Pedaggio Autostrade, ecco tutti gli aumenti 2016
Pedaggi autostrade aumenti 2016 - A partire dal 1 gennaio 2016 alcuni tratti della rete autostradale italiana saranno interessati da rincari causati dagli adeguamenti sui costi, decisi dal ministero del Trasporti e da quello dell’Economia. Sulla rete di Autostrade per l’Italia l’incremento medio previsto è dell’1,09% e Aiscat protesta: “Concesso solo a 6 società”
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Politica e trasporti
Incremento medio +1.09%
Oltre a quelli del Telepass, il cui canone mensile per l’opzione Premium è raddoppiato con l’inizio del nuovo anno, a salire saranno anche, in media, i costi dei pedaggi autostradali. A partire dal primo gennaio infatti, si registrano rincari medi su tutte le tratte: i maggiori interessano nel dettaglio Satap tronco A4 (Torino-Milano) che registra un +6,5%, con a seguire Strada dei Parchi +3,45%, Tangenziale Est Spa +2,10%, Autostrade per l’Italia +1,09%, Pedemontana Lombarda +1% e Ativa +0,03%.
La causa degli aumenti, come lo stesso ministero delle infrastrutture ha ricordato tramite un’apposita nota, va rintracciata nell’entrata in vigore degli adeguamenti delle tariffe di pedaggio autostradale, a sua volta derivante dalla firma dei decreti interministeriali tra il il ministro dei trasporti stesso e il ministro dell’Economia.
“Per le Società per le quali è in fase di aggiornamento il relativo Piano Economico Finanziario - si legge nei decreti interministeriali -gli aumenti tariffari sono stati provvisoriamente sospesi, posticipandone l’eventuale adeguamento all’approvazione dei suddetti piani. L’aumento medio attualmente riconosciuto, calcolato sui veicoli-km che si prevede saranno percorsi sull’intera rete autostradale nel 2016, risulta pari allo 0,86%”.
Lamentando i gravi danni che le diverse società per le quali non è stato ancora previsto un adeguamento dei costi dovranno fronteggiare, l’ Aiscat, l’associazione che riunisce tutte le concessionarie autostradali, ha diffuso una nota spiegando che “ancora una volta al riconosciuto impegno del settore autostradale italiano non è corrisposto analogo impegno da parte del Governo che ha concesso gli adeguamenti previsti contrattualmente solo a 6 società su 27”. “La maggior parte dei piani finanziari delle concessionarie autostradali, scaduti tra il 2012 e il 2013 - prosegue la nota -non risultano ad oggi ancora approvati da parte dei ministeri competenti nonostante siano stati presentati tempestivamente da parte dei concessionari e nonostante esistano precise indicazioni emanate dal Cipe sulla tempistica relativa”. "Questo comporta, oltre ad una violazione della normativa e del contratto - conclude l’associazione -gravi danni per i concessionari i quali - in mancanza di un piano approvato - non sono messi in grado di effettuare gli ulteriori investimenti previsti, minando la credibilità delle aziende e del Paese con pesanti ripercussioni sulla bancabilità dei progetti”.
Di seguito il dettaglio dei rincari per gli adeguamenti riconosciuti dai Decreti Interministeriali
Asti-Cuneo S.p.A. 0,00%; ATIVA S.p.A. 0,03%; Autostrada del Brennero S.p.A. 0,00%; Autovie Venete S.p.A. 0,00%; Brescia-Padova S.p.A. 0,00%; Consorzio Autostrade Siciliane 0,00%; CAV S.p.A. 0,00%; Centro Padane S.p.A. 0,00%; Autocamionale della Cisa S.p.A. 0,00%; Autostrada dei Fiori S.p.A. 0,00%; Milano Serravalle Milano Tangenziali S.p.A. 0,00%; Tangenziale di Napoli S.p.A. 0,00%; RAV S.p.A. 0,00%; SALT S.p.A. 0,00%; SAT S.p.A. 0,00%; Autostrade Meridionali (SAM) S.p.A. 0,00%; SATAP Tronco A4 S.p.A. 6,50%; SATAP Tronco A21 S.p.A. 0,00%; SAV S.p.A. 0,00%; SITAF S.p.A. 0,00%; Torino - Savona S.p.A. 0,00%; Strada dei Parchi S.p.A. 3,45%; Bre.be.mi. 0,00%,TEEM 2,10% e Pedemontana Lombarda 1,00%.
Oltre a quelli del Telepass, il cui canone mensile per l’opzione Premium è raddoppiato con l’inizio del nuovo anno, a salire saranno anche, in media, i costi dei pedaggi autostradali. A partire dal primo gennaio infatti, si registrano rincari medi su tutte le tratte: i maggiori interessano nel dettaglio Satap tronco A4 (Torino-Milano) che registra un +6,5%, con a seguire Strada dei Parchi +3,45%, Tangenziale Est Spa +2,10%, Autostrade per l’Italia +1,09%, Pedemontana Lombarda +1% e Ativa +0,03%.
La causa degli aumenti, come lo stesso ministero delle infrastrutture ha ricordato tramite un’apposita nota, va rintracciata nell’entrata in vigore degli adeguamenti delle tariffe di pedaggio autostradale, a sua volta derivante dalla firma dei decreti interministeriali tra il il ministro dei trasporti stesso e il ministro dell’Economia.
“Per le Società per le quali è in fase di aggiornamento il relativo Piano Economico Finanziario - si legge nei decreti interministeriali -gli aumenti tariffari sono stati provvisoriamente sospesi, posticipandone l’eventuale adeguamento all’approvazione dei suddetti piani. L’aumento medio attualmente riconosciuto, calcolato sui veicoli-km che si prevede saranno percorsi sull’intera rete autostradale nel 2016, risulta pari allo 0,86%”.
Lamentando i gravi danni che le diverse società per le quali non è stato ancora previsto un adeguamento dei costi dovranno fronteggiare, l’ Aiscat, l’associazione che riunisce tutte le concessionarie autostradali, ha diffuso una nota spiegando che “ancora una volta al riconosciuto impegno del settore autostradale italiano non è corrisposto analogo impegno da parte del Governo che ha concesso gli adeguamenti previsti contrattualmente solo a 6 società su 27”. “La maggior parte dei piani finanziari delle concessionarie autostradali, scaduti tra il 2012 e il 2013 - prosegue la nota -non risultano ad oggi ancora approvati da parte dei ministeri competenti nonostante siano stati presentati tempestivamente da parte dei concessionari e nonostante esistano precise indicazioni emanate dal Cipe sulla tempistica relativa”. "Questo comporta, oltre ad una violazione della normativa e del contratto - conclude l’associazione -gravi danni per i concessionari i quali - in mancanza di un piano approvato - non sono messi in grado di effettuare gli ulteriori investimenti previsti, minando la credibilità delle aziende e del Paese con pesanti ripercussioni sulla bancabilità dei progetti”.
Di seguito il dettaglio dei rincari per gli adeguamenti riconosciuti dai Decreti Interministeriali
Asti-Cuneo S.p.A. 0,00%; ATIVA S.p.A. 0,03%; Autostrada del Brennero S.p.A. 0,00%; Autovie Venete S.p.A. 0,00%; Brescia-Padova S.p.A. 0,00%; Consorzio Autostrade Siciliane 0,00%; CAV S.p.A. 0,00%; Centro Padane S.p.A. 0,00%; Autocamionale della Cisa S.p.A. 0,00%; Autostrada dei Fiori S.p.A. 0,00%; Milano Serravalle Milano Tangenziali S.p.A. 0,00%; Tangenziale di Napoli S.p.A. 0,00%; RAV S.p.A. 0,00%; SALT S.p.A. 0,00%; SAT S.p.A. 0,00%; Autostrade Meridionali (SAM) S.p.A. 0,00%; SATAP Tronco A4 S.p.A. 6,50%; SATAP Tronco A21 S.p.A. 0,00%; SAV S.p.A. 0,00%; SITAF S.p.A. 0,00%; Torino - Savona S.p.A. 0,00%; Strada dei Parchi S.p.A. 3,45%; Bre.be.mi. 0,00%,TEEM 2,10% e Pedemontana Lombarda 1,00%.
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