Dakar 2019, 2ª tappa: vince Walkner, ma Barreda guida la generale
Il campione in carica Matthias Walkner su KTM si prende la seconda tappa della Dakar 2019, superando alla fine della speciale Ricky Brabec su Honda, in testa fino all’ultimo. HRC tuttavia guida la generale, con un Joan Barreda meno istintivo e più calcolatore
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La strategia paga
Dopo 23 vittorie di tappa ma nessun primo posto assoluto nella sua carriera dakariana, finalmente il pilota più veloce della Honda Joan Barreda sembra iniziare a capire che in una maratona contano la costanza e la tattica. Nella seconda tappa della Dakar 2019, infatti, lo spagnolo, invece di prendersi il miglior tempo come al solito, ha lasciato sfogare qualcun altro, accontentandosi di un 3º posto di giornata, ma mantenendo la leadership della classifica generale. Probabilmente, con Paulo Gonçalves dolorante dopo l’asportazione della milza solo un mese fa (che oggi ha finito 11º), il team Monster Energy Honda punta tutto su Barreda, che quindi deve imparare a domare i suoi istinti.
Nello stage, di 553 chilometri complessivi, la lunga speciale è stata dominata da un’altra Honda, quella dello statunitense Ricky Brabec, che ha conservato il tempo migliore durante tutti i 342 chilometri, per essere superato solo alla fine dal campione in carica Matthias Walkner su KTM per soli 22 secondi. "Volevo spingere oggi – confessa Brabec. In realtà voglio spingere tutti i giorni, non importa cosa accadrà domani. Per quanto sia intelligente avere una strategia, desidero vincere il più possibile e spero di arrivare al traguardo della Dakar con un buon risultato".
Dal canto suo l’austriaco, grazie alla vittoria di oggi – la terza in carriera – è salito di un punto in classifica generale e ora è alle calcagna del leader Barreda, a solo +1’31’’ dal catalano. "A mente fredda non so se sia stata una saggia decisione spingere così tanto, perché devo amministrare bene la gara senza farmi prendere dall’istinto. Ma devo ammettere che vincere è una sensazione fantastica. Tuttavia mancano molti giorni al traguardo e devo difendere il mio titolo. Oggi le auto sono partite per prime e in certi punti non è stato semplice superarle, ma l’aspetto più difficile della speciale è stato il fech-fech, in alcuni tratti così profondo che, per non piantarsi, bisognava cercare un passaggio tra le pietre. È stato piuttosto pericoloso, ma anche divertente" ha commentato Walkner.
Il percorso odierno – partito da Pisco per dirigersi a sud lungo la costa, verso San Juan de Marcona – è stato estremamente veloce e insolito, con il terreno alterato dal passaggio delle auto, che hanno disegnato numerose tracce nella sabbia rendendolo difficoltoso da superare e, inoltre, complicando la navigazione.
Con la ferma intenzione di migliorare le sue prestazioni giorno dopo giorno, Toby Price ha concluso il secondo giorno del rally superando le insidie di una speciale resa ancora più ardua dalle alte temperature. Il vincitore della Dakar 2016 ha chiuso al 4º posto, a +3’06’’ dal compagno di squadra Walkner. Malgrado stia ancora soffrendo a causa del suo polso infortunato, l’australiano attualmente occupa la 5ª posizione nella classifica generale provvisoria. "È stata una giornata lunga. Il mio polso ha sentito tutti i 342 chilometri e rimanere bloccato in una duna all’altezza del chilometro 50 non è stato d'aiuto. Per fortuna sono riuscito a convivere col dolore per il resto dello stage, anche se la pista era davvero sconnessa dopo il passaggio delle auto. Tutto sommato sono abbastanza contento del mio risultato, ma domani voglio migliorare”.
Facendo buon uso della sua vasta esperienza nei rally, dopo aver perso un po’ di tempo nella prima parte della speciale, Pablo Quintanilla su Husqvarna ha spinto fino a recuperare terminato a meno di quattro minuti da Walkner. Attualmente 4º nella generale, il cileno campione del mondo Cross-Country Rallies 2015 e 2016 si trova in un'ottima posizione in vista del resto della gara.
Bene anche il suo compagno di squadra del Rockstar Energy Husqvarna Factory Racing Team Andrew Short, che chiude 9º e occupa la 10ª posizione nella overall. Seguono Quintanilla la KTM di Sam Sunderland e la Yahama di Adrien van Baveren, che retrocede al 7º posto a +09’05’’ dal vincitore di tappa. Nella top 10 anche altre due Honda, quelle di Kevin Benavides, 8º, e José Ignacio Cornejo, 10º.
Per quanto concerne gli azzurri, in testa troviamo le Husqvarna di Maurizio Gerini – il più veloce nel tratto selettivo di oggi, che finisce 32º – e Jacopo Cerutti, 33º, che comunque è il primo italiano nella generale, 34º a +50'11" da Barreda. Pavan chiude la difficile prova odierna in 83ª posizione, Minelli in 123ª, Aglioni in 126ª e Dutto in 130ª.
Nella terza tappa della Dakar 2019 – che per la prima volta si svolge in un unico Paese – i concorrenti lasceranno il bivacco di San Juan de Marcona per proseguire ancora a sud del Perù lungo la costa del Pacifico meridionale, verso la città di Arequipa. Ma prima dovranno guidare per 798 chilometri e fare del loro meglio nella prova speciale lunga 331 chilometri.
Classifica generale dopo la 2ª tappa: 1. Barreda (Honda) 4.23’14’’ - 2. Walkner (KTM) +1'31" - 3. Brabec (Honda) +1'33" - 4. Quintanilla (Husqvarna) +3'17" - 5. Price (KTM) +4'33" - 6. Sunderland (KTM) +7'18" - 7. Van Beveren (Yamaha) +10'19" - 8. Benavides (Honda) +12'18" - 9. Cornejo (Honda) +17'24" - 10. Short (Husqvarna) +17'37"
Dopo 23 vittorie di tappa ma nessun primo posto assoluto nella sua carriera dakariana, finalmente il pilota più veloce della Honda Joan Barreda sembra iniziare a capire che in una maratona contano la costanza e la tattica. Nella seconda tappa della Dakar 2019, infatti, lo spagnolo, invece di prendersi il miglior tempo come al solito, ha lasciato sfogare qualcun altro, accontentandosi di un 3º posto di giornata, ma mantenendo la leadership della classifica generale. Probabilmente, con Paulo Gonçalves dolorante dopo l’asportazione della milza solo un mese fa (che oggi ha finito 11º), il team Monster Energy Honda punta tutto su Barreda, che quindi deve imparare a domare i suoi istinti.
Nello stage, di 553 chilometri complessivi, la lunga speciale è stata dominata da un’altra Honda, quella dello statunitense Ricky Brabec, che ha conservato il tempo migliore durante tutti i 342 chilometri, per essere superato solo alla fine dal campione in carica Matthias Walkner su KTM per soli 22 secondi. "Volevo spingere oggi – confessa Brabec. In realtà voglio spingere tutti i giorni, non importa cosa accadrà domani. Per quanto sia intelligente avere una strategia, desidero vincere il più possibile e spero di arrivare al traguardo della Dakar con un buon risultato".
Dal canto suo l’austriaco, grazie alla vittoria di oggi – la terza in carriera – è salito di un punto in classifica generale e ora è alle calcagna del leader Barreda, a solo +1’31’’ dal catalano. "A mente fredda non so se sia stata una saggia decisione spingere così tanto, perché devo amministrare bene la gara senza farmi prendere dall’istinto. Ma devo ammettere che vincere è una sensazione fantastica. Tuttavia mancano molti giorni al traguardo e devo difendere il mio titolo. Oggi le auto sono partite per prime e in certi punti non è stato semplice superarle, ma l’aspetto più difficile della speciale è stato il fech-fech, in alcuni tratti così profondo che, per non piantarsi, bisognava cercare un passaggio tra le pietre. È stato piuttosto pericoloso, ma anche divertente" ha commentato Walkner.
Il percorso odierno – partito da Pisco per dirigersi a sud lungo la costa, verso San Juan de Marcona – è stato estremamente veloce e insolito, con il terreno alterato dal passaggio delle auto, che hanno disegnato numerose tracce nella sabbia rendendolo difficoltoso da superare e, inoltre, complicando la navigazione.
Con la ferma intenzione di migliorare le sue prestazioni giorno dopo giorno, Toby Price ha concluso il secondo giorno del rally superando le insidie di una speciale resa ancora più ardua dalle alte temperature. Il vincitore della Dakar 2016 ha chiuso al 4º posto, a +3’06’’ dal compagno di squadra Walkner. Malgrado stia ancora soffrendo a causa del suo polso infortunato, l’australiano attualmente occupa la 5ª posizione nella classifica generale provvisoria. "È stata una giornata lunga. Il mio polso ha sentito tutti i 342 chilometri e rimanere bloccato in una duna all’altezza del chilometro 50 non è stato d'aiuto. Per fortuna sono riuscito a convivere col dolore per il resto dello stage, anche se la pista era davvero sconnessa dopo il passaggio delle auto. Tutto sommato sono abbastanza contento del mio risultato, ma domani voglio migliorare”.
Facendo buon uso della sua vasta esperienza nei rally, dopo aver perso un po’ di tempo nella prima parte della speciale, Pablo Quintanilla su Husqvarna ha spinto fino a recuperare terminato a meno di quattro minuti da Walkner. Attualmente 4º nella generale, il cileno campione del mondo Cross-Country Rallies 2015 e 2016 si trova in un'ottima posizione in vista del resto della gara.
Bene anche il suo compagno di squadra del Rockstar Energy Husqvarna Factory Racing Team Andrew Short, che chiude 9º e occupa la 10ª posizione nella overall. Seguono Quintanilla la KTM di Sam Sunderland e la Yahama di Adrien van Baveren, che retrocede al 7º posto a +09’05’’ dal vincitore di tappa. Nella top 10 anche altre due Honda, quelle di Kevin Benavides, 8º, e José Ignacio Cornejo, 10º.
Per quanto concerne gli azzurri, in testa troviamo le Husqvarna di Maurizio Gerini – il più veloce nel tratto selettivo di oggi, che finisce 32º – e Jacopo Cerutti, 33º, che comunque è il primo italiano nella generale, 34º a +50'11" da Barreda. Pavan chiude la difficile prova odierna in 83ª posizione, Minelli in 123ª, Aglioni in 126ª e Dutto in 130ª.
Nella terza tappa della Dakar 2019 – che per la prima volta si svolge in un unico Paese – i concorrenti lasceranno il bivacco di San Juan de Marcona per proseguire ancora a sud del Perù lungo la costa del Pacifico meridionale, verso la città di Arequipa. Ma prima dovranno guidare per 798 chilometri e fare del loro meglio nella prova speciale lunga 331 chilometri.
Classifica generale dopo la 2ª tappa: 1. Barreda (Honda) 4.23’14’’ - 2. Walkner (KTM) +1'31" - 3. Brabec (Honda) +1'33" - 4. Quintanilla (Husqvarna) +3'17" - 5. Price (KTM) +4'33" - 6. Sunderland (KTM) +7'18" - 7. Van Beveren (Yamaha) +10'19" - 8. Benavides (Honda) +12'18" - 9. Cornejo (Honda) +17'24" - 10. Short (Husqvarna) +17'37"
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