I sorpassi più belli di sempre: mitico Cavatappi, Rossi da leggenda su Stoner
A Laguna Seca Valentino ha inventato una delle manovre più geniali del motomondiale, durante una gara che ha regalato grandissime emozioni in una vera e propria battaglia tra il pesarese e l'australiano: forse il duello più bello di sempre
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Tra i sorpassi più belli di sempre abbiamo applaudito gesta antiche e recenti, abbiamo riconosciuto curve mitiche e assistito a manovre in punti impensabili. Se però dobbiamo scegliere un luogo che è l'icona assoluta del sorpasso impossibile, la nostra scelta non può che cadere sul mitico Cavatappi di Laguna Seca, che nel 2008 è diventato il palcoscenico dove inscenare il momento topico della rivalità tra Valentino Rossi e Casey Stoner.
L'anno della rivincita
Se nel 2007 l'australiano sorprende tutti con una stagione da fuoriclasse e vince la sfida con Rossi, nel 2008 anche per il Dottore ci sono gomme Bridgestone e una ritrovata competitività. Il campionato però non inizia nel migliore dei modi per il 46: una vittoria a testa per Pedrosa, Lorenzo e Stoner, con la critica che già parla di un campione al tramonto, superato dalle nuove generazioni. Poi Vale trova la quadra tecnica e vince tre gare di fila, ma Stoner a sua volta infila una tripletta. Si capisce insomma che il mondiale è ancora una questione a due, e a Laguna Seca va in scena un confronto diretto.
Oltre i limiti
Stoner fa la pole, Rossi gli parte al fianco e in gara sono schermaglie fin dall'inizio: sorpassi e contro sorpassi, e quello che non tutti ricordano è che la manovra del corkscrew è solo la seconda parte di una zuffa che inizia già all'Andretti Hairpin, con Vale all'interno, e poi prosegue con Stoner che risponde con un impossibile passaggio all'esterno iniziato alla curva 6. I due proseguono affiancati sul Rahal Straight, poi è il momento di tuffarsi dentro il Cavatappi: Stoner entra per primo, ma Rossi lo infila, anche se manca lo spazio fisico per chiudere la manovra. Così il 46 compie un numero da funambolo e passa fuori dal cordolo, per rientrare giusto davanti al rivale. E non è tutto, perché di sorpassi e risposte se ne vedono ancora parecchi, fino a quando Casey non va a terra nella foga di rispondere a Valentino.
Da quel momento in poi Rossi vincerà cinque gare consecutive, assicurandosi il suo ottavo titolo a fine stagione. È un vero peccato che a Laguna Seca non si corra più, su una pista che ha sempre regalato grandi emozioni, ma che per le MotoGP moderne non è più il massimo in termini di sicurezza.
L'anno della rivincita
Se nel 2007 l'australiano sorprende tutti con una stagione da fuoriclasse e vince la sfida con Rossi, nel 2008 anche per il Dottore ci sono gomme Bridgestone e una ritrovata competitività. Il campionato però non inizia nel migliore dei modi per il 46: una vittoria a testa per Pedrosa, Lorenzo e Stoner, con la critica che già parla di un campione al tramonto, superato dalle nuove generazioni. Poi Vale trova la quadra tecnica e vince tre gare di fila, ma Stoner a sua volta infila una tripletta. Si capisce insomma che il mondiale è ancora una questione a due, e a Laguna Seca va in scena un confronto diretto.
Oltre i limiti
Stoner fa la pole, Rossi gli parte al fianco e in gara sono schermaglie fin dall'inizio: sorpassi e contro sorpassi, e quello che non tutti ricordano è che la manovra del corkscrew è solo la seconda parte di una zuffa che inizia già all'Andretti Hairpin, con Vale all'interno, e poi prosegue con Stoner che risponde con un impossibile passaggio all'esterno iniziato alla curva 6. I due proseguono affiancati sul Rahal Straight, poi è il momento di tuffarsi dentro il Cavatappi: Stoner entra per primo, ma Rossi lo infila, anche se manca lo spazio fisico per chiudere la manovra. Così il 46 compie un numero da funambolo e passa fuori dal cordolo, per rientrare giusto davanti al rivale. E non è tutto, perché di sorpassi e risposte se ne vedono ancora parecchi, fino a quando Casey non va a terra nella foga di rispondere a Valentino.
Da quel momento in poi Rossi vincerà cinque gare consecutive, assicurandosi il suo ottavo titolo a fine stagione. È un vero peccato che a Laguna Seca non si corra più, su una pista che ha sempre regalato grandi emozioni, ma che per le MotoGP moderne non è più il massimo in termini di sicurezza.
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