilità di scelta fra tre possibili tarature, per un totale di sei livelli a disposizione del pilota, per adattare la moto allo stile di guida e alle diverse condizioni del terreno. La moto sarà disponibile da marzo a un prezzo parecchio interessante. La R1 base costerà secondo quanto riferito dalla casa poco meno di 20.000 euro, la R1 M, invece, poco più di 20.000.
Rispetto alla vecchia versione è un bel salto in avanti quello compiuto dalla nuova R1 che arriva direttamente dalla MotoGp di Valentino. Già nell’estetica (la R1 sarà disponibile blu o rossa), il cupolino che quasi “nasconde” i piccoli gruppi ottici a Led dà alla moto una linea molto simile a quella della M1. Il motore è un classico 4 cilindri frontemarcia “crossplane” da 998 cm3 a scoppi irregolari con 4 valvole per cilindro in gradi di erogare 200 CV con airbox non in pressione. L'albero motore incorpora un albero di bilanciamento ad accoppiamento primario i cui contrappesi sono posizionati vicino ai cilindri esterni: è una soluzione che rende le accelerazioni più brucianti e la coppia lineare e sempre elevata. Al motore ora arriva più aria grazie al nuovo airbox da 10,5 litri, maggiorato del 23% rispetto al vecchio modello; i condotti a lunghezza variabile YCC-I (Yamaha Chip Controlled Intake) si attivano elettronicamente, adattandosi alla velocità del motore, per ottimizzare le caratteristiche di coppia e potenza. Nuovo è anche lo scarico che abbandona la posizione sottocoda per adottare un singolo terminale compatto in posizione centrale che contribuisce a centralizzare le masse. L’elettronica vede una nuova piattaforma inerziale (Inertial Measurement Unit) a 6 assi che consente l'installazione di numerosi controlli elettronici a partire dal D-Mode con quattro mappature selezionabili, Traction Control a controllo variabile in base all’angolo di piega, lo Slide Control, Lift Control (controllo dell'impennata), Quickshifter, Launch Control, ABS con Unified Brake System (sistema di frenata unificata). Passando alla ciclistica, la nuova R1 monta il classico Deltabox in alluminio accoppiato a un nuovo forcellone in alluminio con capriata di rinforzo; il telaietto in magnesio contribuisce a ridurre il peso della moto che è ora di 179 kg. Le sospensioni anteriore e posteriore sono di KYB: la forcella ha steli da 43 mm e un'escursione di 120 mm, mentre dietro c'è un mono completamente regolabile. La ciclistica è completata da una coppia di leggerissimi cerchi in magnesio a dieci razze. I freni sono costituiti da dischi da 320 mm con pinze monoblocco radiali potenziate dal dispositivio di ABS con frenata unificata UBS (Unified Brake System): la forza applicata al freno anteriore è ripartita anche sulla ruota posteriore; quando il pilota agisce sul freno anteriore e posteriore contemporaneamente, il sistema controlla il bilanciamento della forza applicata a entrambi i freni. Altra chicca è la strumentazione: può essere settata in modalità “track” o “Street” a seconda dell'utilizzo (fondo bianco o nero), ognuna delle quali enfatizza i dati necessari all'utilizzo. Assieme alla nuova R1, Yamaha ha presentato anche la versione speciale limitata R1M (solo color Silver Blu Carbon), destinata ai team ed i piloti privati (il modulo per la richiesta è disponibile on line dal primo dicembre 2014 sul sito di Yamaha Motor Italia. È equipaggiata con le sospensioni elettroniche Electronic Racing Suspension (ERS), il Communication Control Unit (CCU), la carena in carbonio e pneumatici Bridgestone con specifiche da competizione. Le sospensioni sono di tipo attivo cioè, i dati istantanei raccolti dai sensori vengono trasmessi a servomotori che regolano l'azione ammortizzante anteriore e posteriore; consentono di scegliere tra modalità manuale e automatica, e ogni modalità offre la possibilità di scelta fra tre possibili tarature, per un totale di sei livelli a disposizione del pilota, per adattare la moto allo stile di guida e alle diverse condizioni del terreno. La moto sarà disponibile da marzo a un prezzo parecchio interessante. La R1 base costerà secondo quanto riferito dalla casa poco meno di 20.000 euro, la R1 M, invece, poco più di 20.000.
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