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Ducati: anche in Sud America la passione è "rossa"

Ducati in Sud America - Il nostro Dario Marchetti è stato invitato in Sud America e ha partecipare alle giornate in pista per i clienti della casa di Borgo Panigale. Tra un turno e l'altro, Marchetti ha scoperto che da quelle parti le "rosse" sono amate quanto in Italia. L'unica differenza è che da quelle parti la crisi non c'è e i ducatisti aumentano sempre di più...
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Le Ducati sono conosciute e desiderate in tutto il mondo, ma fino a qualche anno fa se le potevano permettere solo gli europei e gli americani. Ora invece l'Italia e i mercati occidentali (con l'eccezione degli USA) contano sempre di meno nei bilanci di Borgo Panigale, mentre aumentano in maniera esponenziale le vendite sui mercati BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) e dintorni, cioè nelle aree sudamericana e orientale. Lo ha detto anche Claudio Domenicali presentando le novità 2014 all'EICMA: grazie alle vendite nei "nuovi mercati", Ducati sta macinando record su record in questi tempi di crisi (italiana) e dopo un 2012 "storico" si prepara a fare ancora meglio nel 2013, lo verificheremo tra qualche giorno. Anche nei paesi emergenti (o già emersi) però è difficile godersi le prestazioni delle rosse di Borgo Panigale: cresce così la "voglia di pista" e la richiesta di corsi per imparare a guidarle in quell'ambiente tanto diverso dalla strada. Ducati ha una struttura dedicata proprio a questo: parliamo del DRE (Ducati Riding Experience), la scuola di guida che accompagna chi possiede o anche solo ama le Ducati dai primi metri in sella fino alla guida agonistica e addirittura alla "accademia" di Troy Bayliss, pluricampione del mondo SBK. I corsi DRE si tengono solo in Italia, con qualche rara ed esclusiva eccezione (come quello di Abu Dhabi al quale noi di inSella avevamo partecipato lo scorso anno, qui la news con il filmato), ma le richieste all'estero aumentano e la casa sta valutando nuove opportunità. Per prima cosa, può essere utile dare un'occhiata a ciò che viene offerto ai ducatisti nei paesi lontani dove la casa è rappresentata da importatori. Una delle aree più interessanti è il Sud America: ed è proprio laggiù che è volato nello scorso novembre il nostro pilota e tester d'eccezione Dario Marchetti su invito degli importatori di Panama, Guatemala ed Ecuador. L'invito non era casuale: Marchetti è infatti direttore tecnico e coordinatore degli istruttori del DRE. La sua fama nel mondo Ducati ha spinto gli importatori sudamericani a invitarlo a partecipare alle giornate in pista organizzate per i clienti, sia per offrire a questi ultimi un "ospite d'onore"" proveniente direttamente da Borgo Panigale, sia per avere da lui indicazioni e consigli sulle stesse iniziative. Com'è andata? Quali sono state le impressioni e le valutazioni di Marchetti al termine dell'esperienza sudamericana? Ecco cosa ci ha raccontato al suo ritorno. "Il viaggio a Panama, in Guatemala, in Ecuador su invito degli importatori per partecipare ai track day per i loro client è stata un'esperienza bellissima. Sono rimasto colpito dalla grande passione, anzi dall'amore dei sudamericani nei confronti della Ducati. Pensate che alcuni tra i partecipanti alle giornate in pista venivano da altri stati confinanti come El Salvador e Colombia, insomma avevano percorso anche più di 1.000 km per girare in pista con me! Gli importatori di Guatemala e dell'Ecuador schierano nei rispettivi campionati Superbike delle Panigale (che vincono) e girando con i piloti che le guidano, ho potuto constatare che il loro livello é alto. Ma quando si parla di Ducati, la passione si vede a tutti i livelli: nei track days sono scesi in pista persino Gerardo Moy Gendara e Hermann Swoboda, cioè gli importatori (entrambi ex campioni di motocross) rispettivamente di Guatemala ed Ecuador, e hanno girato insieme a me cavandosela piuttosto bene... Tra i loro clienti ci sono appassionati inossidabili come Osvaldo di Quito (Ecuador) che possiede diverse Ducati e con la sua Multistrada macina chilometri a ripetizione: tra un turno e l'altro mi raccontava che in aprile scenderà fino a Rio Hondo in Argentina per assistere al  gran premio di MotoGP percorrendo 3.800 km di viaggio... solo per andare! Parlando più in generale, non immaginavo davvero che il livello dei motociclisti sudamericani fosse così alto. Sarà merito dei rischi che si corrono e dei riflessi che bisogna avere nel traffico da queste parti? Sono tanti anche i piloti sudamericani di alto livello. Alcuni sono noti come il colombiano Yonny Hernandez, ma dietro a loro ce ne sono molti altri pronti ad affrontare esperienze "mondiali" senza problemi. Tra quelli che ho incontrato nel mio viaggio mi ha particolarmente  impressionato un pilota dell'Ecuador: si chiama Gabriel Alvarez, é bravo e figurerebbe bene anche da noi. Se qualche team volesse provarlo, ho il suo cellulare...
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