MotoGP Interviste - Reclamo contro Ducati, Rivola: "Pronti ad adeguarci"
Abbiamo intervistato Massimo Rivola, amministratore delegato di Aprilia Racing durante la festa del marchio di Noale al Mugello. Rivola ha chiarito la sua posizione sul caso Ducati: "Non discutiamo la vittoria di Dovizioso, ma crediamo sia necessario fare chiarezza. Lavorare sull'aerodinamica in questi termini è troppo costoso e la federazione fatica a controllare i team"
Image
News
Il debutto di Massimo Rivola in MotoGP non è certo passato inosservato: la vicenda dello spoiler Ducati e del reclamo presentato da Aprilia insieme a Suzuki, Honda e KTM sta facendo molto discutere, in attesa che – presumibilmente lunedì o martedì-, la federazione si esprima sulla liceità del dispositivo ed eventuali sanzioni. L'amministratore delegato di Aprilia Racing ha mostrato all'evento Aprilia All Stars un umore positivo, nonostante la sensazione sia che Ducati avrà salva la vittoria; forse anche un bando non immediato della soluzione tecnica adottata: «Cosa ho portato dalla Formula 1 in MotoGP? Se posso rispondere con una battuta dico un reclamo» replica in apertura di conferenza stampa a un collega della stampa straniera, mostrando così di non sottrarsi all'argomento. Rivola entra poi nello specifico: «Noi e tutti gli altri team abbiamo portato degli studi fatti in cfd (studi di fluidodinamica mediante simulazioni al computer, ndr), Honda addirittura in galleria del vento, sui vantaggi che questo device, quest'ala produce. Il reclamo è stato fatto per arrivare a una decisione il prima possibile, sicuramente prima del gran premio di Argentina. Se la decisione va in un verso vorrà dire che dovremo andare tutti in quel verso, se va nell'altro invece Ducati dovrà togliere lo spoiler. Credo che dovremo andare tutti in quel primo verso, ma credo anche che sia sbagliato».
Tanta spesa, poca resa
Rivola ribadisce che secondo i suoi tecnici il vantaggio di una soluzione di questo tipo è sensibile, ma che allo stesso tempo il dispendio economico è troppo grande in relazione ai vantaggi che si possono ottenere: una grossa spesa per un piccolo guadagno. «Il secondo punto da evidenziare è che la federazione, si è visto a Ginevra, non ha realmente la capacità di controllare una situazione del genere. E indicare il raffreddamento come obiettivo principale di questa soluzione non mi sembra professionale. Detto questo nessuno di noi, per lo meno non Aprilia e Suzuki mettono in discussione il risultato maturato sul campo da Ducati». Tra le ipotesi che si fanno in queste ore prende piede anche la possibilità che il bando del dispositivo sia posticipato. A quando? Forse addirittura a fine stagione, seguendo quanto già viene adottato in Formula 1 per questioni tecniche controverse, che si muovono in quella così detta area grigia dei regolamenti: «In tal caso ci adegueremo. D'altronde noi avevamo già fatto dei ragionamenti in quell'area e quindi siamo pronti a proporre un device in qualche modo simile».
Obiettivo podio
Rivola mostra un carattere ambizioso e non si nasconde nemmeno quando gli viene chiesto a che obiettivi possa ambire Aprilia, nel breve come nel lungo periodo: «Aprilia ha vinto 54 titoli nella sua storia e io voglio che vinca il 55esimo. So che è un obiettivo ambizioso e sicuramente non immediato, ma è quello che voglio. Visto che il margine di miglioramento è grosso, dobbiamo solo lavorare, perché a Noale ho trovato un livello di competenza molto elevato. Nel breve-medio periodo invece il nostro target è il podio. So che anche questo è un obiettivo difficile in una stagione come questa, ma lavoreremo duro».
Per ora Rivola si gode la festa Aprilia, in un tracciato che conosce bene per i propri trascorsi: «La coincidenza è questa pista, di proprietà Ferrari. Il brand Aprilia si presenta da sé e non ha certo bisogno di me per far vivere la propria leggenda. Ma la vera mia motivazione è spingere per riportare Aprilia dove è stata in passato e una festa così merita di essere fatta».
Tanta spesa, poca resa
Rivola ribadisce che secondo i suoi tecnici il vantaggio di una soluzione di questo tipo è sensibile, ma che allo stesso tempo il dispendio economico è troppo grande in relazione ai vantaggi che si possono ottenere: una grossa spesa per un piccolo guadagno. «Il secondo punto da evidenziare è che la federazione, si è visto a Ginevra, non ha realmente la capacità di controllare una situazione del genere. E indicare il raffreddamento come obiettivo principale di questa soluzione non mi sembra professionale. Detto questo nessuno di noi, per lo meno non Aprilia e Suzuki mettono in discussione il risultato maturato sul campo da Ducati». Tra le ipotesi che si fanno in queste ore prende piede anche la possibilità che il bando del dispositivo sia posticipato. A quando? Forse addirittura a fine stagione, seguendo quanto già viene adottato in Formula 1 per questioni tecniche controverse, che si muovono in quella così detta area grigia dei regolamenti: «In tal caso ci adegueremo. D'altronde noi avevamo già fatto dei ragionamenti in quell'area e quindi siamo pronti a proporre un device in qualche modo simile».
Obiettivo podio
Rivola mostra un carattere ambizioso e non si nasconde nemmeno quando gli viene chiesto a che obiettivi possa ambire Aprilia, nel breve come nel lungo periodo: «Aprilia ha vinto 54 titoli nella sua storia e io voglio che vinca il 55esimo. So che è un obiettivo ambizioso e sicuramente non immediato, ma è quello che voglio. Visto che il margine di miglioramento è grosso, dobbiamo solo lavorare, perché a Noale ho trovato un livello di competenza molto elevato. Nel breve-medio periodo invece il nostro target è il podio. So che anche questo è un obiettivo difficile in una stagione come questa, ma lavoreremo duro».
Per ora Rivola si gode la festa Aprilia, in un tracciato che conosce bene per i propri trascorsi: «La coincidenza è questa pista, di proprietà Ferrari. Il brand Aprilia si presenta da sé e non ha certo bisogno di me per far vivere la propria leggenda. Ma la vera mia motivazione è spingere per riportare Aprilia dove è stata in passato e una festa così merita di essere fatta».
Aggiungi un commento