Test Misano MotoGP: KTM pensa al 2025, Aprilia corre ai ripari, Honda al palo
Giornata intensa di prove al Marco Simoncelli: Ducati sempre veloce con qualche novità su cupolino e telaio, Yamaha ha portato un nuovo propulsore. HRC procede a rilento: solo aggiornamenti sull'aerodinamica
Bagnaia è stato il più veloce nei test ufficiali a Misano in 1:30.619. Il campione del mondo ha raccolto parecchi dati, come gli altri ducatisti, molti di loro in top 10 pur senza cercare il tempo: Morbidelli 2°, Bastianini 3°, Martin 6° e Marc Marquez 7°. Per quanto riguarda le altre case, Honda ha sfoggiato un nuovo pacchetto aerodinamico, tanto lavoro sul freno motore per Aprilia e si è vista una nuova specifica di propulsore per Yamaha. KTM invece è sembrata quella più orientata al 2025, con Binder e Acosta che hanno provato la RC16 laboratorio usata da Pol Espargaro nel weekend di gara. Ma andiamo a vedere le novità casa per casa.
Ducati
Chi pensa che Borgo Panigale possa avere la pancia piena, dopo avere conquistato 5 delle prime 6 posizioni nel gran premio solo 24 ore prima, si sbaglia di grosso, anche perché l'attuale sistema di concessioni concede pochissime opportunità di provare ai primi in classifica e Ducati deve sfruttare ogni opportunità per raccogliere dati preziosi. Le prove si sono concentrate su una nuova aerodinamica con il cupolino di diversa forma, provato da Bastianini e Martin, mentre Bagnaia lo aveva già utilizzato a Silverstone, senza però trovare riscontri positivi. Il campione del mondo ha provato però una diversa elettronica, oltre alla nuova anteriore Michelin che sarà probabilmente introdotta a partire dal 2025. Ha un profilo più importante e offre maggiore grip: a Pecco è piaciuta, agli altri piloti un po' meno.
Aprilia
Il problema della RS-GP è stato evidenziato – in particolare da Maverick Vinales- a più riprese nel corso di questa stagione: i piloti fanno fatica a fermare la moto, ragion per cui il lavoro nei box di Noale si è concentrato soprattutto sul miglioramento del freno motore, principalmente attraverso strategie di elettronica e di set-up. Chi si aspettava grosse novità è rimasto deluso, ma in questo momento gli uomini di Massimo Rivola sembrano essersi concentrati soprattutto sul ritrovare la strada giusta in vista della seconda gara mondiale a Misano, visto che al primo appuntamento nessuno dei due piloti è riuscito a raccogliere punti e anche sul giro secco la moto di Albesiano è naufragata.
KTM
È la casa che ha messo sul piatto le maggiori novità, con una vera e propria moto-laboratorio, promossa già nel weekend di gara da Pol Espargarò, che è riuscito a centrare un ottimo decimo posto la domenica, dopo essere partito dalla quindicesima casella. La RC16 “ibrida” ha segnato un tempo di 1'31”471 nelle mani dello spagnolo al sabato, tempo migliorato di ben tre-quattro decimi da Pedro Acosta nei test. Anche da Brad Binder è arrivata la conferma di buoni tempi, anche se le sensazioni erano contrastanti. Cosa si è visto? Esteriormente solo uno scarico differente e un nuovo forcellone: bocche cucite sulle novità provate, anche se si mormora che il motore sia stato profondamente rivisto.
Pedrosa, Miller e Fernandez invece si sono concentrati su aggiornamenti per il finale di stagione: segno che Mattighofen non dorme, a prescindere dai ridimensionamenti che hanno investito l'azienda.
Yamaha
Piatto più ricco in casa Yamaha, con Fabio Quartararo che ha portato in pista un nuovo propulsore. I cavalli non sono mai abbastanza e la ricerca dell'equipe guidata da Luca Marmorini prosegue. Promosso anche il nuovo telaio che era sceso in pista già venerdì nelle libere. I tempi non sono stati da capogiro – Quartararo ha replicato i crono del sabato- e Alex Rins è apparso piuttosto attardato, ma con buone sensazioni sulla dinamica della moto.
Honda
La grande delusione dei test è stata proprio Honda. “Non è stata una giornata positiva, mi sarei aspettato qualche novità in più. C'era qualcosa di nuovo sul telaio e una nuova aerodinamica, ma nient'altro. Il prossimo test sarà a Valencia, sono piuttosto preoccupato”. Sono le parole di Joan Mir, che non nasconde le sue emozioni dopo una giornata che ha fatto vedere molto – le novità di HRC erano le più visibili a occhio nudo- ma ha portato poco.
Anche Luca Marini ha promosso l'aero-package, che va molto nella direzione di prendere tutto il buono di quanto si è visto sulle altre moto: carena solcata da un profondo scalino, maggiore lavorazione dei flussi a partire dal cupolino. Il problema della RC213-V sono però dimensioni, baricentro e distribuzione dei pesi, oltre che nell'erogazione della potenza, e sembra esserci ancora moltissima strada da fare in quella direzione.