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Africa Eco Race 2017: risultati della 1ª tappa

Ghiaia, rocce e tanta navigazione per la tappa che ha inaugurato il rally africano. Primo degli italiani Paolo Ceci, che ha chiuso al 2º posto.
Un "freddo" inizio
Gli 86 chilometri del tratto cronometrato della tappa iniziale dell’Africa Eco Race 2017 - da Nador a Domaine Moulay - sono stati prevalentemente rocciosi e molto navigati, ma privi di dune. Il primo stage disputatosi ieri ha stressato i piloti che, dopo aver affrontato 610 chilometri totali, sono stati accolti nel bivacco marocchino da una temperatura molto rigida, poco sotto lo zero che, dopo una giornata impegnativa, è stata un’ulteriore difficoltà a cui far fronte. Il miglior tempo è stato del sudafricano Gev Teddy Sella su KTM, che ha preso il comando davanti al nostro Paolo Ceci su Honda, e al norvegese Pal Andres Ullevalseter su KTM, vincitore dell’Africa Eco Race 2015 e 2016.
Gli altri italiani si sono così posizionati: Pelloni 5º, Dalmasso 15º, Caprioni 21º, Stefani 25º, Savini 27º.
Lasciato il freddo bivacco di Domaine Moulay, questa mattina i concorrenti della 9ª edizione del rally africano sono ripartiti alla volta di Tagounite, attraverso un percorso composto quasi interamente da un tratto cronometrato: ben 370 chilometri su 393 totali.
I piloti si sono dovuti velocemente adattare alla sabbia dopo soli tre chilometri dallo start. Un piccolo assaggio, prima delle dune ambrate di Merzouga, il primo vero blocco di sabbia dell’Africa Eco Race 2017. Sebbene la zona sia ben nota a tutti i piloti che hanno disputato dei rally in Marocco, questa volta il percorso è stato studiato con tracce nuove, certamente non facili da lasciarsi alle spalle. A seguire, un tratto molto veloce e zone rocciose alternate a sabbia, fino a Tagounite. Ancora tre dune e poi, finalmente, il bivacco.
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