Salta al contenuto principale

Alpina Aris, è elettrica ma non si vede

La nuova bici a pedalata assistita di Alpina punta su un look da bici muscolare con il motore nel mozzo e le batterie nel tubo obliquo. Ha autonomia di 70 km, cambio a 7 velocità, freni a disco meccanici e due comodi portapacchi. Sarà disponibile da aprile a 1.447 euro
In gamma altre quattro e-bike
Arriva ad aprile la Aris, city bike a pedalata assistita di Alpina, marchio attivo dal 1976 nella produzione di cicli da città che, a dispetto del nome montano, vengono progettate, sviluppate e assemblate a Cesena. L’ultima arrivata è un omaggio ad Aristotele e segue la tradizione aziendale di battezzare i propri modelli con nomi in onore della cultura greca. L'aspetto è quello di una bici tradizionale con il motore da 45 Nm nel mozzo della ruota posteriore e gli accumulatori nascosti all’interno del tubo obliquo. Elementi da 368 Wh che dovrebbero garantire un’autonomia fino a 70 km e che si possono ricaricare comodamente a casa estraendoli dall’apertura vicina al movimento centrale. Il telaio è in alluminio, è proposta nella variante da donna con scavalco basso e da uomo con tubo orizzontale a disegnare il classico triangolo. Entrambe hanno doppio portapacchi per renderla pratica anche per le commissioni quotidiane, impianto luci, cambio a 7 rapporti e freni a disco meccanici. La Aris sarà in vendita con un prezzo consigliato di 1.447 euro. Ad accoglierla sono gli altri quattro modelli in gamma, a cominciare dalla Alfa (1.773 euro), sempre offerta nelle varianti Man e Lady, ma con linee più classiche e batterie poste sul portapacchi posteriore. In listino ci sono pure l’Athena (1.750 euro) e l’Agorà (1.750 euro), entrambe delle monotubo con forcella ammortizzata e cambio a 6 velocità. Completa il listino l’Atlanta (1.923 euro) con batterie integrate e motore nel mozzo, ruote da 28”, cambio a 7 rapporti e ammortizzatore anteriore. Disponibile con telaio da uomo o da donna.
Aggiungi un commento