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Autovelox: Italia primo paese in EU per aumento multe

Altro primato italiano di cui andare fieri: il Bel Paese è il primo in europa per incremento delle multe, +956%. Sarcasmo a parte, il problema non è di poco conto, autovelox trappola e limiti spesso e volentieri mal segnalati (o per nulla segnalati) portano a un’infinità di ricorsi… Quest’ultimi- ecco il bello- risultano per giunta essere sempre più dispendiosi, faticosi e incerti. Insomma, tutto sembra portare in un'unica direzione: fare cassa.
Attenti alle multe!
L’incremento delle multe in Italia ha segnato un bel +956%. Il Centro Studi e Ricerche Sociologiche “Antonella Di Benedetto” per Contribuenti.it, l’Associazione contribuenti Italiani, ha infatti elaborato i dati forniti delle polizie locali e stradali dei singoli stati del'Ue, arrivando alla (spiacevole) conclusione che il nostro paese è in assoluto quello in cui il numero delle sanzioni è maggiormente aumentato. In particolare, i risultati degli studi parlano di un incremento delle multe nell’ultimo triennio del 976% nel Nord Est, del 971% nel Centro, del 926% nel Nord Ovest, del 921% nel Sud e del 896% nelle Isole.  Giusto per farsi un’idea del fenomeno, basta considerare questo: in città come  Milano e Napoli, ogni 10 minuti viene elevata una multa… Certo, si potrebbe pensare, più che all’incremento delle multe, all’incremento delle violazioni stradali che gli italiani compiono quotidianamente in sella o al volante, ma chiaramente, il solo rispetto del Codice della Strada non è in grado di assicurare a automobilisti e motociclisti tranquillità assoluta in questo senso: il problema sta infatti nelle “trappole” disseminate per le strade italiane. Autovelox nascosti o, nella migliore delle ipotesi, mal segnalati e cartelli stradali indicanti limiti e divieti praticamente invisibili sono infatti responsabili della maggior parte delle sanzioni e, conseguentemente, degli infiniti ricorsi. Ricorsi tra l’altro che, va detto, risultano sempre più complicati e dispendiosi: appellarsi al giudice di pace richiede un esborso di 43 euro (tasse statali), nonché di un bel carico di affanni per districarsi nella famosa burocrazia italiana e che spesso e volentieri, in molti potrebbero confermarlo, non sono nemmeno minimamente in grado di assicurare alcuna esenzione dal pagamento della multa. Inoltre, in caso positivo, quando cioè il ricorso viene vinto dal cittadino, non è dato sapere né come né quando il rimborso sarà effettivamente elargito dai singoli comuni. L’alternativa? fare ricorso al prefetto; ma attenzione: in questo caso, se si perde, la multa, semplicemente, raddoppia!
Fare cassa in primis, dunque, una strategia tanto vecchia quanto conosciuta: fare di tutto perché sulla strada si possa essere multati senza neppure sapere con precisione il motivo (o per lo meno essere chiaramente avvistai della regola vigente), rendendo poi ricorsi e rimborsi lunghi, faticosi, incerti e dispendiosi…
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