La leggenda della Kawasaki Z1-R TC, prima moto turbo di serie… o quasi
L’ iniziativa fu di Alan Masek, ex responsabile marketing della Kawasaki USA che costituì una società per trasformare la Z1-R montando un turbocompressore. La potenza passava da 80 a 145 CV!
Più che una motocicletta, questa è una leggenda perché ne sono state costruite pochissime e con una curiosissima storia alle spalle. Si tratta della Kawasaki Z1-R TC, la prima motocicletta giapponese con turbocompressore venduta attraverso la rete dei concessionari, ma a produrla non fu la Casa di Akashi che anzi la guardava con un certo imbarazzo.
Per battere Honda e Yamaha
Risale tutto alla seconda metà degli anni ‘70, quando la Kawasaki Z1-R standard pur essendo una moto eccellente faticava a fronteggiare la concorrenza della Honda CBX 1000 6 cilindri e della Yamaha XS 1100 che offrivano prestazioni superiori. L’ iniziativa fu di Alan Masek, ex responsabile marketing della Kawasaki USA successivamente salito alla carica di vice presidente: costituì una società con John Gleason di ATP e insieme fondarono la Turbo Cycle Corporation (TCC) in California. Acquistavano le Kawasaki Z1-R di serie, ancora nel colore originale Stardust Metallic, e le trasformavano montando un turbocompressore Rajay 310 con un filtro dell’aria rotondo e un unico carburatore Bendix 38 mm Ø alimentato da una pompa del carburante Autolec serie 210, al posto dei quattro carburatori Mikuni originali. Così le prestazioni aumentavano notevolmente: la potenza saliva dai circa 80 CV della versione di serie a un valore tra 105 e 145 CV a seconda della pressione di sovralimentazione adottata.
Ecco il tubro collegato ai collattori di scarico
Livrea unica
Ne furono prodotte circa 200, e successivamente Masek iniziò a collaborare con Rolling “Molly”, titolare di un’azienda di verniciatura che pare abbia ideato sia il famoso Lime Green del team Kawasaki, su richiesta dei dirigenti giapponesi che volevano una colorazione capace di spiccare tra le altre, sia la grafica gialla, nera e bianca del team Yamaha USA, quella resa famosa da Kenny Roberts. ”Molly” venne incaricato di creare una combinazione di colori che caratterizzasse la Kawasaki turbo e nacque la vistosa livrea nero/giallo/arancio della seconda serie, denominata TC2. Anche di questa vennero costruiti circa 200 esemplari.
Una livrea speciale per una moto altrettanto speciale
Particolare non trascurabile, le moto venivano acquistate e modificate con il sistema di sovralimentazione, dopodiché venivano inviate ai concessionari ma non erano più coperte dalla garanzia della Casa madre.
Una bricia semafori all’americana
Le caratteristiche della moto cambiavano sensibilmente e il docile temperamento del motore di 903 cm³ si trasformava in una fabbrica di adrenalina, con una erogazione brutale e prestazioni mozzafiato. La Z1-R TC nasceva come bruciasemafori e faceva benissimo il suo lavoro, tanto che riuscì a portare il record di accelerazione sul quarto di miglio della sua categoria sotto gli 11 secondi.
I quattro cilindri soffiano negli scarichi per poi vanno verso il turbocompressore
Nonostante le prestazioni, fin quando la pressione del turbo veniva limitata a 6 psi il motore era anche affidabile, mentre quando si superavano gli 8 psi incominciavano le rotture, in particolare il grippaggio dei supporti di banco.