Auto senza pilota: l'Italia dà il via alla sperimentazione
Chiarendo gli interventi strutturali necessari ed individuando i soggetti attivi che ne potranno fare richiesta, il Decreto Smart Road apre in Italia alla sperimentazione dei veicoli a guida automatica sulle strade pubbliche. È orami una questione di tempo: a breve, anche sulle nostre strade, ci si potrà imbattere in veicoli che circolano senza pilota
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Guida autonoma anche in Italia
Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 90 del 18 aprile, il decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 28 febbraio 2018 apre in Italia alla sperimentazione su strada dei veicoli a guida autonoma. Smart road - questo il nome del decreto previsto dalla Legge di Bilancio 2018 - chiarisce gli interventi infrastrutturali previsti entro il 2025, l’iter burocratico e l’istruttoria necessaria per la richiesta di sperimentazione, i soggetti attivi e che possono farne richiesta, nonché le responsabilità del guidatore a bordo delle auto a guida automatica, vale a dire - per usare la definizione del Ministero - di un “veicolo dotato di tecnologie capaci di adottare e attuare comportamenti di guida senza l'intervento attivo del guidatore, in determinati ambiti stradali e condizioni esterne”.
Il primo passo è quello dell’adeguamento “digitale” della rete stradale nazionale, necessario a permettere il dialogo con e tra i veicoli intelligenti che vi circoleranno; un obbiettivo, questo, che s’intende raggiungere, almeno in parte (quindi in particolare sulle infrastrutture appartenenti alla rete TEN-T) entro il 2025. Successivamente - la data indicata è quella del 2030 - saranno poi attivati ulteriori servizi, dalla deviazione dei flussi di traffico, alla gestione dinamica degli accessi, dei parcheggi e dei rifornimenti. I costi - specifica la nota del Ministero - saranno a carico del concessionario o del gestore dell’infrastruttura.
Il Decreto individua anche i soggetti e le modalità con cui essi potranno accedere alla fase di sperimentazione sulle strade pubbliche: “l'autorizzazione di cui al comma 1 può essere chiesta, singolarmente o in maniera congiunta, dal costruttore del veicolo equipaggiato con le tecnologie di guida automatica, nonché dagli istituti universitari e dagli enti pubblici e privati di ricerca che conducono sperimentazioni su veicoli equipaggiati con le tecnologie di automazione della guida”.
La sperimentazione potrà essere effettuata solo con veicoli già omologati per la guida tradizionale; eccezioni potranno essere tuttavia concesse in caso di nuove soluzioni tecnologiche da testare su strada: “l'autorizzazione - chiarisce il Decreto - può essere rilasciata con riferimento unicamente a veicoli che siano già stati omologati, nella versione priva delle tecnologie di guida automatica, secondo la normativa vigente. Rimane impregiudicata la facoltà per le fabbriche costruttrici di veicoli a motore e di rimorchi, loro rappresentanti, concessionari e commissionari, per i costruttori delle tecnologie di guida automatica, nonché per gli istituti universitari e gli enti pubblici e privati di ricerca che conducono sperimentazioni su veicoli di effettuare prove di validazione su strada di un nuovo modello precedenti l'avvio della produzione in serie, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 24 novembre 2001, n. 474”.
Da riportare, infine, anche quanto specificato in riferimento alla responsabilità del guidatore, il quale dovrà necessariamente “essere sempre in grado di assumere il controllo del veicolo indipendentemente dal grado di automazione dello stesso, in qualunque momento se ne presenti la necessità agendo sui comandi del veicolo in assoluta precedenza sui sistemi automatizzati”.
Il dado è tratto e, tra qualche mese, non sarà così difficile imbattersi, anche in Italia, in veicoli che circolano senza pilota.
Il primo passo è quello dell’adeguamento “digitale” della rete stradale nazionale, necessario a permettere il dialogo con e tra i veicoli intelligenti che vi circoleranno; un obbiettivo, questo, che s’intende raggiungere, almeno in parte (quindi in particolare sulle infrastrutture appartenenti alla rete TEN-T) entro il 2025. Successivamente - la data indicata è quella del 2030 - saranno poi attivati ulteriori servizi, dalla deviazione dei flussi di traffico, alla gestione dinamica degli accessi, dei parcheggi e dei rifornimenti. I costi - specifica la nota del Ministero - saranno a carico del concessionario o del gestore dell’infrastruttura.
Il Decreto individua anche i soggetti e le modalità con cui essi potranno accedere alla fase di sperimentazione sulle strade pubbliche: “l'autorizzazione di cui al comma 1 può essere chiesta, singolarmente o in maniera congiunta, dal costruttore del veicolo equipaggiato con le tecnologie di guida automatica, nonché dagli istituti universitari e dagli enti pubblici e privati di ricerca che conducono sperimentazioni su veicoli equipaggiati con le tecnologie di automazione della guida”.
La sperimentazione potrà essere effettuata solo con veicoli già omologati per la guida tradizionale; eccezioni potranno essere tuttavia concesse in caso di nuove soluzioni tecnologiche da testare su strada: “l'autorizzazione - chiarisce il Decreto - può essere rilasciata con riferimento unicamente a veicoli che siano già stati omologati, nella versione priva delle tecnologie di guida automatica, secondo la normativa vigente. Rimane impregiudicata la facoltà per le fabbriche costruttrici di veicoli a motore e di rimorchi, loro rappresentanti, concessionari e commissionari, per i costruttori delle tecnologie di guida automatica, nonché per gli istituti universitari e gli enti pubblici e privati di ricerca che conducono sperimentazioni su veicoli di effettuare prove di validazione su strada di un nuovo modello precedenti l'avvio della produzione in serie, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 24 novembre 2001, n. 474”.
Da riportare, infine, anche quanto specificato in riferimento alla responsabilità del guidatore, il quale dovrà necessariamente “essere sempre in grado di assumere il controllo del veicolo indipendentemente dal grado di automazione dello stesso, in qualunque momento se ne presenti la necessità agendo sui comandi del veicolo in assoluta precedenza sui sistemi automatizzati”.
Il dado è tratto e, tra qualche mese, non sarà così difficile imbattersi, anche in Italia, in veicoli che circolano senza pilota.
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