Salta al contenuto principale

Dakar 2014, la sicurezza la priorità numero uno

Dakar news - In Argentina, Cile e probabilmente anche in Bolivia, la Dakar è accolta con grande calore dalle popolazioni del luogo. Basti pensare che solo l'anno scorso gli spettatori presenti sono stati circa 4,6 milioni. Questa è una tra le varie ragioni per cui la sicurezza è per gli organizzatori un aspetto così fondamentale
L'organizzazione della sicurezza
Il rally più famoso del mondo è da sempre amato molto anche dagli abitanti dei paesi che attraversa. Con questa edizione è la sesta volta che si svolge in Sud America dove il pubblico è caloroso e accogliente. Proprio per questo l'organizzazione ha studiato ad hoc un sistema che possa permettere agli appassionati di motori di godersi al 100% lo spettacolo, pur nella massima sicurezza. Per prima cosa sono state create sessanta zone sicure per gli spettatori durante le 13 tappe della gara, perché possano vedere i concorrenti mentre passano nei posti migliori. Tre giorni prima il pubblico viene informato da parte dei tanti media che sono sul posto, su dove si trovano queste zone per loro adibite. Inoltre ci saranno 22.000 agenti delle forze dell'ordine per garantire la sicurezza pubblica. Saranno integrati a loro anche sette elicotteri che avranno un ulteriore compito, quello di monitorare il percorso prima della gara e informare le autorità e gli organizzatori di eventuali possibili rischi sorti nelle ultime ore. In Argentina sessanta tra persone e veicoli dell'Agencia Nacional de Seguridad Vial sono impiegati per vigilare il movimento della folla, vista la quantità di gente che solitamente prende parte. Per rafforzare ancora di più la sicurezza, quaranta stazioni radio dei tre paesi attraversati inoltrano un totale di 2.300 messaggi, che vengono affiancate da una massiccia campagna stampa da parte di tutti i principali giornali e riviste di Argentina, Cile e Bolivia. Nulla è stato lasciato al caso, per permettere al pubblico di non perdersi davvero nulla di questa Dakar 2014.
Aggiungi un commento