Calano le vittime su due ruote
Secondo gli ultimi dati forniti dall’ACI/ISTAT sull’incidentalità in Italia, il numero dei motociclisti e scooteristi coinvolti in incidenti (mortali e non) è in diminuzione: sono 52.685 quelli registrati nel corso del 2018, il che significa una riduzione del 5,4% rispetto a quelli rilevati nel 2017
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Vittime in calo
Restringendo l’analisi ai soli casi in cui ci sono state conseguenze fisiche, emerge che per i ciclomotori la situazione è in peggioramento perché le 114 vittime significano un aumento del 18,7% rispetto all’anno precedente; in compenso si è ridotto il numero dei feriti, scesi a 10.413, con un calo del 9%. Invece le vittime a bordo di motocicli e scooter si fermano a 728 unità, corrispondenti a una diminuzione del 6,7%; in calo (-4,3%) anche il numero dei feriti (45.450).
Complessivamente le vittime di incidenti su veicoli a due ruote (ciclomotori e moto) diminuiscono del 3,9% rispetto al 2017, così come si riduce il numero dei feriti che scende del 5,2%.
Allargando il campo d’indagine, negli ultimi 5 anni le vittime in sella sono diminuite del 3,7%, con un risultato migliore rispetto a quello delle auto, che hanno visto una riduzione solo deli’1,4%.
Come è ovvio però è necessario migliorare ancora e una indicazione viene da Confindustria ANCMA, l’Associazione Nazionale Ciclo Motociclo e Accessori, la quale commentando i dati ACI/ISTAT rileva che nel 2018 quasi un motociclista su dieci ha perso la vita per colpa degli ostacoli presenti sulla strada. Più precisamente, la presenza di buche, ostacoli accidentali o fissi sulla strada o ai bordi ha causato la morte di 75 motociclisti e il ferimento di altri 1.773, cioè rispettivamente l’8,9% e il 3,9% del totale di morti e feriti su due ruote. Dunque esprime soddisfazione per il decreto per l’installazione dei guardrail “salva motociclisti” appena approvato dal Ministero dei Trasporti, ma sottolinea come sia importante che venga implementato rapidamente e che sia accompagnato da altri interventi strutturali.
Restringendo l’analisi ai soli casi in cui ci sono state conseguenze fisiche, emerge che per i ciclomotori la situazione è in peggioramento perché le 114 vittime significano un aumento del 18,7% rispetto all’anno precedente; in compenso si è ridotto il numero dei feriti, scesi a 10.413, con un calo del 9%. Invece le vittime a bordo di motocicli e scooter si fermano a 728 unità, corrispondenti a una diminuzione del 6,7%; in calo (-4,3%) anche il numero dei feriti (45.450).
Complessivamente le vittime di incidenti su veicoli a due ruote (ciclomotori e moto) diminuiscono del 3,9% rispetto al 2017, così come si riduce il numero dei feriti che scende del 5,2%.
Allargando il campo d’indagine, negli ultimi 5 anni le vittime in sella sono diminuite del 3,7%, con un risultato migliore rispetto a quello delle auto, che hanno visto una riduzione solo deli’1,4%.
Come è ovvio però è necessario migliorare ancora e una indicazione viene da Confindustria ANCMA, l’Associazione Nazionale Ciclo Motociclo e Accessori, la quale commentando i dati ACI/ISTAT rileva che nel 2018 quasi un motociclista su dieci ha perso la vita per colpa degli ostacoli presenti sulla strada. Più precisamente, la presenza di buche, ostacoli accidentali o fissi sulla strada o ai bordi ha causato la morte di 75 motociclisti e il ferimento di altri 1.773, cioè rispettivamente l’8,9% e il 3,9% del totale di morti e feriti su due ruote. Dunque esprime soddisfazione per il decreto per l’installazione dei guardrail “salva motociclisti” appena approvato dal Ministero dei Trasporti, ma sottolinea come sia importante che venga implementato rapidamente e che sia accompagnato da altri interventi strutturali.
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