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Circuito di Adria, fallimento in corso: la GdF mette i sigilli

Il fallimento della F&M srl, società che per un periodo ha gestito il circuito veneto, ha portato alla disposizione di sgombero dei locali dell’autodromo. La situazione è piuttosto ingarbugliata ma, per il momento, prove, gare ed eventi in programma sono stati annullati
Fallimento per 53 milioni di euro
La Guardia di Finanza ha fatto sgombrare e messo i sigilli al Circuito di Adria, questo è il risultato del fallimento, con un buco nel bilancio di ben 53 milioni di euro, della società F&M srl che per un periodo ha amministrato il circuito senza esserne proprietaria (l’impianto è infatti di un fondo costituito da varie società).
A fare le spese di questa situazione è finita l’attuale società che ha in gestione la struttura, cioè Bioitalia che, estranea alla procedura fallimentare in atto e forte di un preliminare col fondo proprietario della struttura (di 1,5 milioni di euro di caparra), ha già rivendicato il diritto di continuare la propria attività. Effettivamente, va detto, Bioitalia risulta ad oggi una società sana e senza alcun buco nel bilancio e, quindi, potenzialmente in diritto di esercitare il diritto di gestire il circuito. Ciononostante, data l’attuale situazione, s’è reso necessario annullare tutti gli eventi e le gare in programma sul circuito veneto. Tra questi anche i turni di prove libere in pista dal lunedì al venerdì, le gare di campionato del mondiale WSK e il Rally di Adria in programma dal 10 al 13 febbraio 2022.
L'Adria International Raceway recentemente era anche stato oggetto di un rinnovamento che aveva portato a rivedere il tracciato e le infrastrutture. Niente, quindi, lasciava pensare che da un momento all’altro potesse accadere una cosa del genere
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