Alex Zanardi: condizioni gravi, ma non è in pericolo di vita
Non c’è alcuna notizia ufficiale sulle condizioni di Alex Zanardi, ma dal reparto di terapia intensiva del San Raffaele trapela che la febbre è sparita e che il campione è in grado di respirare autonomamente. Il quadro clinico resta comunque molto grave
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Zanardi resta grave
Alez Zanardi venerdì scorso è stato trasportato d’urgenza al reparto di terapia intensiva neurologica del San Raffaele di Milano, il campione si trovava nella struttura di Villa Beretta a Costa Masnaga, in provincia di Lecco, dove avrebbe dovuto seguire un complesso percorso riabilitativo (qui la notizia). Il parlare di riabilitazione aveva forse ingannato molti dei suoi fan che speravano che il peggio fosse alle spalle, non era purtroppo così e d’altra parte i medici che lo avevano in cura a Costa Masnaga avevano da subito messo in chiaro che la situazione era difficile, "In questo momento lui è davanti all’Himalaya - aveva dichiarato in un’intervista il dottor Molteni - non possiamo essere stupidamente ottimisti e avere ora la certezza che arriverà in cima, ma non possiamo nemmeno essere preventivamente disfattisti e dirci sicuri che non ce la farà, Una cosa la sappiamo: siamo molto determinati. I miracoli non li fa nessuno e qui nessuno pensa di essere onnipotente ma faremo tutto ciò che sarà possibile fare, come facciamo sempre con i nostri pazienti"
La febbre è passata
Zanardi ha passato le sue prime giornate al san Raffaele insieme alla moglie Daniela e al figlio Niccolò, non ci sono state comunicazioni ufficiali sulle condizioni del campione, ma, informalmente, si è saputo che Zanardi sta rispondendo bene alle prime cure, ma sono in corso accertamenti terapeutici per analizzare nel dettaglio le sue condizioni e stabilire il proseguo del piano terapeutico messo a punto per stabilizzarlo. Zanardi in ogni caso è in grado di respirare autonomamente e non ha avuto necessità di essere intubato, mentre la febbre comparsa giovedì sera e che ha “costretto” a trasportarlo d’urgenza al San Raffaele, se ne sia andata. L’impressione è che Zanardi non sia al momenti in pericolo di vita, ma le sue condizioni restano comunque molto gravi e la situazione neurologica resta di forte sofferenza.
Alez Zanardi venerdì scorso è stato trasportato d’urgenza al reparto di terapia intensiva neurologica del San Raffaele di Milano, il campione si trovava nella struttura di Villa Beretta a Costa Masnaga, in provincia di Lecco, dove avrebbe dovuto seguire un complesso percorso riabilitativo (qui la notizia). Il parlare di riabilitazione aveva forse ingannato molti dei suoi fan che speravano che il peggio fosse alle spalle, non era purtroppo così e d’altra parte i medici che lo avevano in cura a Costa Masnaga avevano da subito messo in chiaro che la situazione era difficile, "In questo momento lui è davanti all’Himalaya - aveva dichiarato in un’intervista il dottor Molteni - non possiamo essere stupidamente ottimisti e avere ora la certezza che arriverà in cima, ma non possiamo nemmeno essere preventivamente disfattisti e dirci sicuri che non ce la farà, Una cosa la sappiamo: siamo molto determinati. I miracoli non li fa nessuno e qui nessuno pensa di essere onnipotente ma faremo tutto ciò che sarà possibile fare, come facciamo sempre con i nostri pazienti"
La febbre è passata
Zanardi ha passato le sue prime giornate al san Raffaele insieme alla moglie Daniela e al figlio Niccolò, non ci sono state comunicazioni ufficiali sulle condizioni del campione, ma, informalmente, si è saputo che Zanardi sta rispondendo bene alle prime cure, ma sono in corso accertamenti terapeutici per analizzare nel dettaglio le sue condizioni e stabilire il proseguo del piano terapeutico messo a punto per stabilizzarlo. Zanardi in ogni caso è in grado di respirare autonomamente e non ha avuto necessità di essere intubato, mentre la febbre comparsa giovedì sera e che ha “costretto” a trasportarlo d’urgenza al San Raffaele, se ne sia andata. L’impressione è che Zanardi non sia al momenti in pericolo di vita, ma le sue condizioni restano comunque molto gravi e la situazione neurologica resta di forte sofferenza.
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