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A BikeUp le artigianali d’eccellenza

Gli artigiani italiani sono un punto di riferimento anche per le due ruote elettriche

Favolaro punta su Fire ed Excalibur 

L’eccellenza italiana nel comparto delle due ruote a pedali è in parte merito di piccoli produttori artigianali che creano modelli di alto di gamma, spesso personalizzati sulle esigenze dei clienti. A confermarlo sono le bici a pedalata assistita esposte da alcuni specialisti durante BikeUp di Bergamo. Uno di questi è FM Bike presente con alcune MTB come la Venom, ma soprattutto con due modelli  con marchio Favolaro. Il primo è la Fire EGX, un’e-bike progettata appositamente per le donne che desiderano effettuare spostamenti comodi e veloci in città e fuori città. In particolare, in telaio con disegno a scavalco basso è pensato per avere una ridotta altezza da terra per consentire di appoggiare i piedi a bici ferma senza difficoltà. Il tutto senza rinunciare alle prestazioni come conferma un peso light di 17 kg e l’impiego di componenti di qualità, come il cambio Sram a 12 velocità e il kit elettrico con motore Polini E-P3+ da 75 Nm accoppiato ad accumulatori da 500 Wh. Il prezzo è intorno ai 4.000 euro e varia in base alle componenti scelte. Costa un po’ di più (circa 6.300 euro) l’Excalibur EGX, una gravel sempre motorizzata Polini E-P3+ con batterie integrate da 500 Wh, ma in opzione si può aggiungere un range extender nel porta borraccia da 250 Wh. A renderla interessante sono la qualità costruttiva del telaio con tubi curvi, cavi interni e geometrie per la massima efficienza della pedalata. Proposta (ma si può personalizzare) con componenti di alto di gamma come la trasmissione Sram Rival AXS, un cambio elettronico senza fili.

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Ciocc, l’eRoad diventa E-Supremo

E-bike decisamente raffinata è la Ciocc E-Supremo, eRoad con telaio e forcella in carbonio realizzati a mano in Italia dalla stessa società bergamasca, sempre con con dimensioni su misura del biker. Accortezze che consentono di ottenere un’e-bike dalla guida molto precisa, dall’elevata efficienza e con una peso contenuto a 13 kg. Un risultato, quest’ultimo, apprezzabile considerata l’adozione di un kit “vero”, il Polini con motore E-P3+ da 75 Nm alimentato dalle batterie integrate da 500 Wh. Una capacità che consente autonomie di oltre 200 km con il livello di assistenza più basso dei cinque previsti, che si riducono a circa 60-85 km se si sceglie la modalità che aggiunge il 400% di supporto elettrico alla forza dei pedali. Ha ruote da 28”, freni flat con rotori da 160 mm e cambio elettronico Shimano Dura Ace con doppia corona anteriore e 12 pignoni posteriori per un totale di 24 marce. Il costo è intorno ai 12.000 euro. 

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Le hyperbike di Sem e Cybro

Altri due produttori che meritano una citazione sono Sem Bike e Cybro, entrambe produttori di hyperbike per l’offroad già note, ma oggetto di costanti miglioramenti. La Sem Bike ha mostrato l’evoluzione della S1, MTB estrema da usare soltanto in aree private visto i “numeri” fuori legge”: motore da 4 kW per velocità di 60 km/h. Extra large sono pure le batterie da 1,3 kW per autonomie fino a 70 km. Ha un telaio di derivazione motociclistica con baricentro basso e motore centrale portante al quale sono collegati l’avantreno e il forcellone posteriore con sospensione progressiva (più sostenuta all’aumentare della velocità). Ha forcella Öhlins 38 a doppia piastra, ammortizzatore TTX 22 (entrambe con corsa di 200 mm),  freni Magura MT7 con dischi da 203 mm e ruote mullet da 29” e 27.5”. Della Cybro N°07 abbiamo già scritto, ma ricordiamo i punti salienti: telaio in carbonio con configurazione mullet, forcella Intend Infinity da 215 mm e ammortizzatore Hover Black da 230 mm, freni Magura MT7 e cambio nel mozzo Rohloff a 14 rapporti. Ha motore Sachs RS da 112 Nm di coppia e velocità di 45 km/h alimentato da batterie da 630 Wh
 

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