Brexit, i produttori di moto chiedono di rimanere nella UE
Il referendum sulla Brexit si terrà domani giovedì 23 giugno e il risultato, a meno di 24 ore dal voto, è in bilico. Un'eventuale uscita della Gran Bretagna dalla UE condizionerebbe pesantemente anche il settore moto, la Motorcycle Industry Association teme una crisi senza precedenti e si è schierata con decisione per il "Remain"
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Dentro o fuori
Domani i cittadini del Gran Bretagna sono chiamati a decidere se restare o uscire dalla Unione Europea. Il risultato è in bilico, e gli ultimi sondaggi, pur attribuendo un leggero vantaggio a chi vuole rimanere, delineano in ogni caso una situazione di incertezza. A “spingere” per continuare a far parte della UE anche la Motorcycle Industry Association, secondo cui l’eventuale Brexit influenzerebbe non di poco anche i prezzi delle moto.
Tutti gli sforzi finora fatti per la costruzione di una legislazione favorevole ai biker inglesi (o meglio, all’industria motociclistica inglese) andrebbero perduti. Steve Kenward, CEO della associazione, ha posto l’accento sulle problematiche che, nel caso di Brexit, si verificherebbero: “Essendo Europa, oggi conosciamo la nostra legislazione, conosciamo bene i nostri canali commerciali, le opportunità d’affari, il nostro potenziale. Le numerose e complesse questioni riguardanti i tassi di cambio e di interesse - ha poi aggiunto - potrebbero rendere l’acquisto di una nuova moto più o meno impegnativo. Sappiamo ciò che lasciamo, ma, di fatto, non quello che troveremo…”
Sul tavolo ci sarebbero infatti le numerose direttive - prime fra tutte quelle relative alla patente di guida - accumulatesi nel corso degli anni, alcune delle quali poste nelle mani della stessa Europa e altre a discrezione invece dello Stato: “le sfide che ci aspetterebbero in caso di uscita ci sono ancora sconosciute”, ha spiegato Kenward, aggiungendo come, interpellati già nel 2015, gli stessi membri della MCIA avessero espresso le loro preoccupazioni riguardo alla possibile uscita dell’Inghilterra dall’Unione e caldamente suggerito, di contro, la permanenza del paese in Europa.
Tutti gli sforzi finora fatti per la costruzione di una legislazione favorevole ai biker inglesi (o meglio, all’industria motociclistica inglese) andrebbero perduti. Steve Kenward, CEO della associazione, ha posto l’accento sulle problematiche che, nel caso di Brexit, si verificherebbero: “Essendo Europa, oggi conosciamo la nostra legislazione, conosciamo bene i nostri canali commerciali, le opportunità d’affari, il nostro potenziale. Le numerose e complesse questioni riguardanti i tassi di cambio e di interesse - ha poi aggiunto - potrebbero rendere l’acquisto di una nuova moto più o meno impegnativo. Sappiamo ciò che lasciamo, ma, di fatto, non quello che troveremo…”
Sul tavolo ci sarebbero infatti le numerose direttive - prime fra tutte quelle relative alla patente di guida - accumulatesi nel corso degli anni, alcune delle quali poste nelle mani della stessa Europa e altre a discrezione invece dello Stato: “le sfide che ci aspetterebbero in caso di uscita ci sono ancora sconosciute”, ha spiegato Kenward, aggiungendo come, interpellati già nel 2015, gli stessi membri della MCIA avessero espresso le loro preoccupazioni riguardo alla possibile uscita dell’Inghilterra dall’Unione e caldamente suggerito, di contro, la permanenza del paese in Europa.
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