Da pilota a goleador, la storia di Daniele Manfrinati
Dall'Europeo in sella alla sua Honda a goleador nei campetti di Terza Cateogoria. Ecco la storia di Daniele Manfrinati, pilota e calciatore, alla faccia di chi dice che questi due sport (e soprattutto i suoi tifosi) non sono compatibili...
Image
News
Tra pieghe e gol
Nel 2006 Daniele Manfrinati era uno dei trenta piloti italiani selezionati dal progetto Aprilia Junior GP e, a soli 16 anni, per lui si erano aperte le porte di una carriera come pilota che lo ha portato a correre fino al Campionato Europeo Superstock 600 in sella a una Honda Cbr del team svizzero del Lugano Mtr. Racconta Daniele: "Quella è stata davvero un’esperienza emozionante. Dieci prove per il titolo in tutto il continente, dalla Spagna all’Olanda, da San Marino alla Repubblica Ceca. Con una soddisfazione personale, quella di aver chiuso nella top-ten, ma anche con un’amarezza, perché per carenza di budget ho dovuto saltare le ultime tre prove." Insomma, una storia come tante tra i piloti italiani, persino i più talentuosi costretti a fare i conti con dei budget altissimi per correre. Dopo questa esperienza dunque, Daniele decide di abbandonare le corse per il calcio, scoprendosi anche in questo campo un atleta talentuoso. Lo ha ingaggiato il Castelceriolo, poi è passato nel 2014 al Piemonte di Pietra Marazzi e in due anni e mezzo di presenze con il club è arrivato a quota 100 gol, traguardo tagliato la scorsa settimana nell’anticipo di Terza categoria col Sardigliano. Insomma, una "seconda giovinezza" sportiva dove ai cordoli ha sostituito i tacchetti, ma sempre con la stessa grinta di quando correva per le piste più belle d'Europa. Daniele è un bell'esempio di come lo sport non abbia confini e di come, se uno è "affamato" e dotato di talento, può riuscire anche nei campi più diversi.
Nel 2006 Daniele Manfrinati era uno dei trenta piloti italiani selezionati dal progetto Aprilia Junior GP e, a soli 16 anni, per lui si erano aperte le porte di una carriera come pilota che lo ha portato a correre fino al Campionato Europeo Superstock 600 in sella a una Honda Cbr del team svizzero del Lugano Mtr. Racconta Daniele: "Quella è stata davvero un’esperienza emozionante. Dieci prove per il titolo in tutto il continente, dalla Spagna all’Olanda, da San Marino alla Repubblica Ceca. Con una soddisfazione personale, quella di aver chiuso nella top-ten, ma anche con un’amarezza, perché per carenza di budget ho dovuto saltare le ultime tre prove." Insomma, una storia come tante tra i piloti italiani, persino i più talentuosi costretti a fare i conti con dei budget altissimi per correre. Dopo questa esperienza dunque, Daniele decide di abbandonare le corse per il calcio, scoprendosi anche in questo campo un atleta talentuoso. Lo ha ingaggiato il Castelceriolo, poi è passato nel 2014 al Piemonte di Pietra Marazzi e in due anni e mezzo di presenze con il club è arrivato a quota 100 gol, traguardo tagliato la scorsa settimana nell’anticipo di Terza categoria col Sardigliano. Insomma, una "seconda giovinezza" sportiva dove ai cordoli ha sostituito i tacchetti, ma sempre con la stessa grinta di quando correva per le piste più belle d'Europa. Daniele è un bell'esempio di come lo sport non abbia confini e di come, se uno è "affamato" e dotato di talento, può riuscire anche nei campi più diversi.
Aggiungi un commento