Dakar 2018, il punto dopo la seconda tappa
Dopo solo 2 tappe la 40esima edizione della Dakar entra subito nel vivo dopo aver fatto riscaldare i piloti con il prologo del primo giorno, una prova speciale interamente di sabbia e dune che ha trovato impreparati diversi piloti incorsi in grosse penalità e cadute nonostante i soli 31km. Ecco il "riassunto" di queste prime battute di gara del nostro Manuel Lucchese, pilota offroad e tester
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Off-Road
Un inizio scoppiettante
Dopo solo 2 tappe la 40esima edizione della Dakar entra subito nel vivo dopo aver fatto riscaldare i piloti con il prologo del primo giorno, una prova speciale interamente di sabbia e dune che ha trovato impreparati diversi piloti incorsi in grosse penalità e cadute nonostante i soli 31km. Come ha già dichiarato il responsabile di percorso Marc Coma questa edizione prevederà tappe più lunghe e molte più dune rispetto all’edizione 2017.
La navigazione sarà resa impegnativa e fondamentale visto che sono previste molte sezioni in fuori pista in mezzo al deserto. La seconda tappa ha visto i piloti attraversare cordoni di grandi dune tutto il giorno ed ha già fatto intendere chi saranno i probabili contendenti per la vittoria. Barreda guida la classifica dopo aver messo dietro tutti in questa speciale tecnica e navigata con il francese Adrien Van Beveren che ripete il 2° posto di giornata e rimane nella stessa posizione anche nella generale a meno di 2 minuti dallo spagnolo. Terzo posto nella generale per Quintanilla, un’altro dei favoriti per la vittoria mentre oggi perde terreno Sunderland (Vincitore Dakar 2017) che slitta in 6a posizione dopo aver vinto il prologo a causa di alcuni piccoli errori di navigazione.
La guerra è aperta anche tra i team con 3 Honda, 3 Yamaha, 3 Ktm e 1 Husqvarna nei primi 10 a dimostrazione di come le altre case desiderano tentar di portare via lo scettro che da moltissimi anni è di KTM. Una Dakar sicuramente interessante ed avvincente da seguire. Queste prime due tappe molto simili tra loro e svolte nella stessa zona di Pisco in Perù hanno messo a dura prova i piloti per via del grande caldo condito con sabbia soffice e orari di partenza negli orari più caldi della giornata. La navigazione di questa 40° edizione si è già rivelata molto complessa ed impegnativa con molti piloti che hanno già penalità importanti quindi siamo sicuri che ci saranno colpi di scena nei giorni a venire. La terza tappa odierna prevede ancora dune, sabbia e navigazione fuori pista per 296km e 201km di trasferimento quindi una tappa lunga che inizierà già a far sentire la fatica accumularsi sui piloti.
La partenza della prima moto è alle 5 di mattina ora locale del Perù. Per quanto riguarda gli italiani Alessandro Botturi è attualmente quello più in alto in classifica in 25° posizione ma il bergamasco è partito di proposito a rilento perché il suo obiettivo quest’anno è arrivare in fondo e giocare di strategia prendendo confidenza nei primi giorni senza spingere al limite. Sicuramente nelle prossime tappe vedremo il Bottu salire la classifica e probabilmente anche entrare nei 20 prima del giorno di riposo visto che quest’anno il fatto che stia correndo come privato lo mette nella posizione di non avere alcuna pressione e di non dover far nessun gioco di squadra. Il comasco Cerutti è poco distante in 32° posizione, dopo essere stato costretto al ritiro l’anno scorso nelle prime tappe anche lui sta usando la strategia di voler partire tranquillo per poi attaccare nella seconda settimana.
Ottimo l’inizio di Maurizio Gerini che al suo debutto nella Dakar e con davvero pochi km percorsi sulle dune si piazza 43° nella generale, a seguirlo poco distante in 45° il friulano Alessandro Ruoso. 91° posizione per Bertoldi, il suo obiettivo è quello di arrivare al traguardo e quindi corre senza velleità di classifica rimanendo concentrato solo sul trovare il ritmo giusto e gestire le forze, oggi come anche altri piloti è rimasto senza benzina a pochi km dal refuelling ma con totale tranquillità ha gestito la situazione ed è riuscito a recuperare della benzina da una jeep di alcuni spettatori.
Più staccati troviamo Livio Metelli e Fausto Vignola in 103° e 110° posizione, entrambi sono incappati in un grosso errore di navigazione nel prologo dove si sono trovati a tagliare il percorso saltando un waypoint e di conseguenza gli sono state applicate 2 ore di penalità. Per loro ci vorranno diversi giorni prima di riuscire a risalire un po la classifica perché partendo cosi indietro superare diventa molto impegnativo sopratutto in Peru per la tanta polvere. Per finire troviamo il debuttante Minelli in 126° posizione in fondo alla classifica dopo aver avuto delle difficoltà in questa massacrante seconda tappa. Quest’anno purtroppo non sono invece presenti italiani nella categoria Malles Moto, categoria nella quale i piloti corrono soli senza assistenza e con solo una cassa da 80 litri di dimensione di ricambi trasportata dall’organizzazione.
Dopo solo 2 tappe la 40esima edizione della Dakar entra subito nel vivo dopo aver fatto riscaldare i piloti con il prologo del primo giorno, una prova speciale interamente di sabbia e dune che ha trovato impreparati diversi piloti incorsi in grosse penalità e cadute nonostante i soli 31km. Come ha già dichiarato il responsabile di percorso Marc Coma questa edizione prevederà tappe più lunghe e molte più dune rispetto all’edizione 2017.
La navigazione sarà resa impegnativa e fondamentale visto che sono previste molte sezioni in fuori pista in mezzo al deserto. La seconda tappa ha visto i piloti attraversare cordoni di grandi dune tutto il giorno ed ha già fatto intendere chi saranno i probabili contendenti per la vittoria. Barreda guida la classifica dopo aver messo dietro tutti in questa speciale tecnica e navigata con il francese Adrien Van Beveren che ripete il 2° posto di giornata e rimane nella stessa posizione anche nella generale a meno di 2 minuti dallo spagnolo. Terzo posto nella generale per Quintanilla, un’altro dei favoriti per la vittoria mentre oggi perde terreno Sunderland (Vincitore Dakar 2017) che slitta in 6a posizione dopo aver vinto il prologo a causa di alcuni piccoli errori di navigazione.
La guerra è aperta anche tra i team con 3 Honda, 3 Yamaha, 3 Ktm e 1 Husqvarna nei primi 10 a dimostrazione di come le altre case desiderano tentar di portare via lo scettro che da moltissimi anni è di KTM. Una Dakar sicuramente interessante ed avvincente da seguire. Queste prime due tappe molto simili tra loro e svolte nella stessa zona di Pisco in Perù hanno messo a dura prova i piloti per via del grande caldo condito con sabbia soffice e orari di partenza negli orari più caldi della giornata. La navigazione di questa 40° edizione si è già rivelata molto complessa ed impegnativa con molti piloti che hanno già penalità importanti quindi siamo sicuri che ci saranno colpi di scena nei giorni a venire. La terza tappa odierna prevede ancora dune, sabbia e navigazione fuori pista per 296km e 201km di trasferimento quindi una tappa lunga che inizierà già a far sentire la fatica accumularsi sui piloti.
La partenza della prima moto è alle 5 di mattina ora locale del Perù. Per quanto riguarda gli italiani Alessandro Botturi è attualmente quello più in alto in classifica in 25° posizione ma il bergamasco è partito di proposito a rilento perché il suo obiettivo quest’anno è arrivare in fondo e giocare di strategia prendendo confidenza nei primi giorni senza spingere al limite. Sicuramente nelle prossime tappe vedremo il Bottu salire la classifica e probabilmente anche entrare nei 20 prima del giorno di riposo visto che quest’anno il fatto che stia correndo come privato lo mette nella posizione di non avere alcuna pressione e di non dover far nessun gioco di squadra. Il comasco Cerutti è poco distante in 32° posizione, dopo essere stato costretto al ritiro l’anno scorso nelle prime tappe anche lui sta usando la strategia di voler partire tranquillo per poi attaccare nella seconda settimana.
Ottimo l’inizio di Maurizio Gerini che al suo debutto nella Dakar e con davvero pochi km percorsi sulle dune si piazza 43° nella generale, a seguirlo poco distante in 45° il friulano Alessandro Ruoso. 91° posizione per Bertoldi, il suo obiettivo è quello di arrivare al traguardo e quindi corre senza velleità di classifica rimanendo concentrato solo sul trovare il ritmo giusto e gestire le forze, oggi come anche altri piloti è rimasto senza benzina a pochi km dal refuelling ma con totale tranquillità ha gestito la situazione ed è riuscito a recuperare della benzina da una jeep di alcuni spettatori.
Più staccati troviamo Livio Metelli e Fausto Vignola in 103° e 110° posizione, entrambi sono incappati in un grosso errore di navigazione nel prologo dove si sono trovati a tagliare il percorso saltando un waypoint e di conseguenza gli sono state applicate 2 ore di penalità. Per loro ci vorranno diversi giorni prima di riuscire a risalire un po la classifica perché partendo cosi indietro superare diventa molto impegnativo sopratutto in Peru per la tanta polvere. Per finire troviamo il debuttante Minelli in 126° posizione in fondo alla classifica dopo aver avuto delle difficoltà in questa massacrante seconda tappa. Quest’anno purtroppo non sono invece presenti italiani nella categoria Malles Moto, categoria nella quale i piloti corrono soli senza assistenza e con solo una cassa da 80 litri di dimensione di ricambi trasportata dall’organizzazione.
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