Dakar 2018, tappa 6: vince Meo, Benavides è il nuovo leader
La 40ª edizione della Dakar è giunta al giro di boa. Dopo sei tappe tremende, i piloti possono finalmente concedersi una giornata intera di pausa per ricaricare le batterie nel bivacco boliviano di La Paz. La prima parte della gara si chiude con la vittoria del pilota KTM Antoine Meo, mentre a guidare la classifica generale è il pilota Honda Kevin Benavides
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Off-Road
La Dakar è arrivata al giro di boa
Dopo una prima parte intensa e ricca di insidie, la Dakar 2018 saluta il Perù e il deserto e comincia a salire in quota. Durante la sesta tappa di questa massacrante 40ª edizione, dopo tante giornate calde, con l’avvicinarsi al confine è arrivato anche il maltempo, tanto che il primo tratto della prova speciale è stato cancellato a causa delle cattive condizioni meteo e della nebbia. I 313 chilometri della tappa di ieri sono così stati ridotti a 194. Le sorprese, tuttavia, non sono mancate e i piloti hanno dovuto combattere contro grandine, pioggia e freddo pungente. Nel lungo trasferimento di 457 chilometri i piloti hanno costeggiato anche il lago Titicaca, prima di passare la frontiera con la Bolivia ed essere accolti da un cordone umano che ha dato il benvenuto a La Paz al termine di una tappa micidiale. Ora la carovana può fermarsi per una giornata di riposo e recuperare un po’ di forze.
L’ultima tappa prima della pausa ha visto primeggiare il pilota KTM Antoine Meo: «Oggi è stata una buona giornata. Sono così felice di aver ottenuto la mia prima vittoria di quest'anno: è fantastico. La giornata è stata molto lunga e il freddo era difficile da sopportare. Io e Toby Price ci siamo dati battaglia ma, mentre ci avvicinavamo al traguardo, gli ultimi 10 chilometri sono diventati davvero fangosi e molto scivolosi, quindi sapevo di avere una possibilità di recuperare un po’ di tempo. Ho corso il rischio, ho spinto molto forte e sono riuscito a batterlo».
Secondo di giornata il pilota Honda Kevin Benavides seguito da Toby Price su KTM. Alla sua seconda Dakar, l’argentino del Team Honda guida ora la classifica davanti a Van Beveren su Yamaha e a Walkner su KTM. «Sono molto orgoglioso – spiega Benavides – perché è la prima volta che un pilota argentino guida il rally. Sono felice perché l'idea era di arrivare il più in alto possibile in classifica prima del giorno di riposo. Sono un po’ stanco, abbiamo incontrato pioggia, fango e strade scorrevoli, ma sono stato veloce. Ora abbiamo un giorno per riposare e preparare la seconda settimana».
È stata una giornata impegnativa invece per Alessandro Botturi, che ha sofferto per un problema alla moto sin dall’inizio della speciale. Il Bottu non si è perso d’animo, ha stretto i denti ed è riuscito a portare la sua Yamaha fino a La Paz. Ha cercato di limitare i danni impiegando 2 ore 16 minuti e 12 secondi e ha chiuso 47° a 22 minuti da Meo. Alessandro Botturi è adesso 25° della generale: «È stata una giornata veramente difficile. Abbiamo sofferto tanto freddo e il trasferimento è stato ancora una volta massacrante. Sono però contento perché oggi ho avuto un problema alla moto all’inizio della speciale e per un momento ho temuto di non farcela. In altitudine la moto non funzionava bene e non potevo mettere la quinta marcia, spesso neanche la quarta, così ho dovuto fare tutta la prova in terza. Ho cercato di risparmiare il mezzo e uscire indenne da questa prima parte di gara. Dalla tappa di riposo in poi dobbiamo cambiare marcia. Sono partito bene, ma sono un po’ più indietro rispetto all’obiettivo iniziale, quindi vedrò di fare meglio nella seconda settimana».
Classifica generale dopo tappa 6: 1. Benavides (Honda) 16.33’20’’ - 2. Van Beveren (Yamaha) +01’57’’ - 3. Walkner (KTM) +03’50’’ - 4. Barreda (Honda) +09’33’’ - 5. Price (KTM) +09’39’’ - 6. Meo (KTM) +10’42’’ - 7. de Soultrait (Yamaha) +11’24’’ - 8. Quintanilla (Husqvarna) +16’42’’ - 9. Farres Guell (KTM) +18’08’’ - 10. Svitko (KTM) +29’11’’
Dopo una prima parte intensa e ricca di insidie, la Dakar 2018 saluta il Perù e il deserto e comincia a salire in quota. Durante la sesta tappa di questa massacrante 40ª edizione, dopo tante giornate calde, con l’avvicinarsi al confine è arrivato anche il maltempo, tanto che il primo tratto della prova speciale è stato cancellato a causa delle cattive condizioni meteo e della nebbia. I 313 chilometri della tappa di ieri sono così stati ridotti a 194. Le sorprese, tuttavia, non sono mancate e i piloti hanno dovuto combattere contro grandine, pioggia e freddo pungente. Nel lungo trasferimento di 457 chilometri i piloti hanno costeggiato anche il lago Titicaca, prima di passare la frontiera con la Bolivia ed essere accolti da un cordone umano che ha dato il benvenuto a La Paz al termine di una tappa micidiale. Ora la carovana può fermarsi per una giornata di riposo e recuperare un po’ di forze.
L’ultima tappa prima della pausa ha visto primeggiare il pilota KTM Antoine Meo: «Oggi è stata una buona giornata. Sono così felice di aver ottenuto la mia prima vittoria di quest'anno: è fantastico. La giornata è stata molto lunga e il freddo era difficile da sopportare. Io e Toby Price ci siamo dati battaglia ma, mentre ci avvicinavamo al traguardo, gli ultimi 10 chilometri sono diventati davvero fangosi e molto scivolosi, quindi sapevo di avere una possibilità di recuperare un po’ di tempo. Ho corso il rischio, ho spinto molto forte e sono riuscito a batterlo».
Secondo di giornata il pilota Honda Kevin Benavides seguito da Toby Price su KTM. Alla sua seconda Dakar, l’argentino del Team Honda guida ora la classifica davanti a Van Beveren su Yamaha e a Walkner su KTM. «Sono molto orgoglioso – spiega Benavides – perché è la prima volta che un pilota argentino guida il rally. Sono felice perché l'idea era di arrivare il più in alto possibile in classifica prima del giorno di riposo. Sono un po’ stanco, abbiamo incontrato pioggia, fango e strade scorrevoli, ma sono stato veloce. Ora abbiamo un giorno per riposare e preparare la seconda settimana».
È stata una giornata impegnativa invece per Alessandro Botturi, che ha sofferto per un problema alla moto sin dall’inizio della speciale. Il Bottu non si è perso d’animo, ha stretto i denti ed è riuscito a portare la sua Yamaha fino a La Paz. Ha cercato di limitare i danni impiegando 2 ore 16 minuti e 12 secondi e ha chiuso 47° a 22 minuti da Meo. Alessandro Botturi è adesso 25° della generale: «È stata una giornata veramente difficile. Abbiamo sofferto tanto freddo e il trasferimento è stato ancora una volta massacrante. Sono però contento perché oggi ho avuto un problema alla moto all’inizio della speciale e per un momento ho temuto di non farcela. In altitudine la moto non funzionava bene e non potevo mettere la quinta marcia, spesso neanche la quarta, così ho dovuto fare tutta la prova in terza. Ho cercato di risparmiare il mezzo e uscire indenne da questa prima parte di gara. Dalla tappa di riposo in poi dobbiamo cambiare marcia. Sono partito bene, ma sono un po’ più indietro rispetto all’obiettivo iniziale, quindi vedrò di fare meglio nella seconda settimana».
Classifica generale dopo tappa 6: 1. Benavides (Honda) 16.33’20’’ - 2. Van Beveren (Yamaha) +01’57’’ - 3. Walkner (KTM) +03’50’’ - 4. Barreda (Honda) +09’33’’ - 5. Price (KTM) +09’39’’ - 6. Meo (KTM) +10’42’’ - 7. de Soultrait (Yamaha) +11’24’’ - 8. Quintanilla (Husqvarna) +16’42’’ - 9. Farres Guell (KTM) +18’08’’ - 10. Svitko (KTM) +29’11’’
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