Intervista a Manuel Poggiali: “Alex Marquez uno dei cinque piloti più forti in MotoGP”
MotoGP news - Dal 2019 Manuel Poggiali svolge il ruolo di coach all'inteno del team Gresini. A cinque gare dalla fine della stagione ha fatto un punto commentando le prestazioni di Alex Marquez, la stagione di Fabio Di Giannantonio e facendo un bilancio di questi cinque anni
Le soddisfazioni più grandi del coach Poggiali
Campione del mondo di 125 nel 2001 e della classe 250 nel 2003, Manuel Poggiali venne chiamato da Fausto Gresini per diventare il coach della sua squadra a partire dalla stagione 2019. Il sammarinese ricopre questo ruolo anche oggi, che la squadra è guidata dalla vedova di Fausto, Nadia Padovani, e i piloti sono Alex Marquez e Fabio Di Giannantonio. Lo spagnolo, oggi infortunato alle costole, è undicesimo con all'attivo una vittoria nella Sprint e un podio in un GP, mentre il romano ha svolto una stagione più difficile. Ecco il commento di Poggiali.
Che commento fai di questo 2023?
Puntavo a qualcosa in più per il fatto che, nonostante abbiamo fatto belle gare e siamo cresciuti durante questa stagione, non siamo sempre arrivati ai nostri obiettivi. Non essendo nel target oggi che ci eravamo prefissati, ovviamente ho un po’ di rammarico. Ciò non toglie che quello che abbiamo fatto ce lo godiamo e quello che si può fare vogliamo ottenerlo.
Che pilota è Alex Marquez?
È uno dei cinque o sei piloti più forti in MotoGP. È un ragazzo eccezionale umanamente, d’oro. Si sta proprio bene con lui e si lavora bene insieme, è apertissimo al dialogo e al confronto. Questo è sinonimo anche del fatto che nonostante abbia vinto tanto in carriera – è un due volte Campione del mondo – non si sente arrivato. Non ho mai sentito dire: “No, quell’aspetto non si può migliorare”. Non è mai partito da quel presupposto e quello già significa in automatico che ha la predisposizione al lavoro. Per il resto è un lavoratore vero, non lascia mai niente al caso.
Sotto quali aspetti ti ha stupito Alex?
Tecnicamente è un pilota forte, non mi stupisce uno come lui che ha vinto tanto. Quello che mi ha stupito di più, ma che mi ha dato l’ennesima conferma, è la sua apertura al lavoro. Questo è un punto molto importante, che non è così scontato e semplice da trovare.
Che voto gli dai da 1 a 10?
Un 7 e mezzo. Non tanto perché secondo me merita qualcosa in più, ma soprattutto per la posizione in cui ci troviamo oggi, che per la sfortuna che c’è stata, non è quella che ci rispecchia. Senza quelle sfumature un 8 e mezzo ci sarebbe stato tranquillamente.
Quali pensi siano state le difficoltà che Fabio Di Giannantonio ha trovato finora?
Intanto ha avuto un inizio di stagione abbastanza buono nei test, poi penso che ci sia stato bisogno anche di conoscersi con una squadra che si è anche un po’ rivoluzionata. Capire quindi quali erano le percezioni di Fabio, l’esprimere quello che gli serviva, e dall’altra parte conoscere quello che vuole esattamente. Questo non si è allineato sempre perfettamente all’inizio. Fabio è cresciuto e ha ancora bisogno di crescere, in alcuni aspetti non è ancora performante come potrebbe esserlo. Bisogna lavorare.
Sei dal 2019 con questa squadra, qual è stata finora la tua soddisfazione più grande?
Le vittorie in generale e in particolar modo la prima stagione di MotoE. Il successo con Matteo Ferrari e la prima vittoria di Enea, con il ritorno in MotoGP, si distinguono e differenziano rispetto a tutte le altre. Non me ne vogliano gli altri, anche la vittoria di Alex Marquez nella Sprint è stata bellissima, ma dal punto di vista emotivo c’era qualcosa di diverso. La vittoria di Enea era arrivata dopo quanto successo a Fausto, è stato un concentrato di emozioni abbastanza particolare. La prima stagione in MotoE è stata una conquista, anche a livello di orgoglio: si è arrivati, si è lavorato anche a casa nei dettagli, nel modo di interpretare le cose, nella pressione, in tanti aspetti che ci hanno portato a leggere bene la categoria che non era semplice né scontato.
Cosa ti aspetti da questo finale?
Vorrei riuscire ad arrivare ai nostri obiettivi. Stare costantemente nei 10 con Fabio e quando Alex sarà pronto a esprimersi al 100% arrivare nei primi 5 posti e conquistando qualche podio. Sarebbe bello raggiungerlo con entrambi i piloti. Nelle corse di scontato non c’è niente, per cui dobbiamo semplicemente lavorare meglio degli altri per ottenere questo risultato. Noi proviamo a essere pronti.
Ecco il calendario 2023 della top class e la classifica del campionato.