Turismo Sardegna - La Bosa-Alghero, una delle strade più belle da fare in moto
La Sardegna vissuta in moto è senza dubbio una delle mete più ambite dai centauri italiani, merito dei paesaggi fantastici, dell strade invitanti e di un clima che “invoglia” ad andare in moto da marzo fino a ottobre inoltrato. Noi ci siamo stati questo agosto, a cavallo di una Suzuki -V-Strom 1000, alla “scoperta” di una delle strade più belle della nostra penisola
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La costa nord occidentale
Quando si dice estate, in Italia, una delle mete più desiderate dai motociclisti (e non) è senza dubbio la Sardegna. Le sue coste piene di vita e dal mare cristallino, l'entroterra capace di “sorprese” paesaggistiche e culinarie fuori dal comune, unite a un clima pressoché sempre meraviglioso sono gli ingredienti di una terra fantastica il cui rosso delle rocce unito al verde dei riflessi del mare offrono un colpo d'occhio unico. Noi ci siamo stati questo agosto per un breve tour (quattro giorni) e, visto il poco tempo a disposizione, abbiamo optato per la costa nord-occidentale, un po' fuori dalle mete classiche (ovviamente in rapporto all'inflazionatissima costa orientale) ma comunque molto affascinante, soprattutto per la presenza, tra Alghero e Bosa di una delle strade panoramiche più belle e divertenti di tutto lo stivale.
Bosa
Sbarcati col traghetto a Porto Torres verso sera, abbiamo pernottato in zona e poi, la mattina seguente abbiamo raggiunto la “base” del nostro tour, Bosa, una cittadina che merita più di una visita approfondita. La città sorge più verso l’interno sulle rive del fiume Temo, l’unico fiume navigabile della Sardegna. La cittadina è dominata dal castello dei Malaspina e dal suo quartiere più antico, con le sue viuzze ripide e strette. Sulla riva sinistra del Temo si trovano ancora oggi le antiche concerie recuperate a livello turistico mentre verso la città interna spiccano le case antiche con le facciate colorate e parecchio suggestive. Il centro balneare di Bosa Marina è dominato dalla più grande torre di avvistamento spagnola in Sardegna. A differenza di quanto si può notare in altre parti della Sardegna, Bosa, ma più in generale tutti i paesini della zona sono caratterizzati da dei prezzi decisamente abbordabili. Noi la nostra sistemazione l'abbiamo trovata su Airbnb con prezzi, ad agosto, di circa 600-700 euro a settimana (casa per 4/6 persone).
E ora viene il bello, la Bosa-Alghero
Una volta preso possesso “delle nostre stanze”, abbiamo potuto dedicarci al punto nodale del nostro tour: la meravigliosa Alghero-Bosa, 50 km di curve che costeggiano il mare in grado di soddisfare anche il motociclista più esigente. Profumi, paesaggi incantevoli e un asfalto per lunghissimi tratti in ottime condizioni hanno consentito a questa provinciale di diventare circa dieci anni fa Patrimonio dell'Unesco. La bellezza e il valore di questa strada che partendo da Alghero si chiama SP105 e che al confine con la provincia di Oristano diventa SP49 stanno nell’immenso patrimonio naturalistico che la contraddistingue. La strada, correndo lungo il mare, disegna curve strette e sinuose per assecondare la conformazione della costa, detta dei Grifoni per la presenza, nell’entroterra e sui promontori rocciosi a picco sul blu cobalto del mare, della più grande colonia italiana di questi avvoltoi. Quasi scomparso nel resto d’Europa e della Sardegna il grifone, Gyps fulvis, continua a nidificare sugli aspri costoni rocciosi di Montresta, tra Bosa e Alghero. Intorno a questa lingua d'asfalto si snodano una sequenza di paesaggi mozzafiato e di storia. vicino a Capo Marrargiu, ad esempio, sorgeva la base segreta paramilitare di Gladio. Ma sulla strada si incontra anche l'indicazione per il parco archeologico di Nuraghe Appiu (Villanova Monteleone). Tra le altre chicche del territorio ci sono i nuraghi e la necropoli di Anghelu Ruju, E poi c’è la montagna di Badde Orca, 700 metri di altezza che si fermano nella caletta di Managu. Poco prima di arrivare a Bosa ci sono le aree di Torre Argentina, Tentizzos e S’Abba Druche, spiagge e distese di roccia bianca perfette per una giornata di relax dopo i km macinati in moto. Se invece di Bosa, preferite avere come base Alghero, vi suggeriamo di percorrere il tratto finale della strada che vi porta “a casa” verso l'ora del tramonto, per vedere il sole perdersi verso Capo Caccia.
La moto:
Noi ci siamo stati con una Suzuki V-Strom 1000, un mezzo ideale per godersi il panorama e viaggiare in relax. I bassi e i medi corposi della maxicrossover di Hamamatsu ci hanno permesso di vivere la Bosa-Alghero in tutta comodità, godendoci il panorama e, qualche volta (forse più di qualche volta...) aumentare il ritmo per godersi i saliscendi e le curve dolci della costa. La posizione in sella e il parabrezza regolabile su due posizioni offrono un confort più che adeguato e la sella abbondante è spaziosa e comoda anche per l'eventuale passeggero. Il nostro esemplare era dotato del Kit Action (in promozione in questi giorni sul sito ufficiale) che comprende, tra le altre cose il cavalletto centrale, il paramani e il kit di borse laterali. Queste ultime hanno rappresentato l'unico “neo” di questa moto: poco capienti e sagomate in maniera irregolare, non sono adatte per un viaggio lungo. Molto meglio sfruttarle per qualche gita o per il commuting urbano.
Link utili:
Sbarcati a Porto Torres verso sera, abbiamo pernottato in un b&b della zona, che consigliamo: Villa Asinara ha delle stanze molto comode e un parcheggio sicuro sia per moto sia per auto (clicca qui).
Per quanto riguarda il mangiare, la zona offre numerosi ristoranti di pesce, tutti validi e dai prezzi decisamente contenuti. Se però volete regalarvi un pranzo "spettacolare" al termine di una bella gitarella su strada bianca (facile), vi consigliamo l'agri-campeggio Elighes Uttiosos (qui il sito) a Santu Lussorgiu (Oristano). Le specialità sono di terra (tra cui il celebre maialino) e fidatevi, per prezzo e qualità una gita ne vale davvero la pena.
Quando si dice estate, in Italia, una delle mete più desiderate dai motociclisti (e non) è senza dubbio la Sardegna. Le sue coste piene di vita e dal mare cristallino, l'entroterra capace di “sorprese” paesaggistiche e culinarie fuori dal comune, unite a un clima pressoché sempre meraviglioso sono gli ingredienti di una terra fantastica il cui rosso delle rocce unito al verde dei riflessi del mare offrono un colpo d'occhio unico. Noi ci siamo stati questo agosto per un breve tour (quattro giorni) e, visto il poco tempo a disposizione, abbiamo optato per la costa nord-occidentale, un po' fuori dalle mete classiche (ovviamente in rapporto all'inflazionatissima costa orientale) ma comunque molto affascinante, soprattutto per la presenza, tra Alghero e Bosa di una delle strade panoramiche più belle e divertenti di tutto lo stivale.
Bosa
Sbarcati col traghetto a Porto Torres verso sera, abbiamo pernottato in zona e poi, la mattina seguente abbiamo raggiunto la “base” del nostro tour, Bosa, una cittadina che merita più di una visita approfondita. La città sorge più verso l’interno sulle rive del fiume Temo, l’unico fiume navigabile della Sardegna. La cittadina è dominata dal castello dei Malaspina e dal suo quartiere più antico, con le sue viuzze ripide e strette. Sulla riva sinistra del Temo si trovano ancora oggi le antiche concerie recuperate a livello turistico mentre verso la città interna spiccano le case antiche con le facciate colorate e parecchio suggestive. Il centro balneare di Bosa Marina è dominato dalla più grande torre di avvistamento spagnola in Sardegna. A differenza di quanto si può notare in altre parti della Sardegna, Bosa, ma più in generale tutti i paesini della zona sono caratterizzati da dei prezzi decisamente abbordabili. Noi la nostra sistemazione l'abbiamo trovata su Airbnb con prezzi, ad agosto, di circa 600-700 euro a settimana (casa per 4/6 persone).
E ora viene il bello, la Bosa-Alghero
Una volta preso possesso “delle nostre stanze”, abbiamo potuto dedicarci al punto nodale del nostro tour: la meravigliosa Alghero-Bosa, 50 km di curve che costeggiano il mare in grado di soddisfare anche il motociclista più esigente. Profumi, paesaggi incantevoli e un asfalto per lunghissimi tratti in ottime condizioni hanno consentito a questa provinciale di diventare circa dieci anni fa Patrimonio dell'Unesco. La bellezza e il valore di questa strada che partendo da Alghero si chiama SP105 e che al confine con la provincia di Oristano diventa SP49 stanno nell’immenso patrimonio naturalistico che la contraddistingue. La strada, correndo lungo il mare, disegna curve strette e sinuose per assecondare la conformazione della costa, detta dei Grifoni per la presenza, nell’entroterra e sui promontori rocciosi a picco sul blu cobalto del mare, della più grande colonia italiana di questi avvoltoi. Quasi scomparso nel resto d’Europa e della Sardegna il grifone, Gyps fulvis, continua a nidificare sugli aspri costoni rocciosi di Montresta, tra Bosa e Alghero. Intorno a questa lingua d'asfalto si snodano una sequenza di paesaggi mozzafiato e di storia. vicino a Capo Marrargiu, ad esempio, sorgeva la base segreta paramilitare di Gladio. Ma sulla strada si incontra anche l'indicazione per il parco archeologico di Nuraghe Appiu (Villanova Monteleone). Tra le altre chicche del territorio ci sono i nuraghi e la necropoli di Anghelu Ruju, E poi c’è la montagna di Badde Orca, 700 metri di altezza che si fermano nella caletta di Managu. Poco prima di arrivare a Bosa ci sono le aree di Torre Argentina, Tentizzos e S’Abba Druche, spiagge e distese di roccia bianca perfette per una giornata di relax dopo i km macinati in moto. Se invece di Bosa, preferite avere come base Alghero, vi suggeriamo di percorrere il tratto finale della strada che vi porta “a casa” verso l'ora del tramonto, per vedere il sole perdersi verso Capo Caccia.
La moto:
Noi ci siamo stati con una Suzuki V-Strom 1000, un mezzo ideale per godersi il panorama e viaggiare in relax. I bassi e i medi corposi della maxicrossover di Hamamatsu ci hanno permesso di vivere la Bosa-Alghero in tutta comodità, godendoci il panorama e, qualche volta (forse più di qualche volta...) aumentare il ritmo per godersi i saliscendi e le curve dolci della costa. La posizione in sella e il parabrezza regolabile su due posizioni offrono un confort più che adeguato e la sella abbondante è spaziosa e comoda anche per l'eventuale passeggero. Il nostro esemplare era dotato del Kit Action (in promozione in questi giorni sul sito ufficiale) che comprende, tra le altre cose il cavalletto centrale, il paramani e il kit di borse laterali. Queste ultime hanno rappresentato l'unico “neo” di questa moto: poco capienti e sagomate in maniera irregolare, non sono adatte per un viaggio lungo. Molto meglio sfruttarle per qualche gita o per il commuting urbano.
Link utili:
Sbarcati a Porto Torres verso sera, abbiamo pernottato in un b&b della zona, che consigliamo: Villa Asinara ha delle stanze molto comode e un parcheggio sicuro sia per moto sia per auto (clicca qui).
Per quanto riguarda il mangiare, la zona offre numerosi ristoranti di pesce, tutti validi e dai prezzi decisamente contenuti. Se però volete regalarvi un pranzo "spettacolare" al termine di una bella gitarella su strada bianca (facile), vi consigliamo l'agri-campeggio Elighes Uttiosos (qui il sito) a Santu Lussorgiu (Oristano). Le specialità sono di terra (tra cui il celebre maialino) e fidatevi, per prezzo e qualità una gita ne vale davvero la pena.
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