Calendario MotoGP, Ciabatti: "Difficile iniziare prima di settembre"
Per il direttore sportivo di Ducati Corse la diffusione del Coronavirus nel mondo rende remoti i migliori scenari: "Anche a porte chiuse non cambierebbe molto. Il motomondiale è una realtà internazionale e lavoriamo tutti a stretto contatto". Pernat ottimista sul numero di gare: "Spero si possa partire già a luglio e mangerei volentieri il panettone in Qatar"
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Dopo lo spostamento del Gran Premio di Spagna a data da destinarsi, il mondo della MotoGP si interroga sulla stagione 2020, su come e quando potrà svilupparsi. Ospiti della trasmissione Tutti convocati di Radio24 il direttore sportivo di Ducati Corse Paolo Ciabatti, il team manager di Aprilia Fausto Gresini e il manager Carlo Pernat.
Un mondiale autunnale
Per Ciabatti la situazione è ancora piuttosto “acerba” e il rischio di un lungo stop concreto: “Seguo gli eventi con molta attenzione e per come si sta evolvendo la situazione legata ai contagi non credo sarà facile incominciare presto. In Spagna e negli Stati Uniti i casi stanno aumentando rapidamente, e secondo me non sarà facile vedere l'inizio del campionato prima di settembre”. Più ottimista Pernat che spera in luglio, ma non sarà semplice nemmeno trovare le date per tutti: Le Mans per esempio avrebbe problemi in quel periodo. Anche l'ipotesi porte chiuse sembra difficile, come spiega ancora Ciabatti. “Dobbiamo pensare alle migliaia di persone che si muovono con il motomondiale e che lavorano in uno spazio ristretto, a contatto. Sono persone che tra l'altro poi tornano a casa, hanno delle famiglie, non è solo una questione legata ai piloti”. Gli fa eco Gresini: “Noi siamo a Faenza, ma nel nostro team ci sono persone di ogni nazionalità”. Il calendario potrebbe così svilupparsi fino a dicembre, se non addirittura a gennaio. Pernat riassume in una battuta la sua idea: “Io credo che non ci sarebbe nessuno contrario a mangiare il panettone in Qatar, e anche a festeggiarci il Capodanno, se necessario”.
Meno gare, stessi costi
Sarà comunque difficilissimo arrivare a un numero di gare vicino a quello previsto in origine. La realtà economica in questo senso rischia di diventare sempre più complicata da sostenere per i team con il passare dei mesi. Dorna dovrà mettere in campo le proprie risorse per aiutare le squadre, con i team privati particolarmente sotto pressione. Gresini per esempio aveva proposto di correre il mondiale 2021 con le moto di quest'anno: correre in inverno e sviluppare i nuovi prototipi contemporaneamente può essere sostenibile forse giusto per Honda. Ciabatti ricorda che la situazione sul mercato avrà delle conseguenze: “I concessionari sono chiusi, non si stanno vendendo moto e quindi ci saranno delle ripercussioni anche per i costruttori, oltre che per gli sponsor, che comunque sono tutte aziende che risentiranno della situazione”. Da Pernat infine un pensiero rivolto anche alle categorie minori: “I team di MotoGP in qualche modo sono supportati da Dorna, che arriva anche a dare un contributo per pagare i piloti. Ma per le squadre di Moto2 e Moto3 non è così. Per loro la situazione rischia di diventare insostenibile e secondo me in futuro sarebbe meglio se Ezpeleta pensasse a 24, 26 piloti per categoria. Di modo che Dorna possa aiutare i team presenti; nel contempo altri campionati come Cev e Civ potrebbero godere di maggiore attenzione e partecipazione. Anche il livello della competizione ne guadagnerebbe”.
Un mondiale autunnale
Per Ciabatti la situazione è ancora piuttosto “acerba” e il rischio di un lungo stop concreto: “Seguo gli eventi con molta attenzione e per come si sta evolvendo la situazione legata ai contagi non credo sarà facile incominciare presto. In Spagna e negli Stati Uniti i casi stanno aumentando rapidamente, e secondo me non sarà facile vedere l'inizio del campionato prima di settembre”. Più ottimista Pernat che spera in luglio, ma non sarà semplice nemmeno trovare le date per tutti: Le Mans per esempio avrebbe problemi in quel periodo. Anche l'ipotesi porte chiuse sembra difficile, come spiega ancora Ciabatti. “Dobbiamo pensare alle migliaia di persone che si muovono con il motomondiale e che lavorano in uno spazio ristretto, a contatto. Sono persone che tra l'altro poi tornano a casa, hanno delle famiglie, non è solo una questione legata ai piloti”. Gli fa eco Gresini: “Noi siamo a Faenza, ma nel nostro team ci sono persone di ogni nazionalità”. Il calendario potrebbe così svilupparsi fino a dicembre, se non addirittura a gennaio. Pernat riassume in una battuta la sua idea: “Io credo che non ci sarebbe nessuno contrario a mangiare il panettone in Qatar, e anche a festeggiarci il Capodanno, se necessario”.
Meno gare, stessi costi
Sarà comunque difficilissimo arrivare a un numero di gare vicino a quello previsto in origine. La realtà economica in questo senso rischia di diventare sempre più complicata da sostenere per i team con il passare dei mesi. Dorna dovrà mettere in campo le proprie risorse per aiutare le squadre, con i team privati particolarmente sotto pressione. Gresini per esempio aveva proposto di correre il mondiale 2021 con le moto di quest'anno: correre in inverno e sviluppare i nuovi prototipi contemporaneamente può essere sostenibile forse giusto per Honda. Ciabatti ricorda che la situazione sul mercato avrà delle conseguenze: “I concessionari sono chiusi, non si stanno vendendo moto e quindi ci saranno delle ripercussioni anche per i costruttori, oltre che per gli sponsor, che comunque sono tutte aziende che risentiranno della situazione”. Da Pernat infine un pensiero rivolto anche alle categorie minori: “I team di MotoGP in qualche modo sono supportati da Dorna, che arriva anche a dare un contributo per pagare i piloti. Ma per le squadre di Moto2 e Moto3 non è così. Per loro la situazione rischia di diventare insostenibile e secondo me in futuro sarebbe meglio se Ezpeleta pensasse a 24, 26 piloti per categoria. Di modo che Dorna possa aiutare i team presenti; nel contempo altri campionati come Cev e Civ potrebbero godere di maggiore attenzione e partecipazione. Anche il livello della competizione ne guadagnerebbe”.
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