Allo specchio - Triumph Thruxton vs Kawasaki W 800
Sembrano vecchie “café racer”, le moto elaborate dei rockers inglesi degli anni 60. In realtà sono due stradali facili ed eleganti, da usare tutti i giorni senza problemi
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Moto
Come sono fatte
Aun occhio poco esperto queste due moto possono sembrare sportive d’epoca perfettamente restaurate, belle sì ma delicate e impossibili da usare tutti i giorni. In realtà la Kawasaki W 800 Special Edition e la Triumph Thruxton 900 sono due stradali moderne e affidabili che ricordano solo nello stile le “café racer” anni 60, le sportive degli anni 60 che correvano a Londra nelle mani dei “rockers”. Entrambe montano motori bicilindrici frontemarcia raffreddati ad aria (l’inglese di 865 cm3 di cilindrata, il giapponese di 773 cm3) e si somigliano anche parecchio nell’estetica, ma su strada sono molto diverse nel carattere e nelle possibilità di utilizzo. La Kawasaki in apparenza sembra più “cattiva”, ma in realtà è una moto facile e rassicurante, perfetta per chi è alle prime armi e per chi cerca una moto “facile”, da usare tutti i giorni in città. La Thruxton invece ha un carattere più deciso: una vera sportiva “old style” dalle prestazioni sempre controllabili. I prezzi non sono bassi in assoluto, ma appaiono corretti vista la qualità di entrambe.
Triumph Thruxton
Su strada
La Thruxton non ha solo l’aspetto da sportiva: basta fare qualche chilometro per apprezzare il suo brillante bicilindrico che sale veloce fino alla zona rossa (circa 7.500 giri) accompagnato dalla voce vigorosa dell’impianto di scarico Arrow. La maneggevolezza è buona, ma la Triumph non è un fuscello e quando il ritmo sale va guidata un po’ di forza, rivelandosi efficace e divertente su qualunque percorso. L’impianto frenante se la cava bene, solo viaggiando “allegri” si apprezzerebbe un doppio disco anteriore.
In autostrada
La Thruxton non ama le lunghe trasferte autostradali, ma non per la mancanza di un riparo dall’aria, quanto per la sua posizione di guida: il busto piegato in avanti viene “sostenuto” dall’aria, ma le pedane arretrate fanno piegare molto le gambe. Ci ha piacevolmente sorpreso invece il motore che ai regimi medio-alti trasmette poche vibrazioni sul manubrio (meno della Kawa). Buone la stabilità e la precisione nei curvoni veloci, così come l’autonomia attorno ai 300 chilometri.
In città
Il manubrio basso non disturba neanche in città. Peso e dimensioni sono leggermente superiori alla W 800, ma anche la Triumph si muove bene nel traffico. Il motore è piacevole da utilizzare, ha un’erogazione fluida e brillante. Scalda un bel po’, d’estate può essere fastidioso. Nulla da dire su cambio e frizione, morbidi e precisi. Migliorabili gli ammortizzatori, un po’ troppo secchi sulle buche. Giudizio positivo invece per l’impianto frenante, potente quanto basta ma sempre modulabile.
Rilevamenti
-Velocità massima: 186,6 km/h
-Accelerazione da 0 a 100 km/h: 5,1 secondi
-Frenata da 100 km/h: 40,9 metri
-Autnomia a 120 km/h: 304,3 km
-Prezzo: 9.500 euro
Kawasaki W 800
Su strada
La W 800 è un vero godimento viaggiando sulle strade secondarie con un filo di gas e gustandosi il panorama. Tra le curve si destreggia bene, è leggera e maneggevole, ma la ciclistica sincera se la cava discretamente anche andando più forte (in queste situazioni però la Thruxton è migliore). ll motore è gradevolissimo, da 2.000 giri in su sale fluido e regolare: meglio però cambiare marcia presto, intorno ai 4-5.000 giri perché l’allungo non è granché.
In autostrada
Anche la Kawa non è tra le moto più adatta per affrontare viaggi impegnativi. La posizione di guida è più confortevole di quella della Triumph, ma si resta più esposti e il cupolino ripara poco dall’aria. Il vero problema della W 800 è la generosa dose di vibrazioni che il motore trasmette su sella e pedane ai regimi medio-alti (giusto verso i 130 km/h). La ciclistica digerisce bene i curvoni veloci e il motore poco assetato garantisce un’autonomia media di oltre 200 chilometri, nonostante il serbatoio piccolo.
In città
A parte gli sguardi che attira questa versione SE accessoriata, la W 800 è perfetta da utilizzare tutti i giorni in città. Agile e maneggevole, ha una sella bassa che infonde sicurezza e un ottimo raggio di sterzo che consente di manovrare in scioltezza anche nel traffico intenso. Il motore fluido e pronto permette di usare poco il cambio e non scalda, una dote apprezzabile quando si rimane fermi in coda. Così così la frenata: davanti il disco è più che sufficiente, mentre il tamburo è deboluccio.
Rilevamenti
-Velocità massima: 171,3 km/h
-Accelerazione da 0 a 100 km/h: 6,3 secondi
-Frenata da 100 km/h: 45 metri
-Autnomia a 90 km/h: 280,4 km
-Prezzo: 8.660 euro
Aun occhio poco esperto queste due moto possono sembrare sportive d’epoca perfettamente restaurate, belle sì ma delicate e impossibili da usare tutti i giorni. In realtà la Kawasaki W 800 Special Edition e la Triumph Thruxton 900 sono due stradali moderne e affidabili che ricordano solo nello stile le “café racer” anni 60, le sportive degli anni 60 che correvano a Londra nelle mani dei “rockers”. Entrambe montano motori bicilindrici frontemarcia raffreddati ad aria (l’inglese di 865 cm3 di cilindrata, il giapponese di 773 cm3) e si somigliano anche parecchio nell’estetica, ma su strada sono molto diverse nel carattere e nelle possibilità di utilizzo. La Kawasaki in apparenza sembra più “cattiva”, ma in realtà è una moto facile e rassicurante, perfetta per chi è alle prime armi e per chi cerca una moto “facile”, da usare tutti i giorni in città. La Thruxton invece ha un carattere più deciso: una vera sportiva “old style” dalle prestazioni sempre controllabili. I prezzi non sono bassi in assoluto, ma appaiono corretti vista la qualità di entrambe.
Triumph Thruxton
Su strada
La Thruxton non ha solo l’aspetto da sportiva: basta fare qualche chilometro per apprezzare il suo brillante bicilindrico che sale veloce fino alla zona rossa (circa 7.500 giri) accompagnato dalla voce vigorosa dell’impianto di scarico Arrow. La maneggevolezza è buona, ma la Triumph non è un fuscello e quando il ritmo sale va guidata un po’ di forza, rivelandosi efficace e divertente su qualunque percorso. L’impianto frenante se la cava bene, solo viaggiando “allegri” si apprezzerebbe un doppio disco anteriore.
In autostrada
La Thruxton non ama le lunghe trasferte autostradali, ma non per la mancanza di un riparo dall’aria, quanto per la sua posizione di guida: il busto piegato in avanti viene “sostenuto” dall’aria, ma le pedane arretrate fanno piegare molto le gambe. Ci ha piacevolmente sorpreso invece il motore che ai regimi medio-alti trasmette poche vibrazioni sul manubrio (meno della Kawa). Buone la stabilità e la precisione nei curvoni veloci, così come l’autonomia attorno ai 300 chilometri.
In città
Il manubrio basso non disturba neanche in città. Peso e dimensioni sono leggermente superiori alla W 800, ma anche la Triumph si muove bene nel traffico. Il motore è piacevole da utilizzare, ha un’erogazione fluida e brillante. Scalda un bel po’, d’estate può essere fastidioso. Nulla da dire su cambio e frizione, morbidi e precisi. Migliorabili gli ammortizzatori, un po’ troppo secchi sulle buche. Giudizio positivo invece per l’impianto frenante, potente quanto basta ma sempre modulabile.
Rilevamenti
-Velocità massima: 186,6 km/h
-Accelerazione da 0 a 100 km/h: 5,1 secondi
-Frenata da 100 km/h: 40,9 metri
-Autnomia a 120 km/h: 304,3 km
-Prezzo: 9.500 euro
Kawasaki W 800
Su strada
La W 800 è un vero godimento viaggiando sulle strade secondarie con un filo di gas e gustandosi il panorama. Tra le curve si destreggia bene, è leggera e maneggevole, ma la ciclistica sincera se la cava discretamente anche andando più forte (in queste situazioni però la Thruxton è migliore). ll motore è gradevolissimo, da 2.000 giri in su sale fluido e regolare: meglio però cambiare marcia presto, intorno ai 4-5.000 giri perché l’allungo non è granché.
In autostrada
Anche la Kawa non è tra le moto più adatta per affrontare viaggi impegnativi. La posizione di guida è più confortevole di quella della Triumph, ma si resta più esposti e il cupolino ripara poco dall’aria. Il vero problema della W 800 è la generosa dose di vibrazioni che il motore trasmette su sella e pedane ai regimi medio-alti (giusto verso i 130 km/h). La ciclistica digerisce bene i curvoni veloci e il motore poco assetato garantisce un’autonomia media di oltre 200 chilometri, nonostante il serbatoio piccolo.
In città
A parte gli sguardi che attira questa versione SE accessoriata, la W 800 è perfetta da utilizzare tutti i giorni in città. Agile e maneggevole, ha una sella bassa che infonde sicurezza e un ottimo raggio di sterzo che consente di manovrare in scioltezza anche nel traffico intenso. Il motore fluido e pronto permette di usare poco il cambio e non scalda, una dote apprezzabile quando si rimane fermi in coda. Così così la frenata: davanti il disco è più che sufficiente, mentre il tamburo è deboluccio.
Rilevamenti
-Velocità massima: 171,3 km/h
-Accelerazione da 0 a 100 km/h: 6,3 secondi
-Frenata da 100 km/h: 45 metri
-Autnomia a 90 km/h: 280,4 km
-Prezzo: 8.660 euro
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