Antonello Montante, ex presidente di EICMA, condannato a 14 anni di carcere
L’ex presidente di EICMA e vicepresidente di ANCMA è stato condannato in primo grado a 14 anni di carcere per “associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e accesso abusivo a sistema informatico”. Il gup ha accolto la linea dell’accusa, aumentandone la pena detentiva
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Condanna a 14 anni di carcere
Antonello Montante importante esponente di Confindustria di cui è stato presidente di Sicindustria e poi EICMA nonché vicepresidente di ANCMA, è stato condannato con rito abbreviato (quindi con uno sconto di un terzo sulla pena) a 14 anni di reclusione. Montante era accusato di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e accesso abusivo a sistema informatico. Secondo l’accusa aveva creato il cosiddetto "Sistema Montante": una rete di spionaggio utilizzata per salvaguardare se stesso e colpire gli avversari. La condanna va oltre le richieste dell’accusa che aveva chiesto 10 anni e 6 mesi."Il dispositivo della sentenza - ha detto il pm Bertone - mi pare che dia largamente conto della fondatezza dell'accusa e dello straordinario lavoro della Procura di Caltanissetta e fa in qualche modo anche giustizia di alcune affermazioni che ho avuto modo di sentire durante il processo". Uno dei legali di Montante, Giuseppe Panepinto, che ha difeso il leader di Confindustria insieme al professore Carlo Taormina, ha ribadito così la linea difensiva: "Rivendichiamo la titolarità in capo a Montante di essere stato e di essere ancora il vessillo dell'antimafia e chi lo vuole abbattere è il potere mafioso che è riemerso, purtroppo allineato a quello giudiziario che inconsapevolmente sta dando un forte contributo alla sua vittoria".
Si è così conclusa la prima parte dell’inchiesta sul sistema Montante iniziata nel 2014, dopo le dichiarazioni di alcuni pentiti che avevano parlato delle frequentazioni dell’ex presidente di Sicilindustria Montante, protagonista della cosiddetta svolta antimafia dell’associazione siciliana degli industriali promettendo l’espulsione di chi non denunciava il racket. In realtà, a quanto risulta dalle indagini, nessun imprenditore vicino ai clan sarebbe mai stato cacciato e anzi lo stesso Montante avrebbe avuto frequentazioni con noti capi clan. Per questo Montante è ancora indagato per concorso esterno in associazione mafiosa.
Antonello Montante importante esponente di Confindustria di cui è stato presidente di Sicindustria e poi EICMA nonché vicepresidente di ANCMA, è stato condannato con rito abbreviato (quindi con uno sconto di un terzo sulla pena) a 14 anni di reclusione. Montante era accusato di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e accesso abusivo a sistema informatico. Secondo l’accusa aveva creato il cosiddetto "Sistema Montante": una rete di spionaggio utilizzata per salvaguardare se stesso e colpire gli avversari. La condanna va oltre le richieste dell’accusa che aveva chiesto 10 anni e 6 mesi."Il dispositivo della sentenza - ha detto il pm Bertone - mi pare che dia largamente conto della fondatezza dell'accusa e dello straordinario lavoro della Procura di Caltanissetta e fa in qualche modo anche giustizia di alcune affermazioni che ho avuto modo di sentire durante il processo". Uno dei legali di Montante, Giuseppe Panepinto, che ha difeso il leader di Confindustria insieme al professore Carlo Taormina, ha ribadito così la linea difensiva: "Rivendichiamo la titolarità in capo a Montante di essere stato e di essere ancora il vessillo dell'antimafia e chi lo vuole abbattere è il potere mafioso che è riemerso, purtroppo allineato a quello giudiziario che inconsapevolmente sta dando un forte contributo alla sua vittoria".
Si è così conclusa la prima parte dell’inchiesta sul sistema Montante iniziata nel 2014, dopo le dichiarazioni di alcuni pentiti che avevano parlato delle frequentazioni dell’ex presidente di Sicilindustria Montante, protagonista della cosiddetta svolta antimafia dell’associazione siciliana degli industriali promettendo l’espulsione di chi non denunciava il racket. In realtà, a quanto risulta dalle indagini, nessun imprenditore vicino ai clan sarebbe mai stato cacciato e anzi lo stesso Montante avrebbe avuto frequentazioni con noti capi clan. Per questo Montante è ancora indagato per concorso esterno in associazione mafiosa.
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