Dakar 2014, Barreda: “Honda ha impiegato tutta la sua tecnologia per l'edizione 2014”
Dakar news – A pochi giorni dall'inizio della Dakar, Joan Barreda parla delle possibilità che ha in questa gara, di come si sta preparando ad affrontarla, della moto che guiderà e dei rivali. Potrebbe essere proprio il pilota spagnolo della Honda a rompere l'egemonia che KTM ha dal 2005 a questa parte
Image
News
Joan Barreda, possibile protagonista
Dal 2005 tutte le vittorie della Dakar sono state divise tra lo spagnolo Marc Coma e il francese Cyril Despres, ma dal 2014 potrebbe esserci una novità che si chiama Joan Barreda. Il trentenne spagnolo è stata la rivelazione del 2013, vincendo quattro tappe e salendo sul podio in altre tre. Potrebbe quindi davvero imporsi rompando l'egemonia di KTM che con Coma e Despres donoma la Dakar dal 2005. Nel Rally del Marocco lo spagnolo ha concluso terzo assoluto, vincendo la Baja di Aragòn. A proposito della prossima Dakar, Barreda ha dichiarato: “L'affronto con gioia. Dopo il lavoro realizzato durante questa stagione e soprattutto dopo gli ultimi test e il Rally del Marocco, abbiamo avuto la conferma che tutto va molto bene e che abbiamo sviluppato una moto che funziona molto bene. Tra poco arriverà l'ora della verità, dove davvero dobbiamo tirare fuori il meglio da tutto questo lavoro”. La Dakar 2014 sarà una gara davvero dura, molto più di quelle degli scorsi anni. Joan ha commentato: “L'organizzazione cerca sempre il limite e quest'anno credo l'abbia raggiunto. Sarà complicato, non abbiamo mai percorso tappe cronometrare a un'altezza così estrema. Con queste altezze non è facile perché il corpo inizia a essere pesante e tendi ad essere più lento. In queste ultime settimane abbiamo lavorato su questo aspetto: abituare al massimo il corpo a queste condizioni, sperando di poter rendere bene. Dall'estate abbiamo iniziato la parte più intensa per arrivare alla Dakar nelle migliori condizioni. In una disciplina come il rally è molto importante avere una base aerobica molto buona. Passiamo dalle otto alle dieci ora sulla moto, con un ritmo costante. Dopo bisogna concentrarsi sui muscoli, perché si logorano e perdono molto peso. Per questo bisogna creare una buona base per avere del margine e arrivare alla fine del rally in buone condizioni. L'ultima fase, quella di questi giorni, è per creare un picco di forma lavorando sulle pulsazioni massime e sul recupero. È importante questo perché se dobbiamo fare una tappa molto tecnica, nella quale soffriamo tanto, il giorno dopo il corpo dev'essere al 100%”. Conterà molto, ovviamente, anche la moto, la Honda CRF 450 Rally 2014 presenta alcune novità: “Honda ha messo tutta la tecnologia di cui disponeva, ed è incredibile. Inoltre hanno fatto un motore molto potente. Dopo il Rally del Marocco abbiamo continuato a lavorare e abbiamo ottenuto una configurazione della moto basata al 100% sulla Dakar, per poter avere la garanzia di finirla senza il rischio di rotture. Speriamo che il motore possa resistere per le due settimane della gara”. Tutto è pronto dunque per la partenza e il pensiero va anche ai rivali: “Marc Coma arriva preparato, avendo corso tutte le gare del Mondiale, è molto forte. Così come Cyril Despres che ha sempre un buon ritmo e sa interpretare molto bene la Dakar. Oltre a loro ci sono piloti come Paulo Gonçalves, un altro a cui stare attento, ‘Chaleco’ López, Hélder Rodrigues, Sunderland o Faria faranno le tappe molto bene. Ci sono tanti piloti che potranno lottare con il gruppo dei primi”.
Dal 2005 tutte le vittorie della Dakar sono state divise tra lo spagnolo Marc Coma e il francese Cyril Despres, ma dal 2014 potrebbe esserci una novità che si chiama Joan Barreda. Il trentenne spagnolo è stata la rivelazione del 2013, vincendo quattro tappe e salendo sul podio in altre tre. Potrebbe quindi davvero imporsi rompando l'egemonia di KTM che con Coma e Despres donoma la Dakar dal 2005. Nel Rally del Marocco lo spagnolo ha concluso terzo assoluto, vincendo la Baja di Aragòn. A proposito della prossima Dakar, Barreda ha dichiarato: “L'affronto con gioia. Dopo il lavoro realizzato durante questa stagione e soprattutto dopo gli ultimi test e il Rally del Marocco, abbiamo avuto la conferma che tutto va molto bene e che abbiamo sviluppato una moto che funziona molto bene. Tra poco arriverà l'ora della verità, dove davvero dobbiamo tirare fuori il meglio da tutto questo lavoro”. La Dakar 2014 sarà una gara davvero dura, molto più di quelle degli scorsi anni. Joan ha commentato: “L'organizzazione cerca sempre il limite e quest'anno credo l'abbia raggiunto. Sarà complicato, non abbiamo mai percorso tappe cronometrare a un'altezza così estrema. Con queste altezze non è facile perché il corpo inizia a essere pesante e tendi ad essere più lento. In queste ultime settimane abbiamo lavorato su questo aspetto: abituare al massimo il corpo a queste condizioni, sperando di poter rendere bene. Dall'estate abbiamo iniziato la parte più intensa per arrivare alla Dakar nelle migliori condizioni. In una disciplina come il rally è molto importante avere una base aerobica molto buona. Passiamo dalle otto alle dieci ora sulla moto, con un ritmo costante. Dopo bisogna concentrarsi sui muscoli, perché si logorano e perdono molto peso. Per questo bisogna creare una buona base per avere del margine e arrivare alla fine del rally in buone condizioni. L'ultima fase, quella di questi giorni, è per creare un picco di forma lavorando sulle pulsazioni massime e sul recupero. È importante questo perché se dobbiamo fare una tappa molto tecnica, nella quale soffriamo tanto, il giorno dopo il corpo dev'essere al 100%”. Conterà molto, ovviamente, anche la moto, la Honda CRF 450 Rally 2014 presenta alcune novità: “Honda ha messo tutta la tecnologia di cui disponeva, ed è incredibile. Inoltre hanno fatto un motore molto potente. Dopo il Rally del Marocco abbiamo continuato a lavorare e abbiamo ottenuto una configurazione della moto basata al 100% sulla Dakar, per poter avere la garanzia di finirla senza il rischio di rotture. Speriamo che il motore possa resistere per le due settimane della gara”. Tutto è pronto dunque per la partenza e il pensiero va anche ai rivali: “Marc Coma arriva preparato, avendo corso tutte le gare del Mondiale, è molto forte. Così come Cyril Despres che ha sempre un buon ritmo e sa interpretare molto bene la Dakar. Oltre a loro ci sono piloti come Paulo Gonçalves, un altro a cui stare attento, ‘Chaleco’ López, Hélder Rodrigues, Sunderland o Faria faranno le tappe molto bene. Ci sono tanti piloti che potranno lottare con il gruppo dei primi”.
Foto e immagini
Aggiungi un commento