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Bonus bici e monopattino elettrico, terminati i fondi. Cosa succede adesso?

Costa invitava a prendersela comoda, senza sovraccaricare la piattaforma. In realtà era solo una questione di tempo: i 600mila utenti che l’hanno capito hanno ottenuto il bonus, gli altri sono rimasti a bocca asciutta. I 215 milioni stanziati sono finiti in sole 24 ore. Adesso bisognerà aspettare - e sperare - che ne arrivino altri
Bonus bici
La favola è durata 24 ore: il click-day del 3 novembre ha mandato in tilt il sito del ministro, costretto migliaia di utenti ad interminabili e frustranti ore di attesa e letteralmente prosciugato i 215 milioni di euro stanziati per il bonus mobilità.
Nonostante le raccomandazione del ministero, che chiedeva ai beneficiari del bonus bici di non precipitarsi sulla piattaforma, in migliaia, a partire dalle 9.30 di martedì, hanno tentato l’accesso al sito. Fortunati i 600mila che sono riusciti appena in tempo ad accaparrarsi il voucher o il rimborso: ora i fondi sono finiti e tutti gli altri dovranno attendere (e sperare), quanto non è dato saperlo. Il ministro Costa si è limitato a raccomandare agli esclusi di conservare scontrini e prove d’acquisto, senza tuttavia sbilanciarsi troppo in fatto di nuovi fondi da stanziare: “Nessun cittadino sarà lasciato indietro - ha detto - rimborseremo tutti”. Anche il Mistero dell’Ambiente invita "chi non abbia ottenuto il rimborso per mancanza di risorse a conservare i relativi documenti contabili degli acquisti di beni e servizi incentivati dal Programma tra il 4 maggio 2020 e il 2 novembre 2020", ma ovviamente si resta sul vago con le più classiche delle promesse all'italiana... Bisogna aspettare ma non si sa fino a quando.

 Un vicenda che già, tra rinvii e ritardi, era come si dice “nata male” e che, terminata, non ha certo riscosso calorosi apprezzamenti da parte dalle diverse associazioni di consumatori che, constatato lo stato delle cose, hanno immediatamente chiesto chiarimenti sulle responsabilità dei soggetti coinvolti. Tra questi, oltre ovviamente al ministero dell’Ambiente, anche la società Sogei che per conto del ministero dell’Economia gestisce la piattaforma a Poste Italiane, il cui provider dello SPID (l’identità digitale necessaria alla richiesta del bonus) è andato in tilt impedendo l’accesso a tutti i suoi utenti. Il Codacons intanto promette esposti in Procura e l’Unc chiede al ministro Costa “di mantenere la promessa fatta martedì inserendo nella legge di Bilancio tutti i milioni necessari a coprire tutte le domande”.

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