Dakar 2020, tappa 3: Brabec porta in alto la Honda, Van Beveren fuori
La terza tappa della Dakar 2020 segna l’abbandono di Adrien Van Beveren su Yamaha, ma porta in vetta Honda con un grande Ricky Brabec, che ora nella generale guarda tutti dall’alto
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Bolgia infernale
Alla Dakar non bisogna affezionarsi alle posizioni. Ne sa qualcosa lo strepitoso pilota KTM Ross Branch che ieri, a sorpresa, ha vinto la seconda tappa portandosi anche in cima alla generale. O almeno così è stato all’inizio. Col passare delle ore, infatti, la classifica si è aggiornata e ci ha pensato Sam Sunderland a scalzarlo dalla vetta e, per l’ennesima volta, portare una KTM ufficiale al primo posto.
Ma quando si siede sul trono non bisogna mai mettersi troppo comodi e lo dimostra la tappa infernale di oggi. Il terzo giorno della Dakar 2020 è stato caratterizzato da un percorso ad anello Neom-Neom di 427 chilometri di tratto selettivo seguiti da una liaison di 77. La speciale odierna – la più lunga incontrata finora, corrispondente alla seconda parte della Super Marathon – ha portato i concorrenti ai confini con la Giordania mettendoli di fronte a un percorso sabbioso con rocce nascoste, tra canyon e montagne, arrivando a toccare il punto più alto di questa quarantaduesima edizione: 1.400 metri di altitudine.
Come si poteva intuire dalla descrizione, lo stage 3 si è rivelato particolarmente critico anche in termini di navigazione – per la soddisfazione del direttore David Castera, che ha voluto una Dakar molto navigata – e gli errori non si sono fatti attendere, come i ritiri. Adrien Van Beveren dopo soli 3 chilometri dallo start è caduto procurandosi una frattura alla clavicola e dicendo addio, ancora una volta, al bel risultato che tanto si meriterebbe. Il francese della Yamaha era uno dei piloti desiderosi di riscatto dopo il bruciante ritiro durante la penultima tappa della Dakar 2019 a causa della rottura del motore, e una gara finita il decimo giorno l’anno precedente per un grave incidente.
Una sorte simile a quella di Ricky Brabec, un anno fa uscito a due tappe dalla fine, che oggi ha fatto emergere tutta la sua voglia di rivalsa dimostrandosi inafferrabile sulla sua Honda e conducendo una gara esplosiva, terminata con il miglior tempo davanti ai compagni di squadra Nacho Cornejo e Kevin Benavides, distanziati rispettivamente di 5’56” e 7’22” minuti. Configurazione che non si rispecchia, però, nella classifica generale, che vede lo statunitense e l’argentino di HRC 1º e 2º, seguiti da Matthias Walkner su KTM.
In generale oggi un po' tutti i piloti hanno avuto difficoltà con la navigazione, tanto che per trovare la prima KTM nella classifica di tappa bisogna scendere al 4º posto di Walkner, seguito da Toby Price 5º, e Luciano Benavides, 7º, mentre Joan Barreda su Honda chiude al 6º posto, a +9’04’’. La Yamaha superstite di Xavier de Soultrait si ferma alla 8ª posizione davanti alla Husqvarna di Pablo Quintanilla e la Sherco di Adrien Metge.
Problemi anche per Paulo Gonçalves, che al trentesimo chilometro di tratto selettivo ha rotto il motore della sua Hero facendo pensare, inizialmente, a un ritiro, poi messo in dubbio dall’arrivo dell’assistenza in pista che sta tentando di riparargli il mezzo. Di certo, tuttavia, la disavventura non gli permetterà di puntare al risultato.
Anche Ross Branch, che oggi ha aperto la tappa dopo la vittoria di ieri, ha avuto la sua dose di complicazioni: dopo 88 chilometri di speciale, infatti, il pilota del Botswana è caduto per aver urtato una roccia, perdendo quasi un’ora e mezza e precipitando al 45º posto della generale.
All’interno di questa bolgia infernale, tuttavia, Jacopo Cerutti ha messo in atto una bella rimonta, portato la sua Husqvarna al 33º posto di giornata, seguita da quella di Maurizio Gerini, 37ª. Anche se, come comunicato dall’organizzazione, a causa di un problema nella stesura del roadbook dove non sarebbe stato segnato correttamente un waypoint, la classifica sarà da rivedere.
Classifica generale dopo la 3ª tappa: 1. Brabec (Honda) 10.39’04”- 2. K. Benavides (Honda) +4'43" - 3. Walkner (KTM) +6'02" - 4. Barreda (Honda) +11'02" - 5. Cornejo (Honda) +11'19" - 6. Price (KTM) +11'58" - 7. L. Benavides (KTM) +14'20" - 8. Quintanilla (Husqvarna) +15'40" - 9. Sunderland (KTM) +17'10" - 10. de Soultrait (Yamaha) +19'55"
Alla Dakar non bisogna affezionarsi alle posizioni. Ne sa qualcosa lo strepitoso pilota KTM Ross Branch che ieri, a sorpresa, ha vinto la seconda tappa portandosi anche in cima alla generale. O almeno così è stato all’inizio. Col passare delle ore, infatti, la classifica si è aggiornata e ci ha pensato Sam Sunderland a scalzarlo dalla vetta e, per l’ennesima volta, portare una KTM ufficiale al primo posto.
Ma quando si siede sul trono non bisogna mai mettersi troppo comodi e lo dimostra la tappa infernale di oggi. Il terzo giorno della Dakar 2020 è stato caratterizzato da un percorso ad anello Neom-Neom di 427 chilometri di tratto selettivo seguiti da una liaison di 77. La speciale odierna – la più lunga incontrata finora, corrispondente alla seconda parte della Super Marathon – ha portato i concorrenti ai confini con la Giordania mettendoli di fronte a un percorso sabbioso con rocce nascoste, tra canyon e montagne, arrivando a toccare il punto più alto di questa quarantaduesima edizione: 1.400 metri di altitudine.
Come si poteva intuire dalla descrizione, lo stage 3 si è rivelato particolarmente critico anche in termini di navigazione – per la soddisfazione del direttore David Castera, che ha voluto una Dakar molto navigata – e gli errori non si sono fatti attendere, come i ritiri. Adrien Van Beveren dopo soli 3 chilometri dallo start è caduto procurandosi una frattura alla clavicola e dicendo addio, ancora una volta, al bel risultato che tanto si meriterebbe. Il francese della Yamaha era uno dei piloti desiderosi di riscatto dopo il bruciante ritiro durante la penultima tappa della Dakar 2019 a causa della rottura del motore, e una gara finita il decimo giorno l’anno precedente per un grave incidente.
Una sorte simile a quella di Ricky Brabec, un anno fa uscito a due tappe dalla fine, che oggi ha fatto emergere tutta la sua voglia di rivalsa dimostrandosi inafferrabile sulla sua Honda e conducendo una gara esplosiva, terminata con il miglior tempo davanti ai compagni di squadra Nacho Cornejo e Kevin Benavides, distanziati rispettivamente di 5’56” e 7’22” minuti. Configurazione che non si rispecchia, però, nella classifica generale, che vede lo statunitense e l’argentino di HRC 1º e 2º, seguiti da Matthias Walkner su KTM.
In generale oggi un po' tutti i piloti hanno avuto difficoltà con la navigazione, tanto che per trovare la prima KTM nella classifica di tappa bisogna scendere al 4º posto di Walkner, seguito da Toby Price 5º, e Luciano Benavides, 7º, mentre Joan Barreda su Honda chiude al 6º posto, a +9’04’’. La Yamaha superstite di Xavier de Soultrait si ferma alla 8ª posizione davanti alla Husqvarna di Pablo Quintanilla e la Sherco di Adrien Metge.
Problemi anche per Paulo Gonçalves, che al trentesimo chilometro di tratto selettivo ha rotto il motore della sua Hero facendo pensare, inizialmente, a un ritiro, poi messo in dubbio dall’arrivo dell’assistenza in pista che sta tentando di riparargli il mezzo. Di certo, tuttavia, la disavventura non gli permetterà di puntare al risultato.
Anche Ross Branch, che oggi ha aperto la tappa dopo la vittoria di ieri, ha avuto la sua dose di complicazioni: dopo 88 chilometri di speciale, infatti, il pilota del Botswana è caduto per aver urtato una roccia, perdendo quasi un’ora e mezza e precipitando al 45º posto della generale.
All’interno di questa bolgia infernale, tuttavia, Jacopo Cerutti ha messo in atto una bella rimonta, portato la sua Husqvarna al 33º posto di giornata, seguita da quella di Maurizio Gerini, 37ª. Anche se, come comunicato dall’organizzazione, a causa di un problema nella stesura del roadbook dove non sarebbe stato segnato correttamente un waypoint, la classifica sarà da rivedere.
Classifica generale dopo la 3ª tappa: 1. Brabec (Honda) 10.39’04”- 2. K. Benavides (Honda) +4'43" - 3. Walkner (KTM) +6'02" - 4. Barreda (Honda) +11'02" - 5. Cornejo (Honda) +11'19" - 6. Price (KTM) +11'58" - 7. L. Benavides (KTM) +14'20" - 8. Quintanilla (Husqvarna) +15'40" - 9. Sunderland (KTM) +17'10" - 10. de Soultrait (Yamaha) +19'55"
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