Dieselgate, Volkswagen risarcirà i clienti. Rimborsi in base ai km percorsi
La Corte di Giustizia federale di Karlsrhue ha deciso, l’azienda tedesca dovrà risarcire il proprietario di una Sharan col motore non a norma. Per le associazioni dei consumatori si tratta di una “pietra miliare” che darà il via a ulteriori richieste di risarcimento. In attesa ci sono 60.000 clienti...
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Sentenza storica
La sentenza emessa dalla corte di Giustizia Federale di Karlsrhue rappresenta una svolta epocale. Dall’esplosione del caso Dieselgate, per la prima volta Volkswagen sarà costretta a risarcire un suo cliente in Europa, nel caso specifico un proprietario di una Sharan con motore non a norma, a cui andranno 25.600 euro, vale a dire il valore d’acquisto dell’auto decurtato dal numero di km percorsi. Già a inizio maggio la Corte federale aveva aperto alla possibilità di un risarcimento danni in questi casi, visto che il fatto di aver comprato un’auto con centralina “modificata” può essere considerato un danno in sé. Con la sentenza di oggi è stata confermata questa impostazione e il gruppo Vw è stato condannato a pagare il risarcimento, si tratta di una decisione storica che apre la via a numerose altre richieste da parte dei clienti della casa tedesca. In lista d’attesa, infatti, ci sono 60mila proprietari di Volkswagen. La sentenza permette ai proprietari di restituire al produttore i propri veicoli in cambio di una somma che tenga conto dell’intervenuta usura dell’auto e servirà come precedente alle altre corti civili dove sono pendenti circa 60mila cause di questo tipo. Vw ha invece già trovato intese extragiudiziali con circa 235mila clienti per un ammontare di 750 milioni di euro. Indipendentemente dalla piega che prenderà questa storia, va da sé che la sentenza arriva in un momento particolarmente difficile per Volkswagen e per il settore automotive in generale, dato che la pandemia attualmente in corso ha generato un crollo delle vendite mai visto negli ultimi decenni, una tegola pesante, insomma, che va a sommarsi a una situazione del mercato attuale
La sentenza emessa dalla corte di Giustizia Federale di Karlsrhue rappresenta una svolta epocale. Dall’esplosione del caso Dieselgate, per la prima volta Volkswagen sarà costretta a risarcire un suo cliente in Europa, nel caso specifico un proprietario di una Sharan con motore non a norma, a cui andranno 25.600 euro, vale a dire il valore d’acquisto dell’auto decurtato dal numero di km percorsi. Già a inizio maggio la Corte federale aveva aperto alla possibilità di un risarcimento danni in questi casi, visto che il fatto di aver comprato un’auto con centralina “modificata” può essere considerato un danno in sé. Con la sentenza di oggi è stata confermata questa impostazione e il gruppo Vw è stato condannato a pagare il risarcimento, si tratta di una decisione storica che apre la via a numerose altre richieste da parte dei clienti della casa tedesca. In lista d’attesa, infatti, ci sono 60mila proprietari di Volkswagen. La sentenza permette ai proprietari di restituire al produttore i propri veicoli in cambio di una somma che tenga conto dell’intervenuta usura dell’auto e servirà come precedente alle altre corti civili dove sono pendenti circa 60mila cause di questo tipo. Vw ha invece già trovato intese extragiudiziali con circa 235mila clienti per un ammontare di 750 milioni di euro. Indipendentemente dalla piega che prenderà questa storia, va da sé che la sentenza arriva in un momento particolarmente difficile per Volkswagen e per il settore automotive in generale, dato che la pandemia attualmente in corso ha generato un crollo delle vendite mai visto negli ultimi decenni, una tegola pesante, insomma, che va a sommarsi a una situazione del mercato attuale
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